Francesco Maria Conte - Poesie

Anima sbiadita

 

Essere fluidi
Vorrei fosse la soluzione
Cambia sempre di continuo
Non riesco a trattenerla con me
Meglio tenersi in movimento
Non posso evitarlo
E’ un sali scendi tutto il tempo
Sarebbe bello accarezzare veramente un tuo dettaglio
E’ ora di andare e spostarci
In un posto dove trovare altri spunti
Mischio un po’ le carte
Lascio che tutto mi abbandoni fino a sparire
Vorrei fare sempre pulizia
Ma non mi fa respirare
Il disordine è più avvolgente
Vince sempre il sogno di un viaggio
Passione travolgente
Musica vibrante
Notti fin troppo uguali
Che non mi stancherei mai di vivere
Non riesco a ricordarti come vorrei
Non sei più con me
Tranne il tuo nome che riecheggia tra i racconti
A volte è l’inerzia a farci andare avanti
Unita alla nostra voglia di non arrenderci
Di credere in qualcosa
Sono colui che a volte è senza passato
Quello che si è reinventato
La gente nulla sa e non vuol capire
Io lascio che sia la mia anima a sbiadire
Ciò che resta è una persona che si è adattata
Ha imparato che la rivoluzione è superata
Chi vince oggi è chi sa fluttuare
Chi ha capito come giocare
Chi sa bene che non ci sono regole
Chi come me costruisce emozioni invece di tegole.


 

Era sociale


Ormai dovrei essere abituato
Descrivere il tutto che ho inventato
O forse solamente accettato
Senza aver potuto fare granché
Con tutti quei miei soliti vecchi perché
Che ora ho dovuto archiviare
Ho provato a vedere se gli altri sapessero ascoltare
In pochi lo fanno veramente
Forse tu preferisci non dire niente
Andare avanti un po’ come fanno tutti
Che importa se hai messo da parte i tuoi piccoli lutti
Gli stessi profili che sai continuerai a vedere
Sanno essere a volte duri da soprassedere
Io ho sviluppato in un modo o nell’altro i miei metodi ambivalenti
Spesso vorrei fossero semplicemente assenti
Ma chissà forse verrebbe a mancare ciò che sono ora
Ciò che appare e soprattutto ciò che più non mi addolora
Dopo percorsi che possono svanire in un istante
Anche adesso che ricorro ad un veloce e virtuale aiutante
Ebbene sì ci troviamo nell’era sociale
Dove tutto sembra facile che diventi dal nulla abituale
Pare occorra solo fare il primo passo al minimo volere
Dopotutto che senso ha affannarsi per non cadere
Quando ti preoccupi di costruire il tuo impero seducente
Solo per l’illusione di sentirti meno trasparente
Eppure sono certo che tutti sogniamo un avvenire più radioso
Si può provare osservando meglio ciò che di noi ci è più odioso
Potremmo scoprire che in fondo la rabbia e la paura possono essere solo un limite un po’ antiquato
Di quelli che basta poco ed ecco che tutto è già superato.


 

Far paura alla paura

 

Riuscire a sciogliere le proprie difese
A superare i propri blocchi
Voler essere fluidi
E non curarsi di dettagli alcuni
Accompagnarsi al vento freddo del mattino
Essere presenti e vivere
Non c’è bisogno di preoccuparsi di alcunché
C’è da aver cura di splendere e donare se stessi al mondo
E se non ci si riesce fino in fondo poco importa
E’ già una vittoria provarci che nascondersi o non darsi ascolto
Suppongo che il tempo faccia il resto
Andando avanti e cancellando al suo passaggio ciò che non si è saputo sistemare
Inquadrare, capire, o forse solo azzerare
Per poi ripartire sempre
In una giostra che mai si ferma
Ma che è tutto ciò che si possiede
L’arte è in tutte le cose
La poesia è nei gesti e negli sguardi
E chiudere la giornata con una canzone che faccia sentire leggeri
Non c’è nulla di meglio che lasciar da parte i propri pesi
E abbracciare i sogni più nascosti
Desiderando si trasformino nei giorni migliori.


 

I miei bagagli

 

 

E sono qui
Con i miei bagagli e i miei particolari
E le giornate a volte lente e altre veloci
Di quelle che il tempo ti sembra volare via
Una vita da colorare
Anche con tinte che possono risultare scure
Perché in fondo non esiste il bianco senza il nero
Cosa può essere la luce senza l’ombra
E vorrei fosse tutto meno pensato
Più vissuto più osato
Come quando te ne freghi e fai
Ma sì mi dico c’è sempre tempo e ce la farai
Che le regole d’altronde non ci sono
Le convenzioni possono far da sfondo a limiti
La fretta cancella i tuoi inciampi
E tutto scorre anche da sé
Sentirsi a casa ovunque
Solo se sei già la tua casa
Altrimenti rischia di essere fatica sprecata
La mia mente scivola e non resta molta traccia
Forse solo momenti persi
E altri che puoi crearti sempre
Io sono qui
Con le convinzioni che ancora non ho
Ma sorrido guardando chi pensa di averle
Perché si può essere certi di poco in realtà
Mi incanta invece chi sorride
Chi sa emozionarsi e comunicarti qualcosa
Solo se si sa dare si può sperare di ricevere qualcosa
Tutto ciò che hai dentro ti può tornare
E le carezze donate forse accarezzano un po’ anche te
Penso ad una canzone sulle onde
Alla loro pazienza di andare e venire
Ricominciare a fluire.


 

Imparare ad amarsi

 

Vorrei avere 19 anni per riassaporare la bellezza dell’immaturità
Come quando sei un frutto acerbo e puoi ancora crescere
La leggerezza e semplicità con cui rapido affronti la vita a quell’età
I sogni e le forze che ti animano al mattino
Perché ti svegli e sai che ancora tutto è in potenza
E sei parte di eventi di cui forse non ti curi troppo
Tanto pensi che il tuo destino è ancora tutto nelle tue mani
Vorrei risvegliarmi più grande e realizzato
Come quando ti guardi indietro e vedi che hai vissuto
Che non ti sei tirato indietro ma hai combattuto
E pensare a quanta strada sei riuscito a percorrere
A volte ci sono solo battaglie più grandi di te
A volte si può perdere
Ma in fondo cosa si perde se non un’altra sfida con se stessi
Pensa però anche a quando vinci e raggiungi un traguardo
E a quegli attimi di intensa felicità
Ricercala negli sguardi di ogni giorno
Impara ad amarti e saprai a tua volta amare.


 

La magia del bruco

 

 

Resta sempre con me il mio predicare bene e razzolare male
Alle medie ci chiesero cosa secondo noi fosse normale
Allora come tutti io sorrisi stupidamente pensando fosse una domanda da folli
Ora penso a quanto quell’insegnante desiderasse renderci meno pappemolli
Dei bambini curiosi e forse più capaci
Come se avessero affrontato da grandi la vita come dei rapaci
Penso a quegli anni con occhio di velata malinconia
Penso alle occasioni perse che la mia fragilità di allora mi ha portato via
Ma ora sono qui coi miei bagagli a volte un po’ appesantiti
Perciò mi assicurerò che durante il resto del mio viaggio questi siano solo più alleggeriti.


 

Le distanze ed il tempo

 

Credo di aver fatto molti viaggi finora
Ho spesso viaggiato tra i ricordi della mia mente
Sono stato tante persone
E conosciuto molte storie
Ho preso in mano una penna
E ho provato a scrivere la mia
Per rileggerla negli anni
Per appassionarmi ed essere soddisfatto
E per raccontarla agli altri
Finora le distanze e il tempo si sono divertiti
Io ho cercato di divertirmi assieme a loro
Iniziando un passo di danza
E ascoltando una nuova canzone
Mi sono immaginato ballerino
Tra i venti dell’estate
Inseguendo sogni mai realizzati
E provando ad inventarne altri
Il gioco di cui vado più fiero
Il ritmo dei miei passi
Un bacio cercato
Tra uno sguardo di intesa
Ed un’alchimia scevra di parole
Che le emozioni sono di gran lunga migliori.


 

Luoghi che parlano di te

 

 

Certi luoghi
Sanno parlare
Parlano di te
Raccontano di com’eri
E ti dicono come sei
Ti domandano se sei felice
O se c’è ancora da lavorare
Forse non si finisce mai
Certi angoli
Ti ricordano un istante
In cui ti sei sentito fragile
Ma un po’ più leggero
E le persone che erano con te
Che dentro te non smetterai mai di ringraziare
Certe strade
Ti ricordano le tue lacrime
E la forza di andare avanti
Quando sei confuso e non sai da dove ripartire
Ma tanto i passi vanno anche per conto loro
A volte la scelta più saggia è non opporsi
Certi pomeriggi
Ti ricordi di quegli attimi
E pensi a quanta strada hai fatto
Quanta ancora ce n’è da fare
Per arrivare chissà dove
Ma come mi hanno detto il viaggio ha un sapore speciale
Certi scorci
Ti restano nella mente e nel cuore
Ti siedi un attimo e ti riposi
Il tempo di dire
Dai che il meglio deve ancora venire.


 

Oltre le apparenze

 

 

Ci vorrebbero infinite vite
Per amare tutti veramente
O forse ne basterebbe solo una
Per andare oltre tutte le apparenze.


 

Qualcosa di bello

 

C’è qualcosa di bello
Nell’alzarsi presto al mattino
Ancora prima dell’alba
Quando il resto del mondo dorme
Manca poco
Esci col freddo dell’inverno
Mescoli un po’ i tuoi passi sull’asfalto
E senti quell’aria in faccia che sa di respiro
Di pace momentanea
Eppure così eterna

C’è qualcosa di bello
Quando incontri qualcuno dal viso buono
Lo riconosci dallo sguardo
E da come ti sorride
E dal fatto che si interessa a te
E ti chiede come stai
Ascoltando la tua risposta
Quando il resto del mondo spesso di te non si cura
O peggio tende a ferirti o scoraggiarti
Lo vedi che esiste ancora la meraviglia in giro?
C’è qualcosa di bello
Nel sognare tutti i viaggi che puoi ancora fare
Quelli più lontani ma anche quelli nella tua città
Tra le persone che vedi ogni giorno
E le pieghe del tuo io
Per viaggiare davvero devi partire leggero
Quindi spogliati del superfluo
Di ciò che rischia di appesantire il tuo cammino
Lo sai in fondo come si fa
Basta che torni ad essere bambino.