Genesis Giampiccolo

Poesie


Bozzolo di luce ed ombre

Ho creato un santuario di farfalle dentro di me
Per incappucciare le emozioni che mi fanno male
Trasformate in farfalle
Come il bruco che si schiude dalla sua crisalide
Farfalla macchiata di dolore
Spiega le tue ali di speranza
Posati nella mia calma
Impollina la mia audacia
E quando la vita emergerà da quel fiore
Diffonderò il tuo seme nel giardino delle mie fondamenta
Farfalla di ombre illuminate
Quando sarai pronta per rinascere
Ti avvolgerò alla fine dei tuoi respiri
Diluita dalla luce
Così, potrai volare nel paradiso del mio tempio
Farfalla dai colori scintillanti
Colora il tuo nome precedente
E spargi fiori sulla tomba delle tue ceneri risorte
Così, terrò nella mia memoria
Che in questa vita tutto si trasforma
Perché quello che ho dentro
Si trasforma in chimere
Rinvigorito per l’ira
Quando me ne vado e non l’abbraccio.

 


 

Madre verde

Tu, madre
Inspiri quest’aria primaverile che ti riempie i polmoni
E ti accarezza le viscere
Per congedare l’opacità delle tue rughe
Svegliandoti con i tuoi occhi socchiusi
In questa nuova luminosità
Incandescente
Che inumidisce i tuoi capelli di un verde rinnovato
Così, cominci a vestire la tua sacrale vastità
Tu, innata artista
Ubriacata per l’incontro col tuo destino atteso
Fai suonare la campana del tuo centro effusivo
Creando arte attraverso le tue vene
Tu, disegnatrice fertile di paesaggi colorati
Spieghi in silenzio l’armonia nella disuguaglianza di tutto ciò che manifesti
Come il fiore, ceduto alla notte
Per far innamorare la luna
Onorando la sua trance, esalti la tua bellezza immacolata
Che rilascia il tuo profumo, rinfrescando la mia anima
Riuscendo a trasmutare la mia pena
Tu, madre natura
Dai senso alla mia vitalità
Ti godrò in modo sensato
Prima che la tua immagine rinasca dall’inverno
Intanto, riposerò nel caldo della tua essenza
E quando il mio corpo perirà
La soglia della mia memoria, penetrerà la tua porta
Che è totalmente proibita
Per sentire la dolce salinità di lacrime raccolte con le tue mani
Così, racconterò la mia storia
Con la stessa voce silenziosa che condivido con la tua
Vedrò con gli stessi occhi con cui mi vedi ora
I tuoi occhi ed i miei saranno uno solo
Una sola visione, una sola anima, uno stesso amore.

 


 

Le rughe di mia nonna

La tua temperanza avvolge le mie esperienze
Mi protegge come una sacra benedizione
Mi solleva dal torrente
Che guarda verso l’abisso dei miei infiniti pensieri
Nonna, consigliera di viaggi
Mostri l’itinerario di una spinosa traversata
Lasciando le tue mani costernate ad accantonare i cristalli
Del tuo cuore spezzato
Lucidando il gradino della vita alla tua discendenza
E senza perdere la tenerezza dell’anima
Spolveri i tasti che hanno scritto la tua storia
Per buttare via l’ultima pagina
Del tuo segreto più clandestino
Prezioso
L’invecchiare è così
Così divertente
Come ridere quando dimentichi cosa dire
Così saggio
Come dare tregua all’ostilità attraverso le parole
Così bello
Come un petalo sbocciato in inverno
Si dirige verso di me
Mi chiede di visitarti e rimanere in un tempo confinato
Dove il sole continua a girare per illuminarmi
Mentre scendo in fondo alla mia anima
Per consegnare la successione della tua saggezza
Come l’espansione del suono da una campana
Che non smette di suonare
Sfocando ogni parola
E recitando accuratamente
La tua interpretazione
Alla chiusura di quel ciclo di pallide dottrine
Nonna
È il mio nome quello intatto
Gettando un’ombra sulla tua memoria
Ignorate sono le persone che vengono a salutarti
Ma più ignorata è la vita che non evochi più
Nonna
Il mio mantello nei giorni freddi
Porterò con te un baule di nostalgia in un luogo di contrasti
Dove si possa vivere e valga la pena sognare
Nonna
Sedia a dondolo dei sentimenti
Permettimi questa sera
Di riposare nella coperta del tuo grembo.