Flavio Rossi - Poesie

Alba sul monte

 

La luse mena un vént cun man liziéra

a spandar speranze de sol

par tuta la valada.

Fruando fumate lontane lazó

mostrandome ‘l mondo più ciaro.

 

E un usèl zigalón

che ‘l ronpe i descorsi del zito,

no ‘l ferma I più antighi reciami

e le óse de perse memorie

che parla in ta sta verda solità.

 

E bato’naltro tenp

rispiro’n’altro ftà.

 

 

Alba sul monte

 

La luce porta un vento con mono leggera / a spandere speranze di sole / per tutta la vallata. / Consumando nebbie lontane laggiù / mostrandomi il mondo più chiaro. // Ed un ucceilo chiassoso / che rompe I discorsi del silenzio, / non ferma i più antichi richiami / e le voci di perdute memorie / che parlano in questa verde solitudine. // E batto un altro tempo / respiro un altro fiato.


Bùfule

 

Le bùfule de aqua savonada

se specia drento i oci de i putei

che intant a boca verta

le varda `ndar su e zó

E una e diese e zento maravee

colora quele àneme nozente

intant che le speranze de un minut,

che xe rivade a no s’cioparghe in man,

se perde ta’l zeleste

spetandoli la in ziel.

 

Bolle di Sapone

Le bolle d’acqua saponata / si specchiano negli occhi dei fanciulli / che intanto a bocca aperta / le guardano andare su e giu. / E una e dieci e cento meraviglie / colorano quelle anime innocenti / mentre le speranze di un minuto, / che son riuscite a non scoppiare loro in mano, / si perdono nel celeste / aspettandoli lassù


Regaze de magio

 

Aque quiete de umidi fossi,

score e ciacóla cui fiori e zughi

de aria su l’erba più alta, sparnìssa

speranze e suspiri, sogni e cavei.

 

Verde promesse del mese de magio,

arde ta i oci de fresche regaze

che altre e più calde stagion, bramaría.

 

Ma ogni stagion mantien le só promesse

e ‘l grando caldo vignarà, putèle!

No sté lassar che ‘l sol ve bruse l’erba

e ‘1 sofegàz de istà, ve sughe ‘l fos.

 

 

Flavio Rossi

 

RAGAZZE DI MAGGIO

 

Acque quiete di umidi fossi, / scorrono e discorrono coi fiori e giochi / d’aria sull’erba più alta, disperdono / speranze e sospiri, sogni e capelli. // Verdi promesse del mese di maggio, / ardono negli occhi di fresche ragazze / che altre e più calde stagioni bramerebbero. // Ogni stagione mantiene le sue promesse / e il grande caldo verrà, ragazze! / Non lasciate che il sole, vi bruci l’erba / e l’afa estiva vi asciughi il fosso.


Con occhi asciutti

 

Piccole gocce di pioggia quïete

restano appese ad un filo sottile.

Brillano appena con luci leggere

tra le finestre dai vetri appannati.

 

Vedo ogni tanto qualcuna cadere

ma poco dopo già un’altra si forma.

 

Nascono intanto e muoiono in me,

su lunghe file da tanto sospese,

fiochi riflessi di lacrime attese.

 

Flavio Rossi


 Dal ciliegio fiorito

(ad Andrea)

 

Come miraggi di fiocchi di neve,

cadono petali bianchi e leggeri

che sotto un tiepido sole d’aprile

coprono il prato del verde giardino.

 

La meraviglia del breve fiorire

ci regalava fin ieri la gioia,

ma questa candida coltre appassita

oggi riflette soltanto dolore

e l’erba fresca che intanto ancor cresce

sembra che voglia inghiottirla di già. 

 

Flavio Rossi


In quello sguardo

 

A volte

credendomi grande,

ti insegno con fare deciso

e tu, delicata,

ti arresti, a guardarmi,

impalata.

Negli occhi qualcosa ti trema,

scintilla!

Piano singhiozzi

e la voce vacilla.

Dentro al tuo sguardo,

ritrovo il perduto mio cuore

e non io questa volta ma tu,

piccolina,

sei grande e mi insegni l’amore

 

Flavio Rossi


Onirica

 

Togli le vesti di pace e silenzio

o sera! Donale dunque, ti prego,

a questo mondo rabbioso e furente.

Libera quindi le nere tue chiome,

 

fai ricadere quei lunghi capelli

come carezze sul pallido seno,

quasi a celare il tuo corpo accogliente.

Non rivelarti, ma resta un mistero

 

mentre mi stringi la mano esitante,

quando attraverso l’oscura tua soglia 

per arrivare nel mondo dei sogni,

 

dove soltanto ormai posso sperare

di ritrovare, domani al risveglio,

luci di pace su un mondo migliore.

 

Flavio Rossi


Poesia del Niente

 

Cerco la via che conduce alla pace

dove si ascolta soltanto il silenzio

e tutto tace.

Là dove il niente è senza confini,

dimenticando anche me, finalmente,

vivo davvero il momento presente.

 

Flavio Rossi


Quelle mani

 

Dolci e leggere, volano sull’arpa

ed esitano in pallide carezze,

così come le nuvole là in alto

che passano, sfiorando il cielo blu.

 

Magie di suggestive vibrazioni

che riempiono la via del borgo antico,

mandando per incanto in risonanza

le corde più profonde del mio petto

 

e l’anima si sente più leggera

e libera di andare fin lassù,

assieme a quelle nuvole che vanno,

 

in cerca della cosa in cui si crede

e fare allora un altro grande viaggio

fin dove una speranza ancora c’è

 

Flavio Rossi


 Rondini

 

L’ultimo sole che già si nasconde,

riempie la sera di maggio e la allunga

fino a quell’ora più tiepida e dolce,

quando soltanto una stella risplende.

 

Ecco che allora nel cielo si accende

una gazzarra di grida e di voli.

Perso in quei versi di un pazzo garrire

che schiamazzando mi avvolge e confonde

io mi ritrovo nell’aria con voi,

fino lassù, nell’azzurro a volare.

 

Flavio Rossi