Floriana Niccoli - Poesie

verso l’assoluto

 

Confusa

sono alla ricerca d’ assoluto

Sono   assoluti    piacere

rabbia  gioie e dolori?

Non c’è    bello assoluto

nei nostri facili valori.

 

Assoluto è ciò

che l’animo colpisce

annebbia la vista

la sofferenza lenisce

 

Il mio assoluto è fatto sol d’amore  

che forti   le mani al ciel fa sollevare



Sotto il fico

 

Sacro era il fico dell’infanzia!

Alla sua ombra leggevo libri

tessendo mazzolini d’erba

lontano dai rumori della via  

del solitario paese di campagna.

 

Caro è questo fico!

Sui suoi frutti s’avventano

ronzanti insetti avidi di vita

e piccoli uccelli volteggianti

tra le foglie ormai ingiallite

 

Caldo il sapore dei frutti

intrisi di tenero miele

reso acidulo dal tempo.

 

Foglie irsute sfiorano le braccia

nude per la calura di fine estate.

Si sporge il corpo pervaso

dal lattiginoso aroma dell’infanzia

E’ calda quiete tutt’intorno.

 

11 settembre 2016


 

 

Sogno

 

Mia madre sapeva andar solo in bicicletta

Dalla sua bici conoscevo il mondo da bambina

 

Eppur, un giorno, l’ho intravvista in una via

al volante di un’auto pronta a svoltare

Mi ha fatto un cenno con la mano

felice

dopo tanti anni di potermi salutare

 

14 febbraio 2016



 la notte  i colloqui

 

Madre, perché a ridere mi hai insegnato

se restata non sei a prendermi per mano?

 

Tante albe e tramonti ho accarezzato

alla ricerca della via per incontrarti.

 

Padre perché mi sfuggi sempre

quando il tuo viso io   vorrei fermare?

 

Andiamo ora   per mano.

Insieme cerchiam di camminare.

Un po’ di strada ancor possiamo fare

 

20 maggio 2018



Terre d’infanzia

 

Pizzicano gli occhi per guardar   lontano

 

Scavano tenaci in ardui sentieri sassosi

dove confuse silhouettes   s’inerpicano cantando

 

Perforano suoli cosparsi di fieno   

che brulicano  di speranze

 

Son tutti   terreni che profumano di pane

di acque fresche e   fertili di progetti

 

Insieme ad altri li ho percorsi

tutti, alla ricerca della mia felicità

 

Guardano gli occhi spettacoli di un tempo

Proiettan   gioie profonde su pareti bianche.


 

la  nanna

Cantava la nanna
lui che nella vita
non aveva coraggio di cantare.

Quella nanna in lingua di campagna
oggi riecheggia nella casa che fu sua.

solenni risuonan le sue rime

chiavi sonore
che aprono il mio cuore


 

 

la  mia solitudine

 

Son partiti tutti

silenzio nella casa!

 

assordante la luce avvolge l’aria 

che s’incunea tra gli accumuli di cose

 

In questo caldo giorno d’estate

 

Profumi di cucina penetrano il corpo

e pesante il cuore guarda fiducioso

ritorni, parole amiche, affettuose risa

 

 

Rallenta il battito finché riemergerà la   vita



Conchiglie

 

Generoso il mare

ha lasciato sulla spiaggia

minuscole conchiglie in erba

e corposi pellegrini

dai vari colori.

 

Mi chino all’infinito a coglierle una ad una

e ritorno bambina

Sfilavano sulla spiaggia i bimbi della colonia

e facevano a gara raccogliendo conchiglie

 

Oggi come allora il cuore batte

non sazio di emozioni.

Marina di Ravenna agosto 2015



Come  concerto

 

Di guardarvi mai son sazia,

di toccare la pelle liscia dei visi

che scivola tra le mani

 

Mai mi stanco

di udire le voci

dai tanti colori

che accompagnano i giovani gesti

 

Sempre attendo di sentire gorgheggi

risate e parole

che scaldano il cuore

ed invitano ad avere fiducia

e l’aria che percorrete

riecheggiare del vostro profumo



Le pannocchie

 

Da bambina rosicchiavo pannocchie

mentre le donne chine nei campi

coglievan pomodori

 

Il nonno aveva grandi mani vigorose

con cui sollevava secchi d’acqua

Io lo guardavo ammirata.

 

Nello stagno davanti a casa

rane e anatre gracchiavano.

E nella piccola grande casa

insieme la sera

recitavamo il rosario.