Elisabetta Gnudi - Poesie

Ragnatele vive, affrettate,

aggrappate

a strumenti sbagliati, stonati,
sfibrati.

Ragnatele tese come trappole

sorprese ad afferrare errori,
scambiandoli per tesori.

Ragnatele strappate, sfilacciate,
tradite.

Ragnatele,
sapessi chi vi ha teso,
chi vi ha abbandonato.

Ragnatele di sospetti, di dubbi.

Ragnatele, destino di una vita
in soffitta,

di una vita sconfitta dai colpi di
tosse.

Ragnatele, tessuti di seta,
sudari lussuosi,

per miti sforniti di gioia.

Ragnatele mi avete convinto,
tra voi mi rilasso
e sogno di altro:

del cielo,
del tempo, del vento, del mondo.

Ragnatele, in attesa di venir
divorata,
stringetemi al petto,
scaldatemi un attimo.

 


 

Racchiusi
nel nostro buio

ci siamo persi
a lungo

in cerca
di una luce,

ma la luce
nasce

dai nostri
occhi

che non potendo
guardar se stessi

s’incantano
a illuminare

le oscurità
degli altri.

 


 

Una brughiera di voci
frastaglia
le radici del mondo
se non fosse
per la sua esile trama
vorrei scuotere l’universo
e svegliarlo.

 


 

San Lorenzo.

Desidero che tutte le stelle
si fondano tra loro,
e come cascate lucenti.
confondano i miei confini.

Desidero perdermi.
Tra troppi confini e troppe stelle.

 


 

Un passo dietro l’altro
lungo il dirupo
come tutti
cammino

e
ogni giorno
cadendo
riscopro
le ali

per
mai volare
così in alto
da essere
sola

 


 

Immersa nel tuo sguardo
che muta,
mi accorgo di non essere mai stata
un momento interrotto:
ma di esistere in ogni respiro.

 


 

Oltre,

quante voci,
quanti sguardi
sconosciuti
ci circondano,

anche in mezzo
ai nostri amici.

 


 

Le nostre dita
si sfiorano appena

le nostre parole
s’intrecciano ma
non s’incrociano

e temo l’aver bisogno
di te

perché oltre la serratura
dei nostri sguardi

noi ci sorridiamo
ma non ci avviciniamo.

 


 

Senza te,

è essere
senza me,

è sondare
il vuoto,

è avere
tempo,

è, finalmente,
udire
il silenzio.

 


 

Per tutte
le parole
centellinate
e per quelle no;

per tutte
quelle che.

come
minuscoli
timidi
uragani,

hanno
inumidito
il tuo cuore
ma non la mia terra;

per quelle
cancellate
dalla polvere
e il vento;

e per quelle che
ancora attendo,

Amore mio
ti saluto.