Gabriella Marchese

Poesie


Ai miei figli

Nelle mie notti buie
chiedono agli angeli di accendere le stelle e di cantare
per farmi addormentare
Curano le mie ferite con l amore che mi danno
Un bacio, una carezza e l’anima mia si sazia

 


 

L’amore

Nel giardino incantato del mondo
mi sono trovata
non so come ci sono arrivata, mi ci sono sempre più addentrato
E camminando camminando
un po’ di tutti i suoi frutti mi sono cibata,
finché il suo frutto più prelibato ho assaggiato
amore viene chiamato
ha un sapore così particolare dal quale vorresti per sempre farti deliziare

 


 

Ai miei genitori

A volte penso alla mia vita e a come d’improvviso sia cambiata
e dire che son sempre stata allegra e spensierata
Mi sentivo amata avvolta dal calore che emana il sole
protetta da chi con l amore tutto aveva dato al mio giovane cuore
poi di colpo il sole non mi scalda, tutto intorno a me si e’ oscurato,
c’è una donna, non la conosco, si avvicina ed ogni parte del mio corpo è fredda
adesso so chi è.. è lei la morte
che svelta più di una ladra si è impossessata
di chi mi aveva sempre amata
Sento tanto dolore in tutto il cuore
tranne in un piccolo angolo dove ho racchiuso il vostro amore

 


 

Come un temporale

Occhi che si cercano e come per incanto si trovano
E sulle note di una canzone sentire il battito accelerare
e poi esplodere come un temporale..
Un uomo e una donna e polvere di fate solo su di loro..
Li fa volare
ma, per rimanere in volo, bisogna avere un cuore senza troppe ferite..
La magia di quella sera è finita, il sole e ‘ tornato…
Ma da qualche parte nel cuore si sente ancora tuonare

 


 

Come un temporale

Era un venerdì come tanti e Gaia si era svegliata, alla solita ora, con quell’apatia, che ormai l’accompagnava da un po’ di tempo. La sua convivenza con Michele non le dava più nessuno stimolo, si sentiva spenta. Sara, la sua amica del cuore, le aveva chiesto di andare con lei ad un tributo a Vasco Rossi e lei aveva accettato. Aveva voglia di uscire da quello stato depressivo da cui stava sempre più precipitando. Si vestì con cura quella sera e si truccò. Sì guardò allo specchio e, dopo tanto tempo, si sentì di nuovo bella. Quando uscì di casa, il tempo non era dei migliori, c’erano tante nuvole e, anche se era maggio, faceva un po’ freschino. Gaia si sentiva inquieta. Era un po’ in preda ad una strana eccitazione, come se quella sera dovesse succedere qualcosa. Salì in macchina, salutò Sara e cominciarono a chiacchierare; e così si calmò. Arrivarono in questo paesino non tanto distante da loro, parcheggiarono e si avviarono in questo pub, dove ci sarebbe stato il tributo. Presero da bere e si sedettero proprio sotto al piccolo palco. Il locale era pieno, Gaia si guardò intorno e notò subito che c’era un ragazzo che non le toglieva gli occhi di dosso. Sentì le sue guance avvampare, si sentì in imbarazzo. Il suo tavolo era proprio vicino a quello di quel ragazzo, che era in compagnia di amiche e amici. Erano tutti sorridenti, lui soprattutto. Aveva un sorriso che illuminava tutto. Gaia lo paragonò al suo, prima di quel momento così spento.

Iniziò il tributo. L’uomo che cantava era bravissimo. Se chiudevi gli occhi, sembrava di sentire davvero Vasco. Gaia continuava a sentirsi gli occhi del ragazzo sempre puntati su di lei. Ad un certo punto erano tutti in piedi a cantare e ballare. Lui alzò il bicchiere e le fece cenno di alzarlo anche a lei, e brindarono. Sentiva il cuore che le esplodeva, il battito era più forte della musica. Fuori c’era il temporale e lei pensò che un fulmine doveva essere caduto proprio lì, su di loro. Se no non si poteva spiegare quello che stava succedendo.

Ad un certo punto il ragazzo la guardò e cominciò a cantarle la canzone: “vorrei stringerti le braccia, le braccia intorno al collo, e baciarti”. Lei lo guardava ormai senza alcuna vergogna, anche se era un po’ spaventata dal fatto che lui fosse lì con delle ragazze. Magari c’era lì pure la moglie, pensò. E’ pazzo, si disse tra sè e sè, e io più pazza di lui, che ho a casa un compagno e mi sto comportando come una ragazzina. Il cantante fece un attimo di pausa, Gaia si alzò ed andò fuori con Sara a fumare una sigaretta. Il ragazzo si precipitò fuori anche lui, si avvicinò a Gaia e, con la mano, le levò la sigaretta dalla bocca. Lei rimase sconcertata, perchè quel gesto da uno sconosciuto non la infastidì, anzi, le piacque da impazzire. Si presentarono, lui si chiamava Chris. Era alto, con i capelli rasati e un po’ di barba incolta e due occhi che sembravano leggerle dentro. Parlarono un po’ di cosa facevano nella vita, poi la musica riprese e il loro gioco di sguardi pure. Quando il tributo finì, le due ragazze si avviarono verso la macchina. Gaia era delusa, si aspettava che lui le chiedesse il numero di telefono, che facesse qualcosa per rivederla. Non voleva che finisse tutto così in una serata magica. Era così assorta nei suoi pensieri che non si accorse che Chris si era accostato alla loro macchina. Quando lo vide, sentì di nuovo il suo cuore impazzire. Ad un certo punto le disse: “cercami su facebook!”. Le urlò il suo nome e lei e l’amica se ne andarono. Non fece in tempo ad entrare a casa che le arrivò un messaggio con su scritto “trovata”. Era in preda al panico, Michele era a letto e lei iniziò a chattare con Chris. Parlarono della serata e si dissero entrambi che mai era successa loro una cosa così forte. Lui le disse che, quando si è avvicinato a lei, avrebbe voluto prenderla e baciarla così, senza dire niente. Lei non gli rispose, ma era quello che avrebbe voluto succedesse, soprattutto, aveva provato quella paura assurda di non poterlo più rivedere. Ma non gli disse niente di tutto ciò, si fece corteggiare.

La mattina seguente Chris le mandò un messaggio prestissimo con il buongiorno e pubblicò su Facebook la canzone, che la sera prima, guardandola, le aveva cantato. Gaia era felice, ma c’era qualcosa che doveva dirgli e lo fece, gli disse di avere un compagno.

“Ora forse tu mi guidicherai male”, gli disse, ma lui non rispose. Dopo un po’ anche lui le rivelò di avere una compagna. Lei provò un forte fastidio, come se quell’uomo le appartenesse. Le piaceva tanto. In lui aveva visto una parte di se stessa, una cosa stranissima, inspiegabile. Le sembrava di conoscerlo da sempre.

Andarono avanti a messaggiare tutta la settimana, poi decisero di incontrarsi in un bar. Gaia gli disse che preferiva incontrarlo con un’amica, non conoscendolo abbastanza. Gli disse inoltre di far finta di incontrarsi per caso e fingere di essere un suo amico di infanzia. Così fecero.

Quando lo vide arrivare gli piacque ancor più di quella sera e, quando si abbracciarono fingendosi amici, provò una sensazione a lei sconosciuta. Sarebbe rimasta così per sempre.

Si sedettero vicini, lui parlava con la sua amica e, sotto il tavolo, cercava la mano di Gaia. Fu qualcosa di inebriante. Lei avrebbe voluto ci fossero solo loro due in tutto il mondo. Sara poi si alzò un attimo per andare in bagno. Rimasero soli, occhi negli occhi, per un attimo interminabile. Risero insieme della loro magistrale interpretazione nel fare gli amici, con una complicità non normale per due che non si conoscono.

Arrivò il momento di andarsene e si abbracciarono ancora. Appena salì in macchina, le arrivò un messaggio con su scritto “già mi manchi”. Lei era felice.

Si scrivevano tutti i giorni, Michele non si accorgeva di niente, era concentrato su altro. Forse non gli importava, forse stavano entrambi insieme solo per abitudine. In quel momento Gaia non aveva sensi di colpa, voleva solo sentire Chris, lo voleva vedere. Sembrava come impazzita. Era dunque questo il famoso colpo di fulmine di cui tanto si parla? Evidentemente ti brucia il cervello, ti lascia attimo solo il cuore. Il giorno che si incontrarono fu qualcosa di incredibile. Si diedero appuntamento in un parcheggio nascosto. Quando salì in macchina era emozionatissima. Lui la guardava in un modo che la faceva sentire bellissima. Si avvicinò a lei subito. Gaia gli chiese “cosa fai?” e lui rispose “quello che avrei voluto fare dal primo momento che ti ho vista” e la baciò. Fu un bacio che la portò alle stelle. In quel momento scoppiò un temporale tremendo. I due ragazzi cominciarono a ridere. “Se continuiamo a vederci faremo annegare il mondo” e risero ancora. Poi si guardarono a lungo e Chris cominciò a cantarle quella che ormai era la loro canzone. Cantava e la baciava, fu magico. Si videro altre tre volte e fu sempre più bello, finchè una sera tutto cambiò. Chris l’aveva chiamata e le aveva detto che la sera sarebbe uscito con gli amici e che, se avesse fatto presto, sarebbe passato da lei, che sapeva essere fuori con le amiche. Gaia gli rispose “stai pure con i tuoi amici, tranquillo”. Glielo disse perchè era delusa, avrebbe voluto che lui, sapendo che lei sarebbe rimasta fuori tutta la sera, avesse rinunciato a stare con gli amici per passare tutta la serata con lei. Lui rimase molto male di quella risposta, Gaia se ne accorse dal tono della voce, ma continuò sulla sua linea. Quella sera non si videro. La mattina dopo Chris non mandò nemmeno un messaggio e neanche il pomeriggio. Gaia cominciò a tempestarlo di messaggi: “sei arrabbiato?”, “perchè non mi hai scritto?”. Lui non le rispose tutto il giorno. Solo la mattina dopo le scrisse “non ho niente”. Gaia sapeva che non era così e continuò a fargli domande su domande. Era spaventata. La cosa che provava per lui era così forte che non la faceva ragionare. Lo stava assillando e sapeva che non era la cosa giusta da fare, perchè è proprio vero che in amore vince chi fugge. Ma lei in quel momento era in preda al panico. Dopo che lo rincorse per una settimana, finalmente si videro. Si abbracciarono forte e lei gli chiese come fosse riuscito a non sentirla, ad essere così freddo, a non pensarla. Lui le rispose “ti pensavo, ma non volevo dirtelo”. Sembrava che si fossero capiti, riappacificati. Il giorno dopo le arrivò il buongiorno, ma non era più dolce come sempre e Gaia impazzì di nuovo. Decise di scrivergli la verità, gli disse che lei era pazza di lui, che la faceva volare e che lui le sembrava freddo. Non era più il suo Chris. Lui le rispose che volare era una cosa che lo spaventava e, l’ultima volta che lo aveva fatto per una storia d’amore, si era fatto troppo male. Gaia sentì un dolore forte al petto, le stava praticamente dicendo che lui non volava insieme a lei. Quindi cos’era per lui? Niente? Non provava quella magia che lei sentiva? Eppure non poteva essere così, lei l’aveva sentita anche da parte sua, quella cosa forte che ti fa impazzire: i messaggi alle sei del mattino, la canzone cantata occhi negli occhi, … era un attore o provava quello che provava lei?

Chris concluse il messaggio dicendo che difficilmente l’avrebbe dimenticata. Lei si sentì morire, ma si aggrappò al suo orgoglio e gli disse “buona vita”.

Stette male per mesi, pensando e ripensando al perché le fosse successa una cosa così bella e, allo stesso tempo, così brutta e dolorosa. Finché un giorno, aprì Facebook e lui aveva pubblicato la loro canzone. Sentì il terreno mancarle sotto i piedi, gli scrisse, chiedendogli perché l’avesse pubblicata: “perché volevi ti scrivessi? perché ti manco?”. Lui rispose gelidamente: “l’ho messa perchè mi piace” e lei gli disse: “potevi evitare, lo sapevi che avrebbe suscitato questo in me”. Gli chiese di cancellarla da facebook, gli disse “bloccami dappertutto se è vero che non mi vuoi”. Lui non le rispose e non la bloccò. Voleva andare da lui e guardarlo in faccia, capire il perché, ma non trovò mai il coraggio di farlo, finché un giorno, per l’ennesima volta, gli scrisse e lui accettò di vederla. Quando si incontrarono Chris non le diede nemmeno il tempo di salire in macchina. La prese e la baciò appassionatamente come se gli fosse mancata talmente tanto da tornare a respirare solo con i suoi baci. Gaia gli disse “dopo oggi, non ci crederò mai più che tu non mi vuoi, nemmeno se me lo dirai”. Stettero benissimo, andò a casa felice, ma non sapeva che lo sarebbe stata per poco.

Chris non le scrisse nessun messaggio e lei decise che basta, non lo avrebbe più cercato. Nel frattempo, lasciò Michele. Tutta questa storia le aveva fatto capire che non lo amava e non poteva continuare a mentirgli. Stava talmente male che non riusciva nemmeno più a fingere con lui. Le amiche cercavano di distrarla, ma lei pensava sempre a Chris e a quanto tutto quello che le era successo dall’inizio alla fine fosse assurdo. Si era innamorata in un attimo e in un attimo tutto era svanito come un temporale. Stette un anno senza scrivere a Chris, guardava su Facebook tutto quello che lui postava, ma aveva deciso che, qualunque cosa avesse visto, lei non lo avrebbe più cercato.

Ma poi successe qualcosa di inaspettato, scoppiò la pandemia e lei se ne fregò del suo orgoglio. Voleva sapere come stava Chris, lei lo amava, era inutile nasconderlo a se stessa. Era durato solo qualche mese, eppure quell’uomo era nel suo cuore. Gli scrisse “ciao, lo so che penserai che sono matta, che dopo il modo in cui mi hai trattata, non dovrei più pensarti, ma non è così. Ho bisogno di sapere che stai bene”. Lui sembrava felice di sentirla, le disse che stava bene e che, non appena si sarebbe potuto uscire, l’avrebbe rivista. Lei, per l’ennesima volta, gli credette. Ogni giorno aspettava un messaggio, che non le arrivò mai. Finché un giorno gli scrisse lei, dicendogli che lui l’aveva presa in giro e che lei non l’avrebbe cercato mai più e che, se avesse voluto vederla, avrebbe dovuto cercarla lui. Gli chiese inoltre di bloccarla su tutto, in modo che lei non avrebbe potuto più nemmeno scrivergli. Lui ovviamente non lo fece. Le disse solo “ora sono io che non voglio più vederti”. Gaia capì in quel momento che loro non erano mai capiti, che forse a loro modo si volevano entrambi ma non si conoscevano, perché il mi sembra di conoscerti da sempre non esiste e sì, ci si innamora in un attimo, ma amare poi è un’altra cosa.