IL VIALE DELLA VITA
Lungo il viale della vita
lungo o corto che sia,
s’incrociano
vie lastricate
di cocci taglienti
che lacerano l’anima,
spine che trafiggono
e feriscono.
Lungo il viale della vita
siepi eterne
schiudono come in un scrigno
parole e battiti
di un cuore tacitato
dalle convenzioni
dalle frustrazioni
dalle ondate perturbate
che scuotono
e sferzano
le emozioni,
i sentimenti fragili.
Lungo il viale della vita
alle varie soste
ho piantato un fiore,
il fiore degli affetti, dell’amore,
di una vita,
che pur non infinita,
germoglierà ad ogni stagione
ad ogni generazione,
conservando il profumo dell’eternità.
IL GRIDO DLL’INNOCENTE NEL VENTO DEGLI OCEANI
Avanzano come automi
gli umani
sulle strade inaridite dell’animo.
Echi selvaggi di frastuono
rompono il silenzio
delle vane trasparenze
del leggero mutare, dell’eterno.
Spezzate le ali
dell’innocente,
il suo grido di libertà
si disperde
nel vento degli oceani,
sprofonda negli abissi
dei mari oltraggiati
dagli sguardi indifferenti
che sulle ali volano dell’avidità.
Vite annullate,
uccelli che non volano più
le ali tarpate
come melodie rauche,
aspre, senza note
di un’arpa
che non produce più
suoni armoniosi.
NEL SILENZIO DELLA NOTTE
Melodie lontane
note sconosciute
vibrano nell’animo,
affiorano e scompaiono.
Dilatano i pensieri persi nel vuoto
li rincorrono
li scompongono
e li ricompongono
in mosaici unici,
imperscrutabili.
Melodie lontane
di un grande amore impossibile
squarciano l’anima
e imprimono poesie.
GLI ANNI VERDI DELLA VITA
Ricordi dell’adolescenza
quando tutto si faceva
con poca esperienza,
anni apparentemente banali
ma nel cuore si era leali.
Si correva al bus la mattina
gli occhi assonnati
con addosso una bella tutina,
si salutava la vicina.
Erano gli anni degli studi
dell’Iliade e dell’Odissea
di Omero
e della Grecia il grande impero,
del Manzoni
con Don Abbondio e i suoi capponi,
del Leopardi “Infinito”,
guardando oltre la siepe
mentre nell’animo sospirando
si aprivano crepe.
Anni di ricordi
del nonno che brontolava malandato
in una poltrona sprofondato,
mentre dalla pipa il fumo aspirava,
anni di spensieratezza
ma di dubbi e nessuna certezza,
la testa vagante,
il cuore in subbuglio
per un amore fugace,
uno sguardo intrigante.
UNA VECCHIA FOTO DI SCUOLA
Eccomi in terza fila,
scolarette dritte, allineate
linde, pulite
nei capelli un nastrino.
Sguardi sereni, innocenti
alle fatiche della vita indifferenti.
I miei ricordi spaziano
e all’infanzia ritornano…
un flash fotografico
nella mente s’imprime:
un banco in prima fila,
un pennino nell’inchiostro…
un quaderno sgualcito…
una pagina ingiallita…
e la vita non è infinita.
il tronco fradicio
ma le corde dell’amore vive
come una gemma appena spuntata.
PIANGE IL MIO CUORE
Nubi nere e minacciose
hanno coperto l’azzurro cielo
l’azzurro del mio animo,
da una fitta pioggia intristito.
Batte imperterrita
sui vetri, sui muri, sulle strade
sulle note di una musica
malinconica, ubriaca, vacillante.
Piange il mio cuore,
passi veloci nella strada,
file di ombrelli colorati
apparentemente allegri
celano sotto le ansie,
i turbamenti e le angosce.
Pioggia
che nelle pozzanghere
affonda gli affanni,
nell’aria diffonde con le vibrazioni umide
i desideri
i mille pensieri
di esseri viventi
in un’armonia
scrosciante
rivitalizzante.
Piange il mio cuore,
mentre la pioggia eterna
su terre aride
su terre fertili
cade incalzante,
vibrante,
nutre infiniti rigagnoli, ruscelli, fiumi
che eternamente fluiscono,
nel mare della vita
si tuffano,
in un ciclo eterno e misterioso.
ALL’OMBRA DEL SILENZIO
Le sonorità del mio animo avvertii,
muta,
sulle onde del vento galoppai
del velo della luna
mi vestii
sull’azzurro del cielo
mi posai.
La terra correva
imperterrita
ai sentimenti umani
indifferente.
In quell’attimo
Strinsi tra le mie mani
le vibrazioni del mio animo
all’ombra del silenzio.
ORIZZONTI INFUOCATI NEI CIELI DI DAMASCO
Più non volarono colombe
nei cieli di Damasco,
le piume insanguinate
si sparsero nei deserti.
A Damasco detonarono gli animi,
urla di sirene
silenzio di morte
orizzonti infuocati
in terre dalle vendette inasprite,
da un destino crudele oltraggiate.
Destino clown che si diverte
a comporre e scomporre
mosaici di vite
che più sogni e speranze non hanno
e con grande inganno
i prepotenti incoraggia
a devastare i giardini dell’anima
ad annientare
la volontà, i pensieri
di colombe che non volano più.
SOLITUDINE
Discendere il fiume dell’esistenza
in un vortice
di correnti selvagge,
di un vuoto che toglie il respiro,
di una solitudine che travolge
le profondità dell’anima,
sballottati come ceppi
lungo il corso della vita.
Erra l’anima in pena
nel viaggio della vita,
solca i mari
come un marinaio senza bussola
nel porto della solitudine.
L’anima raggiante
l’anima vibrante
diventa una particella
dell’anima dell’universo,
della bellezza e dell’armonia del mondo,
mentre la solitudine si dilegua.
UN AMORE FINITO
Un giorno d’estate infuocata
infiamma gli animi
accende i ricordi.
Stesa sotto l’ombrellone
sono sola,
mi ha lasciata
il cuore spezzato
l’animo frantumato
un amore in tempesta
un amore agitato
un amore burrascoso.
Ripenso al nostro incontro
sotto un cielo stellato
ora un amore finito,
il nostro amore si è sgretolato
come un castello di sabbia
sotto le onde incalzanti
di un mare selvaggio
che lambisce terre aride di sentimenti,
lasciando il vuoto, l’assenza,
in preda alla nullità,
allo smembramento dell’essere
un amore finito.
Un mare d’improvviso nemico
popolato di mostri
che galoppano sulle onde
per attaccarmi, ferirmi
annientarmi,
un amore finito.
CIME DI MONTAGNE
Si stagliano nel cielo
cime di montagne.
L’orizzonte rasentano,
l’infinito, l’immensità.
Scuote più giù
gli alberi il vento,
l’aria silenziosa.
E’ tutto un fremito…
Cime di montagne
sulle valli vegliano
i cuori ristorano.
E’ tutto un fremito…
Sotto i paesi dormono.
E’ PRIMAVERA
Esplode la natura
in tutta la sua bellezza,
il profumo dei fiori
nell’aria si espande
e lascia una carezza.
Soffia il vento del sud,
soffia forte e poi si placa.
Minacciose sono le nubi,
si gonfiano, l’aria si carica.
E’ primavera
il ronzio delle api,
insetti che di nettare si nutrono,
uccelli festosi,
è una melodia che danza all’unisono.
E’ primavera
i bambini dalle case escono,
fanno schiamazzi,
giocano giulivi,
si lanciano come razzi
per prendere il pallone.
LA NEBBIA
Sale, sale la nebbia ai monti,
ogni cosa sommerge
le case, i paesi, le valli.
Sale, sale
tutto è grigio
tutto è impalpabile
i pensieri, i sogni.
Tutto è mistero
le illusioni, le speranze, la vita.
IL TRAMONTO
Seduta in un prato
si schiude davanti a me il tramonto.
Ciuffi di nubi rosse
lembi di nubi oscure
annunciano una nuova sera
e poi lontano un nuovo giorno.
VIAGGIANDO IN TRENO
Viaggiando in treno
le meraviglie del mondo ho conosciuto.
Terre deserte,
terre rigogliose,
paesi anonimi, guglie di chiese.
Viaggiando in treno
nella strada
un bambino fissa il treno che passa,
il suo sguardo eleva
nel cielo sereno
“dove andrà quel treno”?
Viaggiando in treno
mari azzurri,
gabbiani si librano nel cielo,
porticcioli con barche,
sulla collina alberi di melo.
Viaggiando in treno
prati verdi,
un gregge sereno
indifferente al passaggio del treno.
Ruminano vacche sazie
in distese interminabili di verde.
RIMPIANTO
Scorrono, scorrono lentamente
il tempo, gli anni, la vita.
Lasciano rimpianti e ricordi dolorosi
nel cuore di una donna,
che ormai bimba non è più.
Allunga la sua fragile mano,
nel vano tentativo
di afferrare qualcosa
che non esiste più:
giocattoli d’infanzia
che il tempo
ha logorato crudelmente.
AUTUNNO E POI…….
La luce più flebile diventa,
il calore si attenua,
i tramonti più rossi.
Soffia il vento di ponente
si fa più insistente.
Sferza ogni cosa
gli alberi, i fiori, gli animi;
volano petali, cadono foglie ingiallite
vacillano i sogni e le illusioni dell’estate.
Spoglio è l’albero,
sotto una distesa di frasche giace;
sono umide,
di rosso e giallo colorate.
Si piegano i rami
guardano giù.
Implacabili sempre più
il vento, la pioggia, il gelo,
le tempeste della vita
ogni cosa travolgono.
Ecco il tronco di gemme si copre,
per l’aria calda e odorosa
foglioline verdi e fiori rosa
appaiono.
E’ il miracolo della vita!
E mentre il sole si tuffa nell’oceano
e poi si leva
tutto si rinnova
tutto si risveglia
la natura
gli animi
l’amore
in un eterno alternare
in un eterno mutare.
NASCITA DI UNA POESIA
Nel silenzio di una stanza,
nel cuore di un uomo,
nasce una poesia.
Un prato in fiore,
un volo di uccelli,
un amore perduto
fanno affacciare
alla soglia dell’anima
mille sensazioni:
il cuore parla
la mano scrive.
A MIO FRATELLO
Quando sei nato
ripenso al tuo astro sfortunato.
Eri piccino, giocavi giulivo,
gli anni passavano
e tu in un vortice di tempesta sei entrato.
Ti dibattevi tra l’oscurità,
il nulla, il baratro.
Risalivi
Ricadevi
in una triste e penosa altalena;
incalzante era la nullità
e quando un soffio di felicità
di luce riempiva le tue membra,
ti inghiottiva l’oscurità.
Volevi essere grande
un dì mi dicesti,
un divo del cinema
un attore famoso,
ma diventato non lo sei mai,
tu eri sempre triste e tenebroso.
Amato fratello
ora sei lontano
in una celeste dimensione
che con questa terra non ha paragone.
Sei lontano
Sei assente
ma nel mio cuore sempre presente.
MAGGIO
Maggio nel mio giardino,
c’è l’erba verde
ci sono le peonie
c’è il lavoro del contadino.
Spiccano le rose,
bianche, rosse e gialle
ma nel viale
ci sono anche le calle.
E’ un tripudio di colori
che il cuore ristora
e la mente infervora.
C’è fuori dal nido
un uccellino disperato
trilla trilla
la mamma cerca esasperato,
Si alza il vento,
le nubi ingrossano,
si fa nero
è tutto un fermento
con uno squarcio nel cielo.