Eva Scalzi - Poesie

Aspetto la sera

 

Aspetto

la sera

per sentire storie.

Grazie a Dio

ci sono le storie

per placarci

per vederci 

come umanità

tutti insieme

nel nostro mondo

nero 

oscuro

fragile.

 

Grazie ai libri.


 

Blu Marino

 

Come da una rupe

precipitai in Mare

e mille mani

erano

davanti a me.

E occhi bianchi.

Capelli neri

e

verdi.

Mare che

di mille colori

ti vanti

accoglimi come padre

e amante.

Spuma fammi diventare

onda fammi cavalcare

a piedi sciolti

capelli nel vento

guardo il rosso orizzonte

e perdendomi

mi innamoro

ancora una volta

per sempre.



Carbone blu

 

Campi di cenere

e carbone.

Solitudine

amalgamata nelle

viscere.

Campi

di sole

che si

spezzano

inaridiscono.

Niente coraggio

niente bellezza.

Solo pazzia

e un po’ di

tristezza.

Tristezza infinita

Infinito malumore.

Cuore di 

ghiaccio,

anzi,

senza cuore.

senza cuore.


 

 

Falce di luna

 

Falce di luna,

specchio lucente

Mi specchio e 

con me

specchio il mondo.

Mi appartieni

falce di luna,

mi appartieni

Sento 

la vita

che si

riflette

su uno specchio

lucente.


 

 

Frenetica

 

E’ il problema

di dover parlare.

Le persone

e le loro facce.

Mani che si muovono

frenetiche,

occhi che

dentro i tuoi

si fissano,

aspettative

a volte infrante

si rinnovano

ogni sera.

 

Con gioia.

Con amore.

 

Nessun dolore.


 

Inspiro Luce

 

Un po’

di respiro

da una giornata

fiacca

nera

opaca

arriva

dagli amori

di una vita intera

che

brillano

di purifica luce.

E ti 

riscopri

ad amare

la vita.

Ogni cosa.


 

Leggermente velato

 

Le piastrelle

del bagno

vanno lucidate.

Ogni giorno.

Fuori da questa

finestra opaca,

il cielo è di un intenso

celeste,

ed entrando

in casa

non riscalda

fugge via.

Risvegli dolci ma

veloci

Non ancora.

Non ancora.

Ora.

Ancora ci ritroviamo

guardandoci

l’un l’altro.

Sporchi.

Pieni di fumo

blu

Portatori inesperti 

di reclusione.

Luce

Buio.

Ricordo

le montagne.

Bellezza che

l’uomo

incontra

flebile

Suprema Grandezza

Saggezza che ti

attraversa

Selvaggia unica familiare

Fango e

rami

mozzati.

E così verde

intorno alle 

nostre spalle.

E braccia

e corpi 

e mani

tese.

Ginocchia indebolite.

Vola.

Infinito.

Ci sei?

Non ci sei più.

Osservo debolmente

quella luce che 

riesce 

a infilarsi

dentro

la finestra

dietro

la porta

dentro

i miei occhi

sulla mia

schiena.

Sei parte del ricordo.

Non più

te stesso.

E la luce 

rosa

del mattino

rimarrà

sempre

sempre

sempre

impigliata

dentro di te,

con te.

Un pezzo di me

dentro.

Profondo.


 

 

Luce

 

La luce del tuo respiro

mi illumina il viso.

L’odore di incenso

che non è

mai stato acceso

mi entra

nelle narici

Il pensiero

dell’alba di

un giorno

nuovo

mi inonda

il cervello

e il cuore.

Mi racconta 

una storia

bellissima.

Nessuno era protagonista

solo luce e

misterioso

meraviglioso

silenzio.

 

La vita.


 

 

Sola Stella

 

Navigo

senza una fine

solida.

Più incline

al peggio

ché 

la vita

non mi

accoglie

a dovere.

 

Vuota

senza via

d’uscita.

Con 

lacrime che

attraversano

il bordo

della schiena

degli occhi

dell’anima.

 

Quando 

gli abbracci 

appena 

svelati

ci coprivano

il volto

io 

ancora

ti ho venerato

come l’aurora

ricopre

calda

la cima

di una montagna.


 

Paesaggio del treno

 

Uno strano

piacere

mi sento

addosso

dentro.

Un’aspettativa

Una cosa 

nuova.

 

Luci

Case

Strade e buio

continuano

ad avanzare

davanti 

ai miei

occhi.

In treno.

 

E tutto 

è bello e

nuovo

come i jeans

che mi sono

comprata

dopo

tanto

tempo.

 

Tu sei 

con me.

Amore fantastico.

 

Grazie.