Eva Polli
Poesie in mostra
BEN ARRIVATA PICCOLA GRANDE COSA
Troppo presto
per guadare
il tormentato torrente
della pubertà.
Scusa Piccola Eva
ho sbagliato i tempi
Un tuffo alla cieca
un decollo nell’adulta ipocrisia.
Troppo per la tua spontaneità.
Ne è nata una prigione
cui
sei tenacemente radicata
ma è stretta
e premi
e fremi per uscire.
Così ho aperto gli occhi
ai tuoi binari ciechi
Dovevo esser io a smantellarli.
Il treno ha deragliato senza danno.
Ben arrivata
al piano nobile della mia coscienza
piccola cosa.
Sai ancora di buon latte
ma sei già una grande cosa.
AHI QUANTO È DURO
Ahi
quanto è stata dura
la riconquista di me stessa!
Riguadagnare il sesso
che ancora sta giocando
a nascondino col mio corpo,
è stanare
l’energia
che mi tiene in angolo
e vieta la crescita
al bocciolo della mia femminilità.
È scorgere
la scintilla di luce
uscire
dalla fucina
di un sentire che pensa.
Dio
è un germoglio di poesia
proteggila
è opera tua.
ESSER EVA
Eva
l’hai rimodulata a lungo
quell’onda di piacere.
Nascosta sotto i riccioli
quanta paura
di essere peccato!
L’hai regalato al fieno
quell’enorme segreto.
E ancora lì,
nel nido
c’è il voltafaccia.
Che
sia proprio io
questo mix con il peccato?
Sicuro Dio
che il mio sia stato un tradimento?
Sotto i capelli
c’è un mondo che preme
e vuole
e spinge per venire a galla.
Che altro potrei volere oggi
se non di essere Eva?
INFINITI NODI
Servono parole dolci
per dire amore
non corazze o frecce
o tappi in bocca e dileggi.
Cementati
i brividi del mio sentire,
con la paura d’errore
avvolta intorno al fallo.
Soffocati antichi vagiti,
di me era rimasta solo
la neutralità di sesso
puntellata in infiniti nodi
pomposamente
chiamata oggettività.
ORGOGLIOSAMENTE EVA
Carissimo
imprescindibile Dio
sempre in incognito
Mi viene un dubbio
Forse ti ho incontrato.
In quali panni?
Non mi arrovello più.
Un tempo l’avrei fatto
Ora però
indosso panni miei.
Se avessi scelto
di indossarli anche tu
e vorrai mostrarti
Io sono orgogliosamente donna
Eva, senza ripensamenti.