Domenico Genova - Poesie

Elle

Così lambì l’onda
Quel limite di rena
Come le timide labbra
Ambivano osare
Ma non era ora.
Avrei voluto, avresti voluto.
Cime lontane
Scambiano muti messaggi
E noi con loro.

 

 

 

Finisce il giorno

Scorgo ancora fili di luce
Che si smorzano lenti
Al termine di questo giorno focoso.
Vorrei ancora minuti di luce
Vorrei che non terminasse mai questo timido bagliore
Che del sole la pelle rammenta.
Domani ancora il sole
Dopo la buia notte.
E brucerà ancora.

 

 

 

Logicamente

Logicamente tu
E logicamente io
Come è logico che un’onda si infranga
E che diventi bianca con la sua spuma
Così altrettanto ovvio che piova prima o poi
Logico che torni il sole
E’ naturale che sia inverno e poi estate
Logicamente ovvio
Ed è logico che tu vada via
Come è logico che io rimanga
Ed è logico che questo treno passerà
Come passa il tempo
E’ logico che passeranno altri treni
Ed altro tempo
E’ tutto logico
Tutto irreversibilmente logico.
Come questa mia vita
Che logicamente penserà ai treni
Al tempo passato
Ed al tempo che seguirà
Tutto logicamente logico.

 

 

 

Mai come prima

Giorni di assenze, di dolore e di ricordi
Oceani vuoti, deserti immensi
Profondità abissali.
Come naviga questa nave senza capitano,
Come vola questo aereo senza ali,
Come crescono questi fiori senza nutrimento?
Ogni nave avrà il suo approdo,
Ogni aereo il suo lembo di terra,
Ogni fiore una pioggia inaspettata,
Il tuo amore meraviglioso
In ogni angolo della nostra vita.

 

 

 

Noi soli

Ed ora soli. Tutti noi soli
A sentire ciò che non sentiamo
Ad ascoltare parole senza suoni.
Luci fioche e venti inconsistenti,
Vuoti incolmabili,
Cieli senza colore.
Ormai la notte è giunta
E le vette, scomparse nel buio,
Abbandonano la nostra vista.
Quanto durerà questa notte?
Il buio è più nero adesso e nascosta è la via
Il mio cammino che strada prenderà?
Poggio sul cuscino la mia anima disperata
E penso e ripenso ancora alla luce del tuo volto
Alle parole cariche di te,
Alle tue raccomandazioni,
Ai giorni tristi ma pieni del tuo coraggio
Alla forza che non ti ha mai abbandonato
Ma che distribuivi a piene mani
E tutti dissetava,
Fonte inesauribile di dolcezza.
Che notte stanotte, che pensieri e che disperazione
Non rammento sogni stanotte
Ma solo il sudore inondante sulla mia pelle.
Alle luci dell’alba, come soldato dal suono dell’adunata
Mi desto più forte,
La luce del giorno m’accarezza
Come a dirmi, figlio son io,
Rivedo le vette, le luci abbaglianti,
il vento sul volto, i colori sgargianti del giorno,
Tu sei in ognuno di essi,
E la vita ritorna.

 

 

 

Il mondo di Nicolas

Granelli di sabbia infuocata
La tua Africa
Come schegge impazzite
Trafiggono cuori
E si fermano
Calme
Sui volti
Ad ammirare mondi nuovi.
Sul monte solitario
Stai ad ascoltare
L’eco del tuo dolore
E da lui fuggi.
Nulla ti separa
E tutto ti accomuna
Al tuo essere uomo.
Un respiro percorre strade nuove
Ma necessarie.
Nulla è come prima
Tutto è come prima.
In questo affollato universo
Con forza felina
Come naufrago in mare
Si salva l’anima tua.

 

 

 

Esisti ancora G.

Eppure non fummo diversi
Ma rami dello stesso albero
Non ti conobbi sano nel corpo
Ma ti vidi forte nella sofferenza
E mancherai.
Mancherà parte di noi
Parte di te e di lei
Parte di ciò che ti circondava
Nei giorni del lungo calvario
Corona di spine vidi nei mesi passati
Ed ogni spina conficcata
Provocava doppio dolore.
Ad ogni goccia di sangue
Una lacrima solcava volti vissuti
E cadendo allagava
I cuori vicini.
Tu uomo sempre
Ed ora
Solleva lo strazio
Sorreggi il dolore
E continua ad esistere.

 

 

 

Torneremo ancora

Siamo un battito di ciglia.
Come istanti persi vaghiamo
Nell’oceano della vita.
Eppure ogni goccia
Di quel mare immenso
Sento sopra di me
Come fosse aria gelida.
Feroce vento che spacca il volto.
Cerco uno spazio di sopravvivenza
Ma in quello spazio
Io mi perdo
E mi ritrovo
A galleggiare
Pesante
Come nave alla deriva
Come montagna che cerca
Di sopravvivere ai forti temporali
Ma perde i suoi frammenti
Uno ad uno.
Ed uno alla volta
Li raccoglierò
Fino a ricostruire
Tutto ciò che il tempo ha frantumato.
Ora come allora.

 

 

 

Parole e silenzi

Giorno verrà e avrà le sue ragioni
Saranno i tuoi silenzi
Più rumorosi dei miei pensieri
Ad affogare i dubbi e le speranze
Il frastuono allagherà di parole
Gli spazi vuoti
E nulla sarà più chiaro
Di ciò che non hai detto.

 

 

 

Di quel giorno

Conservi la bellezza di quel giorno lontano
Come rosa che sboccia.
E sei dolce come allora
Come il vino passito
Che assaggiando ogni sorso
Il palato soddisfa.
Sapori di giorni lontani
Di spezie preziose.
Il tuo aroma tempo non ha.