Enza Cavalera - Poesie

Profilo di donna


Tra cielo e mare
svettano ricci e dorati
di seta e d’oriente
profumi dal tempo incantati.

Lontano si tuffa lo sguardo…
la casa rossa natia guida la piazza
smerlata di angoli in pietra
l’orchestra dirige dallo scenico spazio.

Ne sfila pensieri sognanti
d’oblio dei giorni mancanti
di madre che culla il traguardo
di palpiti ancora sfioranti.

Il mare scandisce i ricordi
d’un tempo di riccioli e sole
di teneri slanci d’autore
se luce più lieve può darle l’amore.

Copyright@2014
Enza Cavalera
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Maggio


Mani sospese
su guance arrossate,
brezza di mare
di sale sbiancato dal sole.
Calce viva e bouganville
di un maggio attardato,
di rose sfiorite sussurranti
profumi in Rosario.
Maestosa madre
di luce nel volto scolpito,
da est orienti il cammino
su girotondi di pace.
Donne in ginocchio
dall’altomare in preghiera,
di grazie e granelli
in corona, ad uno ad uno…

 

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Enza Cavalera
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‘Stu core tou‘…

Versione in dialetto salentino

Te senti mai strincire
‘Stu core mmalazzatu
Cu tutti sti turmenti
Ca te dannu li pinzieri?
Nu viti ca te ‘nganna
Ca sta bbonu e bbive
Cu ci ole e nu se dole
Mancu ci va chiove!
Ma tie vagnona beddhra cu lu core
Ce bboi cu fasci
Se quiddhru nu te ole!
Quannu la sira
Se face scura scura
guarda an celu e viti
Ca nu stai sula…
A luna cu le stelle
Te fannu cumpagnia
Cu lucisce mprima
Stu core e sta puisia…

 

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Enza Cavalera
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———
Questo cuore tuo…

Versione in italiano

Ti senti mai restringere
Questo tuo cuore ammalato
Con tutti quei tormenti
Che ti danno i tuoi pensieri?
Non ti accorgi che ti inganna
Che lui sta bene e si diverte
Con chi vuole e non ne soffre
Neanche se gli piovesse addosso!
Ma tu, ragazza bella con il cuore,
Che ci vuoi fare se quello non ti vuole!
Quando la sera diventa buia e scura
Guarda il cielo e ti accorgerai che non sei sola…
La luna con le stelle ti fanno compagnia
Che albeggi presto questo cuore e questa poesia…

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D’Aprile…

Punto di sospensione
Sul muretto del pesco
Fiorito, mamma, nel tuo giardino…
Non solo il pesco
Anche i ricordi fioriscono
D’un amore represso
D’un palpito, il tuo,
Sempre aritmico,
In attesa di madre
Che presto ti lasciò
Quand’eri innocente…
Ma oggi, mamma…
Fiera dei tuoi germogli
Accarezzi speranze
E dolori e paure
Di non riuscire a cogliere i frutti del tuo giardino…
I fiori, mamma, son tanti e son rosa…
Continua ad aspettarli per tante altre primavere…
Che, senza te, sarebbero inverni…

 

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Portami al mare, d’ inverno…


Fino a quando sferza in assolo tra le spume il vento del nord

E quella luna affatica lo sguardo su onde impazzite

Sotto coltri di stelle a imbrunire faraglioni lontani

Quando corde di arpe e violini saranno lambite dal vento

Potrai donarmi un pensiero di luce che sfili l’ultimo inganno 

Perchè sarà quello il tuo posto ideale nella favola mia…’

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Kathisma…


D’acqua di sole e di sale
D’un filo di luce negli occhi
D’un velo dorato nella pelle 
D’un blu, azzurro, cobalto
D’un indaco, turchese, cilestrino
D’uno spumeggiare candido
D’un ghiaccio caldo, imperfetto 
D’una perla su pietra acquamarina
Cullata sul tuo seno…

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Enza Cavalera
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Rapsodie


Non puoi impedire 
Al vento di increspare le onde
Al giorno di abbracciare la notte
Alle note di articolarsi al suono
Alle foglie di farsi spunte sul ramo
Alla luna di argentare il mare
Ai sogni di abitare l’inconscio
All’anima di dissetarsi d’amore ed infine…
Alla vita di spiegare l’impossibile.
Puoi danzare al ritmo di rapsodie gitane 
Accanto al fuoco
A narrare nelle veglie notturne
Puoi raccontare e dare un senso a questa vita.

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Parigi…


Permeabile flusso di rossi
Ora fumanti
Dal ritmo battuto nel petto
Colpito al centro
Spettina pensieri profondi 
Su schiena riversa
Si mette una mano sul cuore
Tanto lo ascolta
Parigi lontana sul far della sera
D’artisti a Montmartre 
A tingere i falsi
Zodiaci  di Dendera.
Della torre di statue di cera
Vestite d’un tempo di luce 
Parigi distante lassù
Dell’iride  fluorescente
Scruta del mattino la stella.

 

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Petali di luce e Un cuore bambino (Ai miei figli)



Petali di luce
Su petali di luce
si abbracciano n volo
stormi lontani
in ricordi di lune,

Ad inseguire giorni
preludio di rossi
in tramonti infuocati
in memorie di vita.

Si affacciano lampi
di fuochi in festa santa
solenne ricordo di madre
in cornice di lacca,

Bruciano campi assolati
di stoppie in grano dorato
in piedi alla riva, e sull’onda,
ti guardo tornare, bambina…

 

Un cuore bambino

Fedele ti è stato
chi hai amato con cura
di sogno hai cullato riccioli
in foglie di sole,

Osservato e ridestato
i silenzi del cuore
in essenze di pace
in orizzonti sereni.

In verdi colori infiniti
disegni l’essenza d’amore,
dal seno nutriente di madre
al cuore di donna la vita,

Nel cuore dei giorni migliori
in orizzonte al tuo sguardo sereno,
rivedo il tuo cuore, nel mio,
innocente e bambino…

 

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 Oro verde


Universo simbolico
Scolpirne l’essenza
Accoglierne il dono
Nutrirsi del suo oro
Ruvida menzogna
Infamata nel tronco
Indifferente peccato
D’umanità egofragili.
Vilipendio inane
D’ umanità di pace
Apocalittico declino
D’umanità saccente
Eradicata intellezione
Primogenito frutto
Dell’amore di Gea
Apparato resiliente
Radici d’eternità
Come il sangue
Della terra dei martiri
L’oro degli Dei.

 

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Abitarsi…


Fino all’ultimo piano
Di luoghi non comuni
Alle sintassi del cuore.
Fino alla fine del cielo
Di altostrati addensati
All’orizzonte dell’alba.
Fino all’ultimo sogno
In ogni piccolo scorcio di mare

Abbarbicato alla luna.
Fino alla semantica del silenzio

Dove le parole

Raggiungono l’anima

Di chi non muore.

 

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Ti scrivo…

 

D’antico in foglia oro

E pergamene amaranto

Stempero colori d’essenze

Stendo tonalità a tratti

Sfumo spigoli in finiture

Ripongo negli schizzi

Tutti i tuoi abbagli.

Manca una stella di mare.

 

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Enza Cavalera
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Di cristallo… gli occhi

 

A tratti s’intravede la luna

Della sua Dea si affastella il velo

A cingerne il corpo nudo 

Mentre traluceano dagli occhi 

Rivoli di cristalli 

Ad illuminarsi in stelle

Quand’anche la luna ne asciughi le lacrime.

 

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Un’estate di vento…


E mentre sfilo dalle nuvole i pensieri
E ne sfumo pomeriggi pastellati 
Tra le punte delle cime frastagliate
Spunta un’alba scolorata dalle ore
Ed il sonno rende fragile il dolore
E quand’anche sottocielo è luce e stelle 
Solitudini sfilate ne colorano la pelle…

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 Come le parole…

 

Sul bagnasciuga spuntano ruvide:

S’adagiano vuote ed incolore

Come conchiglie le tue parole

Quelle di madreperla e di dolore

Laddove hai scordato il tuo cuore

Laddove ancora batte e il mare spumeggia

Dentro al sole…

 

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Attimi d’autunno


S’involano ripide a battere il cielo,

Folate livide e pioggia a scolorare le ore.
S’innalzano altostrati nel cielo a disegnare ologrammi distratti,

A dischiuderne riflessi e colore.
S’illumina ancora l’arazzo a colori vermigli,

Sfumati d’arancio e d’alloro, alla luce del sole.
S’affanna la luce a restare quaggiù,

Corre a tingere stelle senza far magicamente rumore.
S’accinge la terra a scaldare i germogli di frutti stipati,

Di tempo e sudore.
S’accende vitrea la luna, adamantina e d’autunno,

A cospargere il mar di fervore.

 

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