Gabriella Sereni - Poesie

Abbracciami

 

Ho bevuto fino in fondo il mio calice di dolore

ne ho assaporato ogni goccia

insieme a lacrime amare.

E ora che ho attraversato

il mio tunnel scuro

Tu, finalmente, abbracciami

e prendimi per mano.

Inondami del tuo amore

giallo come il sole

perché io ho freddo

e ho bisogno del tuo calore.

Abbracciami, ti prego

e dimmi che tutto andrà bene

e che noi, un giorno

saremo ancora insieme.

Colma di certezze

queste giornate vuote

e riempi di speranza

le mie tasche

così vuote.

Riscalda le mie mani

al mattino

e accarezzami

col tuo sguardo

anche solo

da lontano.

Ho bisogno

della tua presenza,

ho bisogno

di sapere

che fra cento, o mille anni

viaggeremo

ancora insieme.

Guardami con i tuoi occhi

verdi come muschio

e dimmi qual è la strada da seguire,

guidami e sostienimi in questo bivio del cuore.

Fammi danzare

sopra le nuvole e il sole,

sopra la neve fresca

e un campo di fiori.

Fammi respirare

la brezza del mare

ed incantami

con la tua voce

come hai sempre saputo fare.

Abbracciami amore,

perché ne ho bisogno,

perché questo viaggio sia senza ritorno.

Dimmi che al di là

di questo cielo

costruirai per me

un ponte sull’arcobaleno.

Aspettami radioso nella tua vita nuova,

con ali di gabbiano

e voli infiniti.

Io ti raggiungerò

col mio diadema

e con quel vestito argento, fatto di luna.

Prendi la mia mano

e non lasciarla più andare,

sono in bilico sull’infinito

e voglio solo, con te, continuare, per sempre,

a volare.


 

Desiderio

 

Vorrei un caffè,

un libro,

un sogno,

una colazione in riva al mare,

un bouquet di tulipani e verbene odorose,

un abbraccio fatto di silenzi

che possa racchiudere milioni di parole.

Mani che si cercano

e dita che si intrecciano

sprigionando calore.

E occhi, occhi che si perdono,

che si chiamano,

che affondano gli uni negli altri

a cercare l’essenza,

la scintilla sopita dentro l’anima.

E infine baci,

dolci come datteri,

morbidi come fragole,

da assaporare come il più prezioso dei nettari

e da desiderare con avidità e frenesia.


Il lago del tempo

 

Mi sono seduta in riva al lago del tempo

intrecciando fiori all’imbrunire.

Ho affidato i miei sospiri alle acque

e le mie lacrime alla luna.

I miei pensieri erano intrappolati in una clessidra di cristallo

scivolavano silenziosi come sabbia tra le dita

e io li guardavo scorrere impotente.

Sono rimasta seduta a scrutare l’orizzonte

guardando le nuvole accendersi di rosso

aspettando una risposta ai miei perché.

Le mani chiuse proteggevano i miei silenzi rumorosi,

le parole non dette,

i ricordi passati,

i volti,

le risate,

le danze in riva al mare.

Sono rimasta seduta per non so quanto tempo,

parte di un quadro senza cornice,

ove gli elementi della natura si fondono tra loro,

ove la luce lascia il posto al buio

in attesa di una nuova alba

di una freccia di sole.


Il valore delle parole

 

In un mondo ove le parole non hanno un peso

perché vengono pronunciate

senza misura e senza pudore

l’incanto del silenzio

avvolge ogni cosa

e restituisce dignità.

Se, tuttavia,

per incantesimo, o magia

fosse consentito

agli uomini

di scegliere solo una parola

e una sola da pronunciare,

mi domando quale sceglierebbero.

Forse Amore

o Ciliegia

o magari Sole?

O forse

Amicizia,

Salute,

o il nome della propria amata?

Come farebbero a scegliere,

tra milioni di parole

quella in grado di esprimere l’essenza dei loro pensieri?

E se esistesse poi un mercato delle parole

ove poter barattare quelle che ci servono

cosa mai succederebbe?

Avremmo parole

più importanti ed altre meno,

parole più costose,

parole per i poveri,

parole irraggiungibili.

E allora, in questo nuovo mondo,

fatto di silenzio,

che valore avrebbero le poche, semplici parole

che ognuno di noi potrebbe

permettersi?

Che valore avrebbero la parola Amore

Sussurrata al proprio caro,

o parole come Verità e Giustizia?

In questo mondo nuovo

le parole avrebbero finalmente il giusto peso

e ognuno sceglierebbe con cura

le cose da dire e quelle da non dire.

Ed allora, solo allora,

ogni parola, sussurrata, urlata,

scandita, o ripetuta,

potrebbe cambiare la nostra vita

e realmente avvicinarci, o dividerci.

Potremmo, forse, finalmente,

riappropriarci

della nostra umanità

e del valore dei sentimenti.


L’amore senza tempo

 

Il telaio del tempo ha tessuto con fili d’arcobaleno

i sogni di neve di due amanti

perduti in un amore senza fine e senza colori.

E mentre il mare regalava conchiglie

e le onde si infrangevano sugli scogli disperdendo la bianca schiuma,

il tempo si affannava nel rincorrere l’amore dei due giovani,

prigionieri in un incanto di purezza e felicità.

Non aveva bisogno di colori quell’amore,

non aveva bisogno di essere scandito dal tempo.

Nessun rintocco di campana poteva scalfirlo,

nessun tintinnio di orologio.

Perché quello era un amore senza tempo e senza luogo,

incastonato nella mente dei due amanti,

custodito nel carillon dei loro cuori.

E il tempo non aveva chiavi per turbare quell’amore nel suo ingranaggio perfetto,

non poteva illudere i due amanti con i suoi colori

non poteva corromperne la perfezione.

Quell’amore di neve era, infatti, un riflesso dell’eternità.


Nuvole

 

Guardo il cielo plumbeo,

carico di pioggia in un giorno d’autunno

e cerco i miei pezzi di cuore sparsi sul pavimento

insieme a frammenti di nuvole

dolci come zucchero filato.

Anela il sole il mio animo,

una coperta calda

e un sorriso luminoso.

Tengo in grembo un vecchio libro che mi parla di te

e le pagine ingiallite scivolano tra le dita,

mentre cerco un tuo ricordo.

Le parole danzano come foglie al vento

e si affollano nella mia mente

evocando immagini e colori.

Mi appare, infine, il tuo viso,

il tuo fare scanzonato

e i ricordi lasciano il posto alla nostalgia di un amore perduto.


Penna e cioccolato

 

Penna e cioccolato

nella danza delle ore

si alternano su fogli

e si accordano col cuore.

Vaniglia e cotone

bianco candore,

accarezzano vicini

bambini, sogni e magie.

Girandole, carrozze e burattini,

risate e frenesia

che si mescolano

a polvere ed ipocrisia.

Coriandoli e fili d’oro

sulla pelle e sulla schiena

che formano arabeschi

alla luce della luna.

Mondi vuoti,

immaginari,

senza forme,

ne’ parole,

dove tutto va cercato,

creato

e custodito

nell’intimo del proprio cuore.


Pensieri di carta

 

Colano pensieri dall’inchiostro liquido

su fogli di carta di riso

a disegnare parole leggere come fiocchi di neve.

Danzano sulle ali del tempo,

indenni,

attraverso barriere di vento e di ghiaccio

mentre intorno tutto è quiete e candore.

Si rincorrono le lettere sulla pagina

a comporre il tuo nome

di un acceso color cremisi

cucito nella mia anima con aghi di fuoco.

Galleggia nell’aria la tua essenza

come fumo lieve, impalpabile, sottile.

Ti posi, infine, sulla mia mano,

come una carezza,

piuma leggiadra regalata dalla luce infinita.


Pomeriggi di marzo

 

Un raggio di sole,

una nuvola,

un ramo di mimosa,

mi fermo in questo pomeriggio di marzo

a scrutare il cielo

seduta davanti ad una chiesa.

Nella mia borsa di lana

racchiudo i miei libri,

i miei sogni,

la mia musica.

I pensieri si rincorrono

mentre attorno tutto è quiete

e l’anima si riposa.

I miei passi rompono il silenzio

e disegnano geometrie sull’asfalto.

A poco, a poco,

tutto riprende vita:

i negozi, i caffè,

auto che corrono,

gente che parla.

Io cammino protetta dalla mia solitudine,

mantello silenzioso che mi avvolge e

mi difende dal caos.

Nascondo i pensieri nei cassetti della mente

per paura di perderli

e vado avanti,

leggera,

verso grandi arcate

da cui si intravedono

le luci rosse del tramonto.


Scrivo di te

 

Scrivo di te,

in questa notte buia,

ricordando i tempi passati,

i tuoi gesti e le tue parole.

Scrivo di te

abbandonata alla vita,

umiliata e a volte derisa,

ma mai sconfitta,

in cerca di consigli

e parole nuove.

Scrivo di te

mentre mi rivesto di dignità

e alzo fiera il mio sguardo verso il sole.

Scrivo di te per non dimenticarti,

per ricordare il tuo volto,

le tue espressioni,

le tue parole.

Scrivo di te

per continuare ad averti accanto

e sentire il tuo profumo,

i tuoi consigli,

la tua risata.

Scrivo di te

per ricordare che sei esistito

e che ci siamo trovati tra milioni di persone

e siamo diventati uno solo.

Scrivo di te

perché sei aria tra gli alberi

che mi accarezza il viso

ed asciuga le mie lacrime.

Scrivo di te

per colmare il vuoto che hai lasciato

e la nostalgia dei tuoi abbracci.

Scrivo di te

mentre aspetto i tuoi consigli e

un segno che mi sei ancora accanto.

Scrivo di te

guardando la tua sedia vuota a tavola,

mentre cucino,

ascolto musica, o suono.

Scrivo di te

perché hai dato un senso alla mia vita

rendendola unica e speciale

e degna di essere vissuta.

Scrivo di te

perché il nostro amore si perpetua

nel sorriso di nostro figlio,

nel suo sguardo

e nella sua vita.

Scrivo di te,

perché sei stato l’unico vero amore della mia vita

e so che se dovessi incontrarti ancora una volta

fra cento, mille o diecimila anni,

ti sceglierei di nuovo

e ti amerei con la stessa intensità.