L’attesa
Guardo fuori
Aspetto di vivere
Ballo
Rido
Incomincio ad
Essere
La
Luce che
Aspetta di illuminarsi
Trovati
E tu sei sola nel buio
Così piccola che nessuno riesce a trovarti
Ti vedo tra luci sommerse
E ombre disegnate
Nel silenzioso vuoto
E negli immensi spazi
Così ferita che vuoi solo gridare
Ma non lo sai che ti cercano?
Ma non lo sai che ti cerco?
Comodo
Comodo coprire i silenzi con risate
Comodo vestire il proprio corpo con strati e strati di scudi
Comodo restare dove tutti ti conoscono e non andare dove non ti riconosci nemmeno tu
Comodo, ma se non rischi che gioco è?
Le mie case
C’erano giorni in cui ero solita abitare in un faro,
ogni qual volta che, in preda al delirio degli abissi,
soffrivo.
Tra le onde
Nuotavano i miei pensieri e io li guardavo,
ferma.
Altri giorni, invece,
ero solita abitare in una torre
quando la luce era poca
e avevo bisogno di una barriera dai tanti dubbi e dalle forti incertezze.
Questa volta
I miei pensieri, non nuotavano,
affondavano.
Fuga
Hai paura e vuoi fuggire
Non ti senti all’altezza e vuoi scappare
Ma si,
prendi la tua roba
fa’ le valigie
Corri
Corri veloce
Però poi indietro non si torna
Libera
Avevo paura di dirlo ad alta voce
Per questo ho preso una penna
E non ho avuto più paura.
No,
Non ho avuto più paura di essere felice.
Io e te
Noi che danziamo nelle notti di mille colori.
La gente ci guarda,
ma noi non vediamo altri che noi.
Io,
persa nei tuoi occhi e bloccata nel tuo amore.
Tu,
che non riesci a liberarmi da questa gabbia
che hai lentamente costruito a misura di me.