A-mare.
Quante maschere puoi indossare,
se tanto non sai amare!
Ove ti nascondi, oh guerriero?
Qui se si ama, è per davvero.
E nulla si può celare,
di questo Amore ne è pieno il mare.
Solo una cosa noi dobbiam fare:
odire il canto, e imparare
ad ascoltare.
Aurora
Pare sperduto l’animo mio
In questo giorno
Misterioso
Incomprensibile.
come una barca in pieno oceano
Confusa dal vento
che le sussurra le direzioni
da prendere
Ma come trovare la strada di casa?
Segui la stella, la luna, l’Aurora.
Que eres la follia
Or dunque, ecco cosa serve
Ci dobbiamo intendere.
Si! Intendere!
Cosa crediate sia la follia?
L’incesto che or ora la mente ci tira
Nel cui oblio non troviam la via
L’impossibilità di coglier noi stessi
Così come siamo
o l’abilità di scoprire ogni volta
L’infinito che dimora in ciascuno di noi?
Che sia proprio all’infinito
Che la mente umana cospira?
Ma che, non riuscendoci
Si ammala di codesta malattia?
E la fantasia, la fantasia
Rende lieti i giorni nostri
Eppure, ne son certa
che sia
La realtà dei nostri sogni
La strada per la vita
Ritorno.
Tre ore di sonno.
Incomincio ad avvertire
un lieve
desiderio
di tornare a letto,
ma il mio Spirito
e i miei sensi tutti
si lasciano incantare
dalle meraviglie
di quest’alba di campagna.
Il canto degli uccelli –
composizioni musicali
dalle mille fantasie –
veri inni alla gioia
e di grazie alla Vita.
La brezza fresca
che ci sfiora il viso
Il profumo della natura
che sboccia
accarezzata da
una tenue pioggia
rigenerante
di poche ore prima.
L’erba, i pini, i fiori.
Il cielo, arruffato tra
le nuvolette ancora cariche
di quella fresca rugiada,
le quali restan lì sospese,
innoque,
a rimirar l’orizzonte.
E poi, l’Alba.
Fa capolino tra le nubi
coi suoi bagliori tenui,
prorompente in tutta
la sua delicatezza.
Nemmeno un cielo grigio
può offuscarne i suoi bagliori,
spegnere la sua
magnificenza.
Sorge, e risorge.
Tutto riprende Vita.
Un gallo intona
il suo canto squillante.
Tutto e tutti festeggian l’avvento
del nuovo giorno.
E poi, dai miei ricordi,
trasportata da questa serenità,
riaffioran canzoni d’altri tempi.
Quelle canzoni che cantavo
con la mia mamma,
o che, semplicemente,
amavo ascoltare.
Un “Gianna Gianna. . ”
mi canticchia nella testa
e il ritornello trabocca
dalle mie labbra
mentre rivesto
la mia piccola.
Che bello tornare a casa.
Vita.
Perché la vita è.
Fiore che sboccia
Pioggia che t’accarezza
Luna che ti culla
Volo di farfalla.
L’amore è Vita.
Speranza
Passione.
Perseveranza.
Vita è.
Siamo noi.
E’ il filo d’erba che sfiora
i nostri piedi scalzi
Rugiada che si poggia
sulle nostre dita nude
E’ cielo terso
è tempesta.
Siamo noi, sono loro.
Neppure l’ultimo granello di sabbia
delle spiagge del mondo
sfugge alla legge dell’Amore.
Amore è Vita,
è creazione.
E’ assenza, silenzio.
Meditazione.
Amore è.
Presenza.
Essenza.
Canto d’una figlia al padre
L’uomo della sua vita
Debbo fare ancora molta pratica
Affinché il mio cuore si avvicini
A questa mia mente ribelle
Che nulla vuole saperne di accettare
Questa scomoda realtà
Che ancora mi riporta a provare
Dolori di un passato sfuggito
Alla mia coscienza
Ma continuamente avvertito
Nel mio animo
Che si frantuma come il mare
Contro gli scogli di queste
Memorie scolorite
Premono nelle viscere
Stringono il mio cuore
In una stretta che non lascia
respirare
E ancora fa male
Mi fa piegare dal dolore
Una sofferenza che tuttora
Mi viene a cercare
Nel buio delle mie giornate
Di pioggia
Echi di me bambina
Urlano silenziose
Negli angoli remoti e oscuri
dell’animo mio
Mi voglion ricordare cosa sia stata
Per quell’uomo
Che tanto ho amato
E che ho sempre ammirato
Ancor ora questo dolore
Si staglia all’orizzonte
E che mi ammazza l’amore
Mi chiedo perché
Perché costui ce l’ha tanto con me?
Per ciò che sono
e tutto ciò che forse non son
Saputa essere per lui
Difficile comandar al cuore
Quando cieco non vuole
Vedere
Quale sia la realtà ora
Oh cuore mio,
perché non m’ascolti?
Qual verità potrebbe
farti versar ancor
Più lagrime di quante
non ne stia lasciando correre
Ora, sulle tue guance delicate?
Vorresti parole di conforto
oh cuore mio
Ma stavolta non ne ho davvero
Posso però dirti che
Ora stai soffrendo non
per la realtà cui vai abbracciando
Bensì per la menzogna
Di una vita
Che stai scoprendo
Con insicurezza e paura
Quella che ti faceva
scivolar via ogni sogno
Ogni speranza
Qualunque perla nera
Che il tuo cuor racchiudeva
Ascolta ciò che
Questo pianto ha da dirti
Ascoltalo attentamente
E ti libererai
Da quelle catene
Fatte d’illusione
Che qualcuno prima di te
t’aveva stretto
attorno all’anima tua
Non odiar ciò che sentirai
E’ la voce
di un passato
Da cui ormai
Ti scioglierai.
Il Mistero della Vita.
Come posso immaginare
d’aver segreti con mia madre?
Mia madre!
Colei che mi mise alla luce
e che per amor della vita
della luce, di quella luce divina
terra feconda di beatitudine
pace e serenità
tutto avrebbe rischiato
pur di concedermi anche solo un attimo
di tutta codesta meraviglia
che si staglia in cielo
e dipinge la terra!
Assurdo pensare di potersi nascondere
all’occhio acuto di una madre.
Possiamo illuderci d’aver segreti
di custodire un mondo
tutto nostro, fatto di sogni di paure
di speranze e d’avventure
eppure nulla sfugge all’impavido cor
delle nostre madri.
Ch’io penso anche a codesta cosa:
tutto ciò che ancor è nascosto
alle nostre coscienze
non è altro che l’ombra
ch’avvolge ciò che di noi
vogliam ignorare.
Ma una madre sa.
E se t’illudi d’esser libero
soltanto per aver custodito
qualche segreto solitario
hai da cangiar strada,
oh mio caro amico.
Libertà è fatta d’Amore
è costruita coi cristalli di stelle
e scolpita nei nostri cuori.
Libertà non è segretezza
eppur quest’ultima rappresenta
per noi mortali
una gran sicurezza.
Esser libero non dipende dalle circostanze,
da ciò che dici o non dici
dalle realtà che nascondi
o su cui punti la luce
Libertà è una condizione
del tuo Essere
e nulla può comprarla,
alcunché può trattenerla.
La si può soltanto sperimentare
e si,
se la sperimenti
ogni dì ancora
sorgerà nel tuo cuore
il desiderio forte
di poterla abbracciare.
Coltiva nell’animo tuo
la speranza e l’audacia
di un guerriero della luce,
sii inflessibile di fronte al timore
e vulnerabile davanti alla speranza.
Abbi il coraggio di rischiare
poiché senza rischio
nulla di nuovo potrai
testimoniare.
In campagna.
Cerco di raccogliere le parole migliori
Per poterle seminare
E farle fiorire in una
meravigliosa poesia
Eppure vengono a mancare
La bellezza non ha definizioni
La vita non ha interpretazioni
E stamani
I nostri cuori
Hanno cantato di gioia
Il sole che carezzava dolcemente
Il volto innocente di lei,
Figlia mia
Ed il mio, insieme
L’aria fresca e frizzante
Di un giovane autunno
Appena incominciato
La danza di colori e profumi
Tra foglie e fiori e prati e campi
Il cielo di un immenso celeste
Che tramortisce e affascina
E accoglie
Una farfalla su di un fiore giallo
Anch’essa di complici tonalità
E ancora..
Un romantico incontro.
Due batuffoli di pelo
Alla ricerca di affetto
E di un amico passeggero.
Primavera Sei.
E con ardore si immerge
Si perde nel limpido e freddo
Color marino dei suoi occhi
Avverte, nascosta
Una vita trascorsa
Soltanto d’inverno
Vissuta come un rovere
In un ‘autunno infinito
Le emozioni, i piaceri, i sogni
Cancellati da una vita incauta
Un’infanzia finita in fretta
Che ha infranto le illusioni
E accorciato le distanze
Dai fantasmi del passato.
Amicizie, amori e Valori
Strappati via dalla sua anima impura
Come un soffio di vento
D’autunno sparge lontano
Le scarne foglie del rovere.
Ma ecco far capolino la Primavera
E con lei arde energia di nuova vita.
Alle deboli foglie del rovere
Altre figlie sono germogliate
Novae, più fresche, vitali.
Ed ecco spuntar timidamente
Sotto l’arido terriccio arso
Il gicco di un gelsomino
Brillar sotto fragile luce
Forte delle sue radici
Ricco di dolce innocenza.
Istanti Senza Tempo.
Che il segreto stesso della consapevolezza sia lo sfuggire alla memoria?
Consapevolezza, fatta di manciate di attimi, di bagliori, di continui risvegli.
Sfugge a qualunque legge temporale o mentale.
Si tratta di esserci nel solo istante che stiamo vivendo,
che già mentre lo si vive sta trascorrendo.
Non è, forse, proprio la stessa memoria che genera attaccamento?
Ogni istante ha la sua storia, la sua realtà, la sua natura.
Come si potrebbe immaginarne tanti altri simili tra di loro?
Il fatto che possano sembrarci simili non è dovuto alla loro natura,
di per sé unica e irripetibile.
E’ dettata dalla nostra natura, quella razionale.
Quella che ci impedisce di vedere, sentire, ascoltare.
Probabilmente, è solo questione di apertura.
Tanto più accoglieremo l’infinito nei nostri cuori,
sempre meglio sapremo coglierne le sfumature, i colori,
la musica, i suoni, e tutte le piccole realtà che prima o poi,
nel nostro spirito, si combineranno e si arricchiranno
tra di loro per dar vita a quel quadro quale è l’Amore Eterno.
Dio, se preferiamo usare un altro soprannome.
Perché la nostra Via è quella di ricongiungerci all’Uno,
passare da esseri frammentari e limitati
ad echi d’infinito.
Perché già siamo, echi d’infinito.