Federico Vettore - Poesie

Respiro

 

La tocco quella stella,

che prima di morire e spegnersi brilla più delle altre…

Spicca in mezzo al cielo

In una moltitudine di luce…

È come la rosa più profumata…

Il frutto più maturo… la donna più bella…

Brillano insieme di più… restano vicini…

in un soffio e in un respiro che si incrociano trovano calore…

Nello sfiorare il corpo un sussulto nel cuore…

rendimi libero, fammi andare avanti fino in fondo…

Se le stella poi smetterà di brillare, 

guarda la sua immensa luce finché vivrà…

fatti scaldare da lei, illumina l’oscurità con il raggio che viene dall’alto.

Entrerò in punta dei piedi per far rumore…

ti guarderò senza essere visto, respirerò del tuo respiro…

Voliamo insieme… planiamo uniti… 

non ho paura di cadere… si cade comunque…

Nell’amore non si cade, metteremo i piedi composti per terra…

il tempo ce lo dirà… che quel tempo non arrivi

che non mi porti via da te, fiore che hai donato colore ad una stanza grigia…

salteremo quel minuto che ci vuole strappare dal mondo

In uno sguardo… in un abbraccio… in un bacio…

Troverò i tuoi occhi…



Come è possibile Non Amarti

 

Come è possibile non amarti, rugiada dei sogni

che al mattino lasciano la mente al primo raggio di sole…

tra nebbia e nubi ti potrei riconoscere…

tra pioggia e tempesta vedrei i tuoi confini…

Come potrei non amarti,

come si ama un sogno che vive,

come si ama una giornata d’amore, 

nel raggio di sole del tramonto lontano…

Come potrei non amarti,

nel sonno ella sera, 

nel risveglio del mattino,

nel respiro del giorno…

Amo ciò che non ho e che non vedo… che non sento.

Immagino il tuo volto, il tuo respiro, il tuo tocco,

sommerso nell’anima… il tuo profumo.

Addormentarsi lentamente la sera spegnendo la pallida luce,

nel calore dei corpi abbracciarsi timidamente la notte,

vedere il tuo risveglio al mattino… 

una parola… sussurrare piano il buon giorno…

Il cuore risponde, scompare il tuo volto, il tuo corpo… 

i miei occhi si aprono

sorpresi come sorpreso è chi non ha più terra sotto ai piedi,

mani vuote di un cuore a metà…

Attendere ancora la sera per chiudere gli occhi e respirare sopra il tuo sonno,

ascoltare sopra il tuo seno il tuo cuore che batte…


 

Resta in me

 

Mi sono svegliato e mi sentivo solo…

Solo nel posto più familiare che io avessi,

il mio cuore…

Come se non fosse più lì che io dovevo stare

come fosse altro e che io debba trovare la pace…

È una stella che cade quella che vedo,

brilla esplodendo nell’oscurità di un cielo senza luce…

la luna sei tu… dietro ad una montagna infinita,

dietro ad un grande dubbio che dubbio oramai non è…

Cerco parole ovunque, dentro e fuori di me…

Cerco musiche nella mente, 

le cerco dove il pensiero non può andare…

Se il mondo potesse sapere… se il mondo potesse capire… 

il suono di musiche dell’anima è l’unica salvezza…

Dove sono mi chiedo, dove vado sto pensando…

ho solo una risposta, un’immagine, un unico pensiero,

il volto di colei che non poteva non essere nella mia vita,

che non posso cancellare…

Un posto c’è, un posto è per lei, 

sotto il mio cuore dove solo io posso entrare…

La prima neve è arrivata, copre pietre e polvere, copre il passato…

illumina parte del futuro che arriverà chiedendomi chi sono…

Io sono due… 

Non più uno che cerca invano il mare calmo…

Resta in me, ricordo… resta in me, tocco leggero…

Nella pioggia ti ho assaporato… resta in me…


Ti cerco

 

Tu devi sapere che ti cerco

in questo bianco di luce

in questa notte in cui non vedo…

Non vedo e non sento ma ti sogno,

non togliermi i sogni

Resta lì e guardami negli occhi…

Tu non ci sei ma… ma sei qui…

Nel cuore e nella mente, in ogni fremito,

in ogni persona…

Da lì non te ne andrai mai…

Bene e male che cosa sono se non due cose che si completano…

Sento il tuo profumo ovunque… resta qui…


 

Pelle di velluto (lentamente svanisce)

 

Fermati questa notte fuori da questo cuore che pulsa…

Non essere triste per la vita che va avanti… 

lentamente svanisce, non ci sarà più…

Non so se il tempo darà voce a questo, 

forse lacrime sì, forse un vuoto grande… 

ho sentito il tuo cuore, ho sentito il tuo calore e la tua forza…

il tuo cuore pulsare, il velluto del tuo viso, 

l’imperfezione delle nostre vite…

piango, piango come non mai, mai nella mia vita,

mai in altri momenti… non pensavo fosse così…

Non voglio dare più altri baci, 

non voglio amare più nessuno…

ho scelto di non cogliere la rosa per evitare che appassisca e muoia, 

perché altri ne vedano la bellezza e la possano amare…


 

 

Vita

 

L’amore che hai starà tra le tue braccia…

e non uscirà dalle mie, non lo lascerò andare…

Ti amo, vorrei dirti, ti amo perché vivo, 

vivo nel tuo sguardo ogni giorno…

Ti amo perché amarti è la cosa più bella…

la cosa più naturale che esista…

Ti amo perché innamorarmi di te è stato vita per un ramo morto,

terra fertile in un deserto di sassi, 

forza in un’anima impaurita…

Ti amo in tutto quel che sono, 

con le mie povertà, i miei sbalzi di umore, 

le mie paure ed incertezze… 

non so perché… non c’è un perché…

posso solo amarti, lasciatelo dire…

Corpo che brucia dentro, cuore che accelera…

Ti aspetto ogni notte, in ogni secondo il mio battito è per te,

amore mio ti amo… ti amo…

In un abbraccio ti amo, come se di un abbraccio potessi vivere,

come se più profondamente potessi cadere in un sonno senza fine…

dove io ti possa amare infinitamente e per sempre… Ti amo…


 

Fondersi

 

C’è solo una piccola luce nella stanza, solo una timida luce

vedo solo le ombre degli oggetti… vedo l’ombra del tuo corpo…

vorrei dirti “buona notte”… ma non riesco.

Il mio sguardo ti segue con paura, ti definisce, ti immagina,

in un luogo dove non serve immaginare…

Sei lì, posso vederti, posso toccarti… 

Posso sentire i tuoi lamenti, i tuoi respiri… 

ma ancor di più i profondi e rilassati gemiti, che danno il tempo,

dove tempo non c’è… dove non c’è spazio… dove non c’è una fine…

Ti ho vista in distanza in una luce spenta, ancora non sei mia…

Si fa più vicino il tuo corpo, sento più forte il tuo profumo, 

lo percepisco, lo desidero… mi trasporta l’anima.

In un viaggio pieno di vertigini, sempre più in alto…

vorrei sentire la tua pelle, assaporarla…

Sentire il tuo cuore pulsare col mio…

intrecciare le gambe, le braccia…

Un abbraccio mi assale, un lamento esce dalle tue labbra…

Il silenzio frena la paura… sfioro la pelle del tuo corpo rigido…

Accarezzo ogni suo angolo,

inizia un intreccio di respiri, e … non finisce…

sfioro e mordo le tue labbra, le scopro, le sento, diventano mie…

non c’è pensiero negativo, non sento colpe…

Mi trasporti dove non sono mai stato, dove non volevo andare…

ma è lì dove tu mi vuoi e dove io ti voglio…

è un susseguirsi di parole sussurrate ai nostri orecchi…

Non ci sono più due corpi… ma uno solo…

dove sentimenti, energia e passione si fondono…

esplodono in un lamento di grazia,

si perdono dentro due cuori soli, che per un istante sono stati uno…

Quel momento vale un’eternità…

se eterno è l’uomo ed il suo bisogno di amare…


2020_Linee

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

2020_Spazio

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

2020_Vele