Eva Polli

Poesie


Le Coronelle

C’è sempre un gatto
che traccia i confini di un prato
e alle Coronelle
il prato di un tempo
è tanti fazzoletti di terra
dove han piantato radici
belle villette
e condomini,
i Parioli
dalle colline
dove costruì l’élite romana.
Tuttora
l’ex prato verde
calamita la simpatia dei gatti
le loro esplorazioni
le mitiche battaglie
i grandi amori.
Alla loro protezione
gattari a oltranza
non potrebbero sottrarsi
i nonni della casa di riposo
nata grigio cemento
e ora piena di colore.

 


 

Gescal

Grigio fumo
ma oggi colorate
le case Gescal
prime a riempire
i prati accanto a via Mulini
stanno accovacciate
su un provvidenziale terrazzo
Sgretolata
l’indifferenza del cemento
traspirano
una forza straordinaria
senso di sicurezza intonso
senso di casa a tutto campo
piacevole familiarità
che bruscamente
vien meno più avanti
nell’intrico accidentato di strade
e nelle pietre a bordo strada
che ti fanno riandare
a un tratto di Borgata primitiva.

 


 

Molini

Preziosissima acqua
che lungo la roggia dei molini
porta il bosco
dritto in segheria.
Ed è miracolo:
una piccola ruota
che trasforma il moto dell’acqua
e il segantino
non va più a mano
ma a corrente.
Ai Molini di Malè
l’om de le storie
nel suo regno
mostra le vocazioni del legno
un’arte per chi ha gusto
ad ascoltare il tempo andato
e lo sposterà ancora
il bosco in segheria
per animare bimbi
che
inseguendo occasioni per sognare
facciano i segantini dei balocchi.

 


 

Verso l’ozolo

Spingi sui bastoncini
verso la valle
sul finire delle praterie
cambi la direzione
raggi alle spalle
la piana in senso inverso
verso l’Ozolo
il monte che
in cerca di emozioni e di ricordi
strizza complice l’occhio alla Borgata
poco avvezza
col Noce chiacchierone e le sue acque
e un po’ scontrosa
con assidui camminatori
e fondisti emergenti
dal candore scintillante di neve
con pescatori
voraci di anfratti segreti
con coloratissimi
canoisti in rapido movimento
con gli amanti dei sassi
e dei laghi improvvisati.

 


 

Malé

Malé
le ho percorse tutte
le tue piazze accoccolate
il bello di mille anni
che trasuda suggestioni
cementate dal tempo.
E se tornasse la guerra e le inghiottisse?
Un brivido mi corre per la schiena
Me lo scrollo di dosso
Riandando ai tuoi scorci
l’irripetibile profilo
degli onori di casa
alla SAT in congresso
lo stemma de Oliva sul Caffè
Il Liberty che troneggia verso la stazione
la Portegaia più vecchia del suo affresco
Piazza Costanzi espropriata della sua fontana
I Cei con il Carro del letame
E, a scorta dell’andirivieni,
una quadrifora rara
Piazza Dante e Cesare Battisti
l’insospettabile chiostro
lo tengono nascosto.