Federica Colamaria - Poesie

Haiku

 

25 giugno 2013 #1  

 

Oltre la tenda

Un’assolata vita

Che si scolora

25 giugno 2015 #732

 

Appuntamento

Con l’infanzia del cuore

Che non tramonta

25 giugno 2017 #1461

 

Nuvole rosa 

Ingannano la festa 

Canta la pioggia

25 giugno 2019 #2189

 

I sassolini 

Che fuori dalle scarpe 

Rimangono lì


Poesie monovocaliche 

 

Poesia in A

Annata amara 

 

Apparsa stanca 

L’alba malva 

S’alza 

Dalla glabra landa d’alga salmastra 

 

Alla grama salma 

La banda canta casta 

L’asta bassa 

 

L’ala l’anatra spalanca 

Starnazza 

Lagna la cagna 

Sbava, scava 

 

La cava spalata 

A bara saldata 

 

Calata l’amata 

Alla Casa Santa 

Vada alata


 

Poesia in E

Seltz dell’ex 

 

Che stress 

Sedere e bere seltz 

Dell’ex 

Effervescente 

 

Seltz, seltz, seltz 

 

Che sete! 

Per le terme, le sere, le cene 

D’ere spente ed edere 

Freme 

L’ex che sempre preme 

E spreme le stesse scene lesse 

Geme, le merende rende secche: 

Che zecche! 

 

Seltz, seltz, seltz 

Beve l’ex 

 

Tzè, che pretese 

Delle tenerezze per l’ex! 

Per TE? 

Seee!!! 

 

Seltz, seltz, seltz 

Beve l’ex 

Seltz, seltz, seltz 

 

Che verme! 

D’esser fedele sente 

E mente 

L’ebete demente 

 

Fetente! 

Seltz, seltz, seltz 

Beve l’ex 

Seltz, seltz, seltz 

E per me? 

Beppe, del tè! 

 

Che c’è?!? 

Sedere e bere seltz 

Dell’ex 

Effervescente: 

Che streees!!!


 

Poesia in I

Vip 

 

Li indichi 

Li inciti 

Li invidi 

 

In inviti di vip ti ficchi 

Fingi, li imiti 

Li spii, sbirci: 

Spicci cibi insipidi 

Intinti in bricchi piccini 

Rigidi inchini 

Infiniti riti finti 

Lifting di visi tinti 

Divi schivi 

Miti stinti 

Di film visti, rivisti 

Fritti misti 

Tris di primi intrisi 

Bisbiglii fitti, fitti 

Di idilli finiti 

Bisticci di vip in crisi 

Sghiribizzi, liti 

Fini grissini triti 

Drink 

Cin-cin 

Brindisi 

Stilisti chic 

Di stili kitsch  

Brilli di vini 

Vinili 

Bis di hit 

Ritmi ritriti 

Dischi ricchi di kiwi 

Licis, fichi 

Ginnici tipi di sci 

Lisci fisici virili 

Nitriti di miss 

In mini bikini 

Vizi di ministri discinti 

In siti ippici iscritti 

 

Vip 

Visti i limiti 

I tic 

Ridi, ti dici:  

“Tristi ‘sti divi!”  


 

Poesia in O

L’oroscopo 

 

Non dormo 

Col collo storto l’oroscopo controllo: 

Sono tosto, focoso 

Troppo scontroso 

Solo con coloro ch’onoro  

Confronto non oso 

Non poco contorto 

Torto non sopporto 

Ognor lo scontro porto 

Stono scomodo, non sto col coro 

Concordo, sono Toro 

 

L’oroscopo non mollo 

Controllo, scopro con conforto:  

Corno non porto. 

Oh, sono Toro, non tonto! 

Tondo, tondo d’otto sono cotto 

Poco profondo, lor volto confondo 

Non offro loro conto 

Compro solo con lo sconto 

Oro non dono, solo bronzo:  

Sono stronzo o non lo sono? 

Dormo solo 

Non soffro, non consolo  

Non sono pronto, non convolo 

 

L’oroscopo controllo prono: 

Troppo poco sport, lo so, sto sottotono! 

Col Cosmo contro, fosco 

Sbocco non conosco 

Col rock non sfondo 

Soldo non tocco  

Brontolo col mondo 

Sbotto: 

Colpo grosso lo scordo col Lotto! 

Con poco non godo 

Rodo 

 

L’oroscopo controllo: 

Ho sonno, crollo


 

Poesia in U

Lulù 

 

Tu Lulù 

Tutù blu 

Sul bus 

 

Tu Lulù 

 

Buuum 

Sul bus 

Tutù blu 

 

Fu Lulù  



Corona di sonetti

 

Il collo

 

1.

Se ne sta adorno o disadorno

altolocato, dov’ha la sua stanza

sul torso, e da qui gira intorno

sfoggiando d’un cilindro l’eleganza

 

In su e in giù perlustra il giorno

e di qua e di là qual fosse danza;

un rospo manda giù come contorno

se l’accusa vana gli si avanza.

 

È un tipo molto affascinante:

teste fa girar da parte a parte

e non una, ma mille volte tante

 

E se: Modigliani ce l’ha ad arte,

c’è di giraffa, ma non d’elefante…

chissà come lo ha chi vien da Marte!

 

2.

Beh, ce n’è pure di grossi e tozzi

a cui va troppo stretta la cravatta

con bei pomi tondi nei gargarozzi

di cui la sarta va piuttosto matta

 

Attorno ad essi con modi rozzi

misura, annoda e s’arrabatta:

il pericolo c’è ch’ella li strozzi

ma infin risulta cosa ben fatta.

 

Dentro sono profondi come pozzi

- delle gole oscure senza falle -

fontane zampillanti se li sgozzi

 

Senza, avremmo teste sulle spalle

- perciò in Francia n’ebbero di mozzi -

Nessun capogiro, ma sai che palle!

 

3.

Sebben riveli altre pulsazioni

regge il peso non indifferente

di chi in testa ha tanti neuroni

e chi invece non ne ha per niente

 

E pur di ambigue inclinazioni

di caldi baci gode di frequente

così lui indugia in seduzioni

che farebbe meglio a tener spente.

 

E dato c’ha un capo cui comanda

- come più crede e a piacimento -

un sì o un no, a lui, tu domanda:

 

Lesto darà il La al movimento

senza cui il testone neanche sbanda.

Non ci credi? Vai con l’esperimento!

 

4.

Poiché è tutto muscoli e nervi

facile che si rompa perché torto:

ben per te se le battute conservi

o andrà a finire che sei morto

 

Ma se guidando, distratto osservi

altrove, e oltremodo assorto,

può subir frustate come i servi

o ci resta solo un poco storto.

 

Pochi versi ancor e poi lo mollo:

liscio, rugoso, glabro o peloso

il lettore ne è ormai satollo

 

Rigido o come giunco flessuoso

congedo ordunque il Signor Collo

e sul suo conto dir di più non oso!