Gabriele Coppola - Poesie

L’incompiuta.

Lasciare di me
nei geni una sembianza,
il volto riflesso,
i modi,le gesta,
il pensiero.
Non è rimpianto, amarezza,
solo desiderio.
Avrei voluto ma non tutto
agli umani è concesso.
Incompiuta la nostra vita
se anche in pienezza
vissuta.


Auspicio.

Non ho che
di certezza il dubbio.
E me ne dolgo.
Ma al di là
del dubbio mio pensare,
attendo,
con trepida attesa,
quando il velo di
separazione,
rotti gli indugi,
mi dispiegherà
l’attesa.


Giacobbe.

Hai lasciato
su di me
la tua orma,
segno
di perduta lotta.
E,come Giacobbe,
vado ebbro,
per il cambio
di nome.
Tu,mia speranza,
che diviene.


Luce.

Quanta luce
fuori di me,
un arcobaleno
di colori
riluce in magica sera.
Nera luce dentro di me,
parva favilla,
flebile pallida luce
a rischiarare
il cammino.


L’anno passato.

Come rete
a strascico,
a larghe maglie,
l’anno,or girato,
lascia passare
gioie e felicità.
Trattiene in sè
celate amarezze.


Ologramma.

Il tutto
contiene
la parte.
Io,
quantica parte di te.
Ologramma d’amore.


 

Rette parallele.

Come due rette
parallele,
la vita nostra
vissuta
sfiorandosi
senza mai
incontrarsi.
All’infinito,
e solo all’infinito,
sarà l’accordo.


 

Dissolvenza

Mi parli
tacendo.
Mostri amore
s-offrendo.
Mai colmo
il mio vuoto,
mai pieno di te.
Nel dare,
quanto ricevo
di più m’avanza.
Dissolvi nel tuo
il mio spirito.


L’attesa.

Tu vivi.
Se ti lascio
vivere in me
pur’io vivo.
Trabocca il tuo
amore,
deborda il mio
cuore.
Nell’attesa di te
è la mia speranza.
Non tardare.


Tu.

Tu eri,
ed ora più
non sei.
Appena e già
non più.
Sei andata via,
furtiva,al buio,
di notte,senza consenso.
T’ho persa allora
e più,ormai,
parole non trovo.
Ritrovarti m’è dato.
Il come l’ignoro.
Ma,di sicuro,
lo so.