Alba sul monte
La luse mena un vént cun man liziéra
a spandar speranze de sol
par tuta la valada.
Fruando fumate lontane lazó
mostrandome ‘l mondo più ciaro.
E un usèl zigalón
che ‘l ronpe i descorsi del zito,
no ‘l ferma I più antighi reciami
e le óse de perse memorie
che parla in ta sta verda solità.
E bato’naltro tenp
rispiro’n’altro ftà.
Alba sul monte
La luce porta un vento con mono leggera / a spandere speranze di sole / per tutta la vallata. / Consumando nebbie lontane laggiù / mostrandomi il mondo più chiaro. // Ed un ucceilo chiassoso / che rompe I discorsi del silenzio, / non ferma i più antichi richiami / e le voci di perdute memorie / che parlano in questa verde solitudine. // E batto un altro tempo / respiro un altro fiato.
Bùfule
Le bùfule de aqua savonada
se specia drento i oci de i putei
che intant a boca verta
le varda `ndar su e zó
E una e diese e zento maravee
colora quele àneme nozente
intant che le speranze de un minut,
che xe rivade a no s’cioparghe in man,
se perde ta’l zeleste
spetandoli la in ziel.
Bolle di Sapone
Le bolle d’acqua saponata / si specchiano negli occhi dei fanciulli / che intanto a bocca aperta / le guardano andare su e giu. / E una e dieci e cento meraviglie / colorano quelle anime innocenti / mentre le speranze di un minuto, / che son riuscite a non scoppiare loro in mano, / si perdono nel celeste / aspettandoli lassù
Regaze de magio
Aque quiete de umidi fossi,
score e ciacóla cui fiori e zughi
de aria su l’erba più alta, sparnìssa
speranze e suspiri, sogni e cavei.
Verde promesse del mese de magio,
arde ta i oci de fresche regaze
che altre e più calde stagion, bramaría.
Ma ogni stagion mantien le só promesse
e ‘l grando caldo vignarà, putèle!
No sté lassar che ‘l sol ve bruse l’erba
e ‘1 sofegàz de istà, ve sughe ‘l fos.
Flavio Rossi
RAGAZZE DI MAGGIO
Acque quiete di umidi fossi, / scorrono e discorrono coi fiori e giochi / d’aria sull’erba più alta, disperdono / speranze e sospiri, sogni e capelli. // Verdi promesse del mese di maggio, / ardono negli occhi di fresche ragazze / che altre e più calde stagioni bramerebbero. // Ogni stagione mantiene le sue promesse / e il grande caldo verrà, ragazze! / Non lasciate che il sole, vi bruci l’erba / e l’afa estiva vi asciughi il fosso.
Con occhi asciutti
Piccole gocce di pioggia quïete
restano appese ad un filo sottile.
Brillano appena con luci leggere
tra le finestre dai vetri appannati.
Vedo ogni tanto qualcuna cadere
ma poco dopo già un’altra si forma.
Nascono intanto e muoiono in me,
su lunghe file da tanto sospese,
fiochi riflessi di lacrime attese.
Flavio Rossi
Dal ciliegio fiorito
(ad Andrea)
Come miraggi di fiocchi di neve,
cadono petali bianchi e leggeri
che sotto un tiepido sole d’aprile
coprono il prato del verde giardino.
La meraviglia del breve fiorire
ci regalava fin ieri la gioia,
ma questa candida coltre appassita
oggi riflette soltanto dolore
e l’erba fresca che intanto ancor cresce
sembra che voglia inghiottirla di già.
Flavio Rossi
In quello sguardo
A volte
credendomi grande,
ti insegno con fare deciso
e tu, delicata,
ti arresti, a guardarmi,
impalata.
Negli occhi qualcosa ti trema,
scintilla!
Piano singhiozzi
e la voce vacilla.
Dentro al tuo sguardo,
ritrovo il perduto mio cuore
e non io questa volta ma tu,
piccolina,
sei grande e mi insegni l’amore
Flavio Rossi
Onirica
Togli le vesti di pace e silenzio
o sera! Donale dunque, ti prego,
a questo mondo rabbioso e furente.
Libera quindi le nere tue chiome,
fai ricadere quei lunghi capelli
come carezze sul pallido seno,
quasi a celare il tuo corpo accogliente.
Non rivelarti, ma resta un mistero
mentre mi stringi la mano esitante,
quando attraverso l’oscura tua soglia
per arrivare nel mondo dei sogni,
dove soltanto ormai posso sperare
di ritrovare, domani al risveglio,
luci di pace su un mondo migliore.
Flavio Rossi
Poesia del Niente
Cerco la via che conduce alla pace
dove si ascolta soltanto il silenzio
e tutto tace.
Là dove il niente è senza confini,
dimenticando anche me, finalmente,
vivo davvero il momento presente.
Flavio Rossi
Quelle mani
Dolci e leggere, volano sull’arpa
ed esitano in pallide carezze,
così come le nuvole là in alto
che passano, sfiorando il cielo blu.
Magie di suggestive vibrazioni
che riempiono la via del borgo antico,
mandando per incanto in risonanza
le corde più profonde del mio petto
e l’anima si sente più leggera
e libera di andare fin lassù,
assieme a quelle nuvole che vanno,
in cerca della cosa in cui si crede
e fare allora un altro grande viaggio
fin dove una speranza ancora c’è
Flavio Rossi
Rondini
L’ultimo sole che già si nasconde,
riempie la sera di maggio e la allunga
fino a quell’ora più tiepida e dolce,
quando soltanto una stella risplende.
Ecco che allora nel cielo si accende
una gazzarra di grida e di voli.
Perso in quei versi di un pazzo garrire
che schiamazzando mi avvolge e confonde
io mi ritrovo nell’aria con voi,
fino lassù, nell’azzurro a volare.
Flavio Rossi