Deborah Pozzoli - Poesie

Amato padre

 

Le lacrime le porta via il vento

Come le nostre parole 

All’ombra dei pini

I tuoi passi risuonano

Adombrati di silenzio

Al finir dell’estate

 

Quasi il mare ti saluta da lontano

Quasi la pioggia scende lentamente

Quasi la luna parla di te

Tu pieghi per strade diverse ora

La vita, senza voltarsi, continua il suo cammino

Invano cerco di seguirti

M’accorgo così di quanto t’ho amato

E t’amo ancora

 

(A mio padre)

 

AMATO PADRE

 


Fanfaluche

 

Granelli di cenere

Come storielle al vento

Manto di nuvole

Ti copre amata luna

Come fanfaluche

Che si levano in aria

Poi tutto tace

 


Noi due

 

Raccontami vita mia

Da quale parte sia il cielo

Istantanea silenziosa

Di questo lungo viaggio insieme

Perché nell’incanto dell’aurora

È l’incertezza più bella

Nel mutar del destino

È la notte confusa 

Che lambisce l’atteso sogno

Fra tutte le verità

Tu sei la più eterna

E noi due

Ombre dello stesso giorno

 

(A Monica e Leonardo)

 

NOI DUE

 

 


 

Passaggio

 

Ricordi, emozioni

Attimi che passano

Il tempo lascia il suo segno

A volte cancella

A volte insinua

A volte semplicemente trascorre

In questo chiasso mutevole

Che fa di ogni vita un silenzioso deserto

 


Dove posi lo sguardo

 

Spoglio quell’istante

Che fa tremare l’anima

E sfiora la vita in una notte scura

Lambisce una danza senza tempo

Come i pagliacci su una giostra

Che ascoltano parole da un labbro socchiuso

Verrà la speranza e avrà i tuoi occhi

 

Sotto stelle strane e doloranti

Si placa anche il vento

Lascialo andare il tuo sguardo

Tornerà tra il sussurro delle voci

Tra le rose che avvolgono i gigli

Io porto la terra, tu porta il cielo

Verrà il mattino e avrà i tuoi occhi

 

“Dobbiamo essere grati alle persone che ci fanno ridere. 

Sono premurosi giardinieri che fanno fiorire la nostra anima.”

  1. Proust 

 

(A P.)

 


In fondo al buio

 

Quando l’ultimo silenzio

Tocca l’ombra del tramonto

Il ricordo sfiora l’intima distanza

In un fatale abbandono

E brividi di eterno

 

Drappo d’anime

In malinconica seppia

Poco importa d’una porta aperta

La luce che cerco

Punge e graffia

In fondo al buio

 


Fili di grano

 

Elegante e bionda spiga

Forse soccomberai all’ultimo gesto

Silenziosa ancora ti attardi

A colorare campi d’amore

Mentre la luna è prossima

E davanti a se distende il suo velo

Timida ti pieghi al vento

Sembra che ogni sera

L’anima ti possa amare

 


Così è

 

Abbandono i passi sull’umida battigia

In un tremulo mattino ancora grigio

Conchiglie vuote sono i miei sogni

Alghe aggrovigliate i miei pensieri

Tu sorridi

Come dolce oblio di quiete

Spontanea, complice

La curva delle tue labbra

Come l’onda che si ritrae e poi torna

Mi domando ragione

E la risposta è soltanto

Un luccichio dei tuoi occhi

La vita non è che un’enigmatica prosa