Gesì Hornoff
Poesie
Scendi come polvere d’oro
Scendi come polvere d’oro
Scivoli come foglia secca
dall’aëre; tappeto soffice per il passo
Vapore tradisci i fluidi
Evadi dalla terra;
E quel ramo scegli come amante
Sorseggi il giorno dalle vene del cielo,
Nuda nell’anfora dei desideri
Attendi comando,
Espandi e ti Contrai come
vele al vento,
Lasci sorda nel mio viaggio
quelle dune al passo
Prima che il libeccio muti
Quando la terra
si riversa
a riscoprire i piedi
dalle mani
Ed essa si
ripete quasi ad
oziare la mente
Allora la
percezione
dell’essere mio
si fa presente
E odore forte
di appena piovuto
mi carica il respiro
Torre di sabbia
attendo il maestrale
scivolare negli occhi
distratti passanti
socchiuderli
Baciare loro l’anima
per attimi infiniti ed incerti
leccare le dita
come amanti impazienti
in silente attesa
Prima che il libeccio muti
Cerchi concentrici
Pertiche e pertiche
latori di sospiro
i tuoi capelli
ingoiano le mie
orecchie
il viso
le lentiggini che conto
Profilo di gelso
arresto il respiro
desideri in firmamento
Discese,
curve a goccia
e il nero e il bruno
l’avorio lucente
che tocca, che cerca,
che scende, che sale
lingue, labbra
Ancora, ancora
e carne e carne
e nuvola ora
Nuvola e
nuvola piovere
sale
A gocce, l’avorio
ne mastica in bocca
radice
l’Anima tutta
d’ansia s’inarca