Francesco Dimarco

Poesie


Ho incontrato il Guerriero nei miei sogni. Avevo una sua descrizione mitica antica, totalmente errata. Un guerriero esteriormente forte, senza paura, coraggioso, intraprendente, invincibile, con tutto ciò che il mondo gli metteva davanti come ostacolo. Tutto questo nella realtà “esteriore” è vero. Ma la vera forza del guerriero che ho conosciuto nel mio sogno era diretta non contro nemici ipotetici o reali da sconfiggere, bensì la vera forza era nel direzionare il suo coraggio verso il suo mondo interiore, psichico, per sconfiggere nemici ben più forti e spesso immaginari. Blocchi, ansie, traumi, limiti, paure, sensi di colpa, abbandoni, cambiamenti, giudizio, abitudini, dualismi, questi sono gli ostacoli maggiori, i nemici più duri da eliminare, anche perché spesso sono solo immaginati o esistiti in un passato che non c’è più.

 


 

Chi è un “Amico“ ?

Un amico è quella persona capace di annullare il tempo.

Quando lo vedi non ti chiedi mai “ da quanto non ci vediamo ? “

Il tempo non entra mai nel rapporto di amicizia, perché un amico c’è sempre, eternamente presente.

Un amico è come la tua immagine riflessa nello specchio, sa’ guardarti negli occhi e senza parlare capisce le tue sensazioni.

Un amico è veloce come il pensiero, lo immagini e lui ti sorprenderà con la sua presenza nel momento giusto.

Un amico è come un ancora di salvataggio nei giorni di tempesta, ti aiuta a rimanere ormeggiato alla banchina tra’ una “battuta” e un consiglio, e non ti lascia sparire tra le onde.

Chiamarti “fratello“ non è un esagerazione, di diverso tra noi c’è solo la nascita, quello è l’unico momento in cui il tempo ci ha sorpresi e tenuti separati ma solamente per un piccolo istante.

 


 

17 giugno.

Notte apparentemente quieta, mossa soltanto dal vento di addio del tuo Essere.

Vento che è arrivato a me che in questa vita ho avuto l’onore e la gioia di esserti stato “fratello”.

Non ho potuto fermare la tua Essenza che nel vento ha deciso di tornare tra le stelle.

Mi hai solo concesso di guardarle con malinconia mentre illuminavano il firmamento al tuo passaggio, nel silenzio “assordante” dell’oscurità verso l’infinito.

Chiedo ora, al “tempo nemico” che ti ha separato da me, cosi velocemente, lo stesso trattamento per cicatrizzare la ferita inferta alla mia anima dall’assenza della tua presenza, per sempre dai miei occhi di Fratello.

 


 

Anche oggi voglio innaffiare di amore il seme giovane che ho seminato nel tuo cuore.

Ogni istante guardo quel piccolo germoglio crescere in questo tempo complice nel far nascere il tuo amore verso di me.

Ho bisogno di darti luce.

Ho bisogno di contemplare quel piccolo petalo che si apre e si dispiega sotto il mio sguardo di benevolenza.

Come un fiore prezioso, ti ho già visto splendere nella mia immaginazione fin dall’alba del mio tempo.

 


 

Fai amicizia con la tua ombra, senza di essa anche la luce del sole si sentirebbe orfana.