Filippo Romagnoli - Poesie

Titolo raccolta delle poesie: FIAMMIFERI

 

 

 ÀTREBIL

 

È questo libertà anche.

Mescidare connessioni, 

parole, 

sogni, 

lettere, 

misteri, neuroni.

Àtrebil dell’anima, dell’a

                                        R

                                         t

                                          E

                                             .

Come se le iridi si potessero tingere del colore del tempo,

se potessimo immergere tra gli odori passato, presente, futuro,

se le parole non avessero più 

le   ga    mi .

Se tutto ciò di cui avessimo bisogno fosse

uno spazio 

 

bianco.


Paracadutisti 

 

Tanti fiammiferi spenti

baciano la gravità: proiettili che assaggiano l’infinito.

Il vento spara sul nostro viso.

La terra è sempre più grande.

Ora prati di tela si aprono sulle nostre teste,

la brezza culla pesi morti.

Il terreno finalmente picchia contro 

le nostre fragili ginocchia.


Oblio

 

Forzosi accaparramenti, 

scuoiatura dell’anima, catartiche

distanze.

Pleonastici pensieri rindondano nella testa, pioggia, ticchettio incessante.

Stato vegetativo, passivo: davanti un temporale.

Volti conosciuti, persone mascherate.

Il fine uccide l’emozione: la fine.

Sguardi finti, eserghi sulle iridi che non seguono le parole.

Un distonico silenzio mi assorda.

Abbandonandomi all’obsolescenza.


Spicchi

 

Gli occhi

Non sono specchi,

sono spicchi

di luna.

Sono miracoli che si

Accendono nella notte.

Sono i colori che

Bussano alle porte.

Sono viaggiatori di vite contorte.


……..

 

Pensieri siderali

               chirurgici 

               astratti.

                                 Eppure reali.

 

Sommergono la mente, latente

Di chi non può

più sopportare

                              l’

                                i

                                n

                                g

                                a

                                n

                                n

                                o.

 


Notte fonda

 

Una bottiglia, un orologio

Ticchettante e una penna

Cartier.

Portano avanti la notte.

Scrivo come respiro e non

so dare pace ad ogni passo

che sbaglio durante il mio cammino.

I giorni infelici, la noia,

la voglia di scappare 

e il tempo che fa da boia.


Umano

 

Ho imparato

ad apprezzare la tristezza

con lo stesso sapore

della gioia,

la pioggia con l’intensità 

del sole.

Mi sono immerso 

nelle giornate brutte

come nei sogni.

Ho lasciato andare 

le persone a me

care e poi ho vissuto 

come se fossero

ancora accanto.

Ho lasciato fiori in posti

dove crescevano solo

brividi e lacrime.

Ho colmato sorrisi nel

vuoto dei silenzi.


 Salpare

 

Capelli di sale,

scottature sul viso,

sciabordio del mare, 

sabbia e il tuo sorriso.

Vento che porta l’estate,

sento che parte la mia nave.


Bacio

 

Il bacio è un fuoco 

d’artificio sulla bocca, 

un fiore che sboccia 

sulla punta delle labbra.

Un sogno alla nascita del 

tramonto,

il pensiero che sfiora persino

le sensazioni del cuore.


Vittoria

 

Delibazione della vita,

amari indizi.

Il dolore ci avvolge, ci colpisce,

ci ferisce.

Da terra la rinascita.

Un lume.

Il sacrificio della sofferenza,

la forza del vincitore.