Davide Viti - Poesie

LETTERA APERTA AD UN PAPA’

Non ho i tuoi occhi,
ma ho i tuoi silenzi.
E, come te, una penna sempre a portata di mano.
La tua la perdevo sempre, quando andavo al liceo,
per scrivere pensieri persino dietro gli scontrini trovati in tasca.
A noi Papà la luna ci ha strofinato la pelle di luce bianca,
e qualche bravo pittore ci ha dipinto sul volto non lo stesso sorriso,
ma la stessa risata.
Tu hai avuto sempre la testa ordinata, io il caos fuori, e nell’anima.
Abbiamo il mare dentro, noi.
Quello calmo su cui facevi saltellare i sassolini davanti ai miei occhi di bambina,
e quello agitato che ci ha smosso pensieri e malinconie con le sue onde infinite.

Sembriamo semplici, ma semplici non lo siamo mai stati, io e te.
Siamo sempre da raggiungere, da decifrare , da abbracciare, noi.
Se io ho un cuore grande, il tuo è sempre stato un cuore infinito.
Ciò che impari da un padre te lo scrivi dentro.
E tu mi hai scritto dentro talmente tante cose buone , che ho post-it sparsi in tutta l’anima.
Avresti meritato sempre il sole e la primavera Papà.
Hai sempre detto che vivo nel mondo dei sogni.
Ma io non lo dico a nessuno che ogni tanto incontro pure te là-
Chissà che sogni, tu, Papà e quanti ne hai lasciati in quel cassetto ormai chiuso…
Guardami sempre seduto su una nuvola accanto agli angeli…


LETTERA APERTA AI BAMBINI DELLA SIRIA.

La guerra continua a restituirci corpi troppo piccoli senza vita. È un orrore…
Bambino. Scusaci.
Se noi piangiamo ma non basta.
Se ti ha bombardato il cielo e non era una festa.
Se tuo padre ti ha raccolto da terra e dondolavi senza vita sulle sue braccia e non era il vostro solito gioco prima di dormire.

Scusaci se ti hanno sommerso di polvere e non erano i tuoi castelli di sabbia.
Perdonaci se hai gridato aiuto e nessun eroe delle fiabe è venuto a salvarti.
Scusaci se ti sono crollati mattoni addosso e non erano le costruzioni colorate del tuo asilo. Scusaci se oggi non ci sei più e il sole brilla lo stesso e le madri abbracciano ancora i loro figli, ma non la tua.
Perdonaci se il tempo non si è fermato ed è stato di eterno dolore.
Scusami, bambino, se mentre scrivo mi commuovo; e il mio piangere non serve.
Scusaci se il mare non sa ingoiarsi le guerre e le nuvole cancellare come gomme magiche gli aerei cattivi.
Scusaci bambino se a questo mondo bello ci avevi creduto.
Quando ti dicevano che eri figlio di tutti.
Ma i tutti dove erano?
Scusaci.
Se riescono persino ad ammazzare le stelle, a sparare sui fiori, a muovere vento di orrore soffiando gelo e sangue nelle proprie bandiere.

Perdonaci, bambino, se ti hanno distrutto l’esistenza e rimani a soffrire.

Perdonaci, bambino, se ti hanno fatto volare.

Con quelle ali che a te servivano per sognare.
E non per morire.

Perdonaci, piccolo, se ci puoi sentire.


LA LUCE DELLA NOTTE

Anche la notte ha una sua luce.
Un suo odore.
Il profumo di terra bagnata
Se sai ascoltarla lei ti parla…
Amo guardare la notte perché lei si fa ammirare non si vergogna si mostra per quello che è nuda e cruda… in tutte le sue sinuose forme, è fredda e sincera.
Pacifica e serena.
Buia ma nello stesso tempo piena di luce.
Lasciarsi sfuggire quell’ istante di luce e dover aspettare di nuovo…
La notte è una nuvola da accarezzare una sola volta.
La notte è quell’ attimo fuggente di una donna che non ti mente che ti desidera più di un bacio.
Ogni notte è come un pianeta innamorato della luna…
La notte può fare magie che nemmeno un mago sarebbe in grado di generare…
Basta ascoltarla…


 

LE LUCI DI NATALE

Il profumo dolce delle castagne sa di magico,
quello che solo il Natale può dare anche alle persone più glaciali,
più distaccate a una vita piena di apparenza.
Come ogni anno si accendono le strade, i negozi, le case.
Un bagliore che accende il buio è più magico di una luce continua.
Ogni volta che si accende la luce, è un nuovo inizio.
Questione di pochi istanti.
Un lampo, e torna il buio.
Poi un altro scintillio.
D’altronde bisogna ricordare il buio, per continuare a stupirsi della luce.
Bisogna spegnersi un po’, per riaccendersi.
Gli ottimisti penseranno che il buio non è che un intervallo tra due luci,
i pessimisti che la luce non è altro che un istante tra due oscurità.
Io invece, mi chiedo questo: chissà, se è possibile spegnersi e accendersi ogni volta, così.
Senza temere il buio, e senza abituarsi alla luce.
Come fanno le lucine di Natale.
Chissà se è possibile.
Restare “accesi”
E non fulminarsi mai.


 

LA LUCE DEL CIELO

Il cielo di notte tra il silenzio assenso…
tra la calma e la musica del mondo…
Il cielo di notte ha una sua luce come se mille candele accendessero una coperta blu.
Ti aspettano proiezioni e geometrie rare e uniche.
Una matita nero china si lascia andare trasportata unicamente dalla sua fantasia,
tratto fine ,
leggero,
preciso privo di una sbavatura.
Ed eccolo qui il cielo di notte tra il ricordo di un caldo piumone e un timido brivido.
E tu lo sai quanti anni hai passato ad accompagnare le notti del mondo.
Ma non dimostri la tua età.
Tutto quello che non mente è la luce del cielo…


 

GLI ANGELI

Gli angeli sono qui,
sono con noi,
tra di noi.
Noi stessi siamo angeli.
Noi stessi un giorno diverremmo angeli tra gli angeli.
Invisibili, invincibili e inguaribili romantici.
Come gioielli in una galassia di stelle.
Ballando con le stelle…
il cielo sarà la nostra orchestra la nostra musica…
Gli Angeli e questo falò che viaggia con lentezza di chi vuole un tempo solo per sognare…
e se lo puoi sognare lo puoi fare…


 

DI NOTTE

Lascia che sia il suono di una chitarra a far muovere le stelle tra due punti esclamativi.
Fa che siano le sue corde a ritagliare gli spazi più veri.
Le note di una colonna sonora, originale senza tempo sempre verde, sempre di moda, al passo con i tempi.
Ed eccola qui la notte allungare le sue braccia.
In un abbraccio stretto passionale, quasi “intimo”.
Porta con sé un’espressione talmente serena che contrasta con il caos del giorno.
Di notte nascono gli amori, snodi fondamentali della nostra vita.
Di notte vengono alla luce i pensieri più profondi quelli che salgono con l’ascensore dal cuore.
E sono quelli pieni di lacrime che vogliono e devono essere realizzati…
Non fermarti al principio dell’apparenza corri fino in fondo ai tuoi pensieri con la giusta dose di follia…


LA FELICITA’

Nulla è paragonabile alla felicità di quando piano piano tu rincorri il mondo e questo si lascia prendere,
pezzetto per pezzetto …
Forse il segreto della felicità totale è proprio questo, rincorrere solo chi si lascia afferrare, anche con un abbraccio.
Alzatevi felici di amare ciò che fate perché se sognate forte,
ma dovete farlo fortissimo,
i sogni, i vostri sogni, ve li divorerete.
Fatevi circondare da chi però, è disposto a sopportarli.
I sogni hanno un peso, l’amore…
Ci vuole tanto coraggio per entrambi.


LA FINE DI UN AMORE (lettera di una ragazza al proprio uomo)

Anche se vuoi andare, non puoi farci niente sai?
Perché se te ne vai, resti.
Resti nei colori delle pareti e resteresti in quei colori anche se quelle pareti venissero sbiancate.
I colori s’imprimono dentro.
E, ad ogni tramonto, se sai guardare bene, puoi ritrovarli tutti.
Certi colori non sbiadiscono mai, e una volta che arrivano nell’anima,
non ce candeggina che tenga,
non vengono più via.
Resti nella musica,
nelle vecchie canzoni e nelle nuove… c’è sempre una canzone che racconta di noi o magari un’assonanza che ci piacerebbe chiamare “coincidenza”
Prova un po’ a portare via anche la musica se ci riesci? Impossibile.
Ci sarebbe sempre un silenzio inatteso, pronto a farla suonare di nuovo.
La musica non se ne va da coloro che ha fatto vibrare.
Resti persino nei vuoti che lasci lo sai?
I vuoti, che strani… sono generati da ciò che prima li riempiva, sono sempre creati su misura,
ma mai misurabili.
Impossibile colmarli a dovere o saturarli in modo ermetico.
I vuoti puoi coprirli, confonderli, cercarli di tapparli alla buona,
ma sono proprio fatti su misura vedi?
Come quei giochi dei bimbi piccoli: non riuscirai mai ad inserire una formina a cubo in una fessura a forma di stella.
Allora niente, vai pure. Ma tanto resti.
Resti in tutti i tuoi gesti che spesso sono anche i miei.
Resti nelle lettere, nelle parole, in una valigia rossa fotografata su una strada deserta,
negli sguardi che ho riservato solo a te, resti sulla mia pelle, perché la pelle ha memoria delle carezze,
resti nelle pieghe dei vestiti stropicciati dagli abbracci,
in tutti questi giorni che mi hanno cambiata,
negli allontanamenti, nei ritorni, resti nei pensieri ostinati come i surfisti sulle onde dell’oceano,
o come scogli che il vento forte non può spostare.
Resti in un amore che forse non è amore, ma che non smette di amare.
“Che cosa devo fare?”
Se non te la senti, o non puoi, o non vuoi restare vai…
Devi andare? Vattene!!
Ma io non ti saluto.
Tanto ormai lo sai.
Qui con me, da qualche parte, anche nessuna, o forse ovunque, comunque…
Resti!!


 

STORIE

Ci sono storie che non ti annoiano mai.
Storie che finiscono solo se smetti di leggerle.
Se smetti di osservarle,
se smetti di viverle dietro ad un paio di occhiali da vista.
Ecco. La vita.
La vita è una di queste storie.
Non so se abbiamo solo questa o altre dieci,
ma sono certo che anche se fosse,
non potrei ricordarmene,
è per questo che voglio portarmi ogni mia emozione con me,
fino alla fine di questa corsa sfrenata, e più lunga possibile.
Guarda felicemente al tuo passato e rivivi la gioia di tutte le mete che hai già conquistato.
Guarda felicemente al tuo futuro e assapora la gioia di tutte le mete che puoi ancora conquistare …
chiudi gli occhi ed assapora il tuo respiro senza fretta,
e scoprirai che la sola , vera ,
straordinaria vita che ti appartiene la stai vivendo qui.