Dennis Pierantozzi - Poesie

16 Gennaio

Sarai forse tu che scrivi al posto mio,
che questa scrivania è impregnata del tuo sapore.

Ci ho trovato la tua calligrafia
nei fogli di sette anni.
Nonna non li ha buttati
dice che potrebbero servire
che non si sa mai.

Magari torni
e mi rispondi
a qualche perché.

 


 

21 febbraio

Costruita in terra
la foglia in inverno.
Coll’eterno sospiro marcio,
che feci al tuo addio,
c’ho messo,
il pesto per ieri,
per quando eri,
una donna sull’albero.

 


 

16 marzo

Mai un morto in cuor nostro, così risorto.
Mai una carneficina senza armi.
Mai la notte è stata
tanto simile al giorno.
Mai gli alberi così felici
che di gioia non ce n’era neanche per loro.
Mai di amore così privi
che nei racconti era vivo l’abbandono.

Mai ti amerò
quanto il respiro d’aria in quell’istante.

 


 

M ’accorsi

M’accorsi, non troppo tardi, quanto
adagio van le stelle
sulla personalità inquietante
di chi a’ spalle mente.

M’accorsi, tardi si questa volta,
delle ombre stanche
su persone tante
davanti a te mai incerte.

M’accorsi allor, quasi in memoria nuova,
del fruscio lento,
sulle foglie fresche
di chi accarezza e
nulla sente.

 


 

15 ottobre

Esala in attimo di vita
il sospiro sordo
di chi vi è entrato intero
e uscito morto.

Di mano preso e tolto
m’attesi danzante come in ciel
l’antico stormo.

Aggiungo lacrime al ricordo
di te che m’abbracci
come ‘l sole con l’uva
mentre da solo dormo.

 


 

 

23 marzo

Se non è notte fuori,
non mi leggere neanche
che non so di niente.
Rimango acido e calcolatore.

Se non è di notte,
con l’insonnia sulla fronte
e i pensieri che non c’entrano sui muri,
non provare a capirmi manco
che di soppiatto giungono le poesie.

Se è il sole sulle labbra,
esci e scopriti,
e nuda torna quando è sera
per scoprirti
ancor di più.

 


 

 

19 Novembre

Il tuo male in bottiglia
l’acqua salata in gola
affiora, ricordi smielati.

L’urlo di battaglia al mar morto
che racchiudi abile
dentro al cuore.

Sorseggi spine
poi, come di artificio intelletto,
esplodi in guerra.

 


 

18 settembre

La soluzione al poco stretto tra noi
e quello scoglio è troppo appuntito
per parlare di futuro.

Ti giuro,
che l’estero è come al mare lontano
su colline distese.

Prese
il mio mondo
e non la rividi più.

 


 

11 Maggio

Piango le striature sul marmo
M’armo del sorriso asfalto
Che dipinge i finti
col cuore infranto.

Piango e inseguo,
l’ sol in ormeggio
Mi son perso
col pensare al peggio.

Sul fronte in vista
i torrenti in solitudine.
Ritrovarli a scatti
nei matti di utile.

Piango d’ansia
e tu dalla guancia
che scalda e fascia
la domanda
che mai mi lascia.

 


 

25 Maggio

Ti amai da piccolo
quando le stelle finivano l’indice.
Ti amai da giovane
quando la stella
la notte
fissavo.
Ti amai da uomo (o almeno credo)
quando a lei domandavo motivi.
Amo oggi
da vecchio
te Stella
che vicino a me vivi.