Francesco Malandrino - Poesie

Ogni giorno

nei giorni si scorgono
esili spighe di sole
nell’oscurità dei cuori.
Ora prodotti assemblati.
Fabbricati, dove costa meno.

 


 

Quotidianità, era

sferza,
l’acqua sferza.
Toglie come un velo
al tempo stesso,
a ciò che prima c’era.
La sabbia di un castello,
chiaro da principio ed ora cumulo.
Ciò che vita era
esiste solo in chi piange, si ricorda,
e di non dimenticare,
spera.

 


 

Marea

Prima di stancarsi
quanto può un uomo
urlare, trattenere il fiato,
piangere a dirotto.
Volgere lo sguardo al cielo
col suo fiato rotto.
Quanto può farsi abitudine
di tutto, stancarsi anche di soffrire,
stare meglio perché di
peggio, non gli riesce immaginare.
In un mondo che corre,
unica sua consolazione è sì
perseverare e andare,
affidarsi alla marea,
e lasciarsi trascinare.

 


 

Sto passando

Ricordate le giornate,
un libro un foglio un gioco,
i nostri occhi tutt’intorno.
vengo io da te, no vieni tu
sta già venendo lui, giochiamo.
abbiamo smesso mai?
se ti va un attimo passiamo.
fare cosa non importa,
esserci è tutto,
fare parte della storia.
Quella nostra, quella di ciascuno.

 


 

Un attimo

Quanto veloce andiamo
non ci fermiamo.
Quanta forza mettiamo
in ciò che facciamo.

Guardiamoci una mano,
ora l’altra,
il volto stanco
poi, pensiamo.
l’ultima volta quand’è stato,
quando? lo ricordi?

Per favore,

Rallentiamo,
Ti prego, piano.

 


 

Aria

Vita.
colei che non hai scelto
che tu affronti.
tra confini,
tracciati da chi nutre aspettative
guarda numeri e confronti.
Meschina.
vorrei nell’aria sciogliermi,
come Aspirina.

 


 

Ho sete ancora

Di giorno in strada,
Di notte in sogno
io sì, vago.
dei miei desideri,
no.
Non ne sono pago.
In questo corpo vivo,
v’abita un fantasma,
non posso dissetarmi.
aspettative ed ambizioni
cui non posso abituarmi.
Ed io ho sete,
ho sete ancora.
ho sete ancora.

 


 

Amici miei

nella nostra eterna fanciullezza,
una nostra dimensione,
un sogno.
dai nostri occhi uno sguardo distante,
sul mondo.

 


 

Amore per me

m’amasti d’amor sincero,
quello vero.
E ho bruciato tutto.
Forte ora, la solitudine,
si scaglia.
un fuoco di paglia.

 


 

Mia testimone

Vorrei che tu
sia mia testimone,
di ciò che mi fa emozionare,
di quello che ricordo,
quel che voglio diventare.
Voglio che tu sia la mia custode,
come l’angelo,
tra le cui braccia il mio pensiero,
da bambino,
mi faceva addormentare.