Le tue mani
(dedicata ad una Principessa, che trasformò un simpatico
rospo in un “principe belloccio”, illuminando i suoi giorni
bui, di quella luce misteriosa e vivificante, che sola ci dà
forza e speranza, oggi, domani, sempre.)
Un sentiero nella notte immobile
e la luna, più del solito, immensa
come le tue mani infinite,
il desiderio inesauribile e discreto
Ascolto le parole eteree
e sfioro le tue forme indefinite
e inseguo il desiderio inesauribile
e inseguo, a fatica, le tue parabole,
le tue pause e le discese precipitose
E tocco ora con mano
quanto tu sia libera, e generosa,
al punto di farti inchiodare,
ma per un istante
e poi rivolteggiare
Oh mia Principessa, schiava
del sogno e non della realtà
fa che io possa essere sempre lì
ad inseguirti, ad ascoltarti, a sfiorarti
io si….a sognarti
Per trovarmi
Non cercarmi nella folla
informe e ipocrita,
non ci sarò;
non cercarmi negli sguardi
di chi ti chiederà,
non ci sarò;
non cercarmi tra chi ti farà
inviti ammiccanti,
non ci sarò;
non cercarmi tra chi ostenta
viscide virtù,
non ci sarò.
Cercami, invece, tra coloro che inseguono,
soli, un destino,
e che hanno innalzato un tempio
alla solitudine
e che nei mari senza orizzonti,
son capaci di non morire,
ma che tutto sanno dare….tutto!
E nel giorno più bello
se non ci sarò,
tu mi cercherai e mi troverai,
perché solo tu conosci le strade
e perché ogni tuo attimo,
ogni tuo respiro, sarà il mio…solo mio!
Solo nel mattino
L’alba mi ha sorpreso stordito,
e come un bambino ti ho cercata
ma alla fiera delle cose vane
non ti ho trovata
Il mondo intero gira intorno con frenesia
ed io, quasi serafico, assisto dalla mia sosta forzata
La penna scivola quasi da sola,
quasi a cercare qualcuno che non c’è, che non risponde
ed il silenzio pian piano l’avvolge.
Nella sobrietà dei colori di questa mattina sbiadita
si perdono persino le mie emozioni,
e rincorro con gli occhi, ancora pigri, cose e persone,
come lo spettatore che pretende il finale….
di cosa? …della vita forse?
Nel cuore, rosso come corallo,
palpita un altro mondo stamane,
solo ad esso io appartengo!
Attimi perduti
Dove andate voi,
che siete i miei anni migliori
verso un treno
che partirà per chissà dove, chissà dove!
E coi vostri fardelli che ancor oggi a me pesano
e le vostre speranze
che ancor oggi mi illudono
rallentate la corsa, vi prego,
voi che m’inseguite, senza tregua,
lungo un viale
che finirà chissà quando chiassà quando!
Ma con voi perderò pure i ricordi!
e gli attimi, quegli attimi incantati che son brevi, ma più importanti,
nel vortice dei grandi finiranno?
Perché i miei anni migliori
furono pochi spiccioli di secondi
che il tempo inganna e la storia ripugna
ed ora essi sbuffano lontano quasi dicessero, “che peccato”!
Ma voi correte invano
e dietro lasciate aromi che sanno di carta e di lavagna
e che più dolci fanno
i miei attimi perduti.
felicità
Quando per giorni i pensieri più belli
ti rodono il cuore
finchè di felicità sei triste
e quando il vivere non ti costa più fatica
sicchè ogni tuo gesto è ritmato e misurato;
quando il domani non ti rioffre i problemi
pane quotidiano delle tue ore passate
e, quando il vocio dell’amico loquace
non ti turba più del vento noioso;
quando la notte, illuminata dal tuo amore
ridesta dell’anima tua la parte migliore
e quando la natura ammiri estasiato
perché il tuo sorriso
è come il fiore che si schiude;
quando i ricordi non sono tempesta
ma una culla immensa dondolata dal tempo
e quando il cielo confondi con la terra,
lasciati vivere
perché di felicità sei triste.
Gli amori
Ho visto gli amori, nascere e morire
come in volo, trafitti
e precipitare
o, note abbozzate, disperdersi all’alba,
come creature mai nate,
desiderati
ho visto i loro sguardi innocenti,
insieme le mani tendersi
e intrecciarsi
gli addii prolungati o affrettati
le parole sprigionarsi da arcani silenzi,
come misfatti sorpresi,
li ho visti
Ho visto il mio amore sbocciare
e sfiorire
e le sue storie passate e ritrite sulle bocche più sordide,
e finire.
Pensiero onirico
Quando non dovessi amarmi più
Non fartene cruccio;
ci mancheranno gli itinerari ludici
per le strade griffate,
non ci perderemo nei sentieri lussureggianti
o per aride salite,
non ci terremo per mano, ilari,
negli anfratti medievali,
non ci sorprenderemo a masticare
cubetti dark fondenti
o a sorseggiare l’amabile Armagnac,
non ci circonderemo di sorrisi condivisi
o poco condivisibili;
ci troveremo nel sottovuoto spinto
senza il bianco o il nero intorno
Ma non fartene cruccio,
perché non sarà mai abbastanza
quel che resterà,
senza spazi, senza se, senza ma,
infinitamente intimo,
infinitamente grande
Amore in prosa
Inseguivo l’Amore
e trovai te;
ed ora viviamo di
di questo tempo
spazio e quintessenza di ciò che siamo…
ed ora
io vivo di te, totalizzante amore,
che una luna benevola
mi regalò
Grazie
Grazie per le mani calde
quando fuori è gelo
grazie per il cuore palpitante
quando la notte è buia
grazie per i colori ed i profumi
e per gli odori e i suoni
che come una primavera
amore mio emani ed elargisci
Grazie per le parole care
quando fuori è silenzio
grazie per i pensieri tremanti
quando è solo emozione
grazie amore mio
per quanto mi dai
incommensurabile gioia
e fonte eterna della mia vita
10 agosto
La finestra è spalancata
sulla sera immobile d’agosto
poi, come d’incanto
una scia luminosa squarcia l’oscurità,
la più lontana, la più impalpabile;
nell’orizzonte puntiforme,
dove cielo e terra sono un tutt’uno
la luce immaginifica
mi sorprende, mi disorienta
Ecco cos’è l’amore, tesoro mio
un piacevole ed invincibile stupore,
ove gli estremi desideri sono un tutt’uno
indivisibili, indistinguibili.
La finestra è spalancata
sulla sera immobile d’agosto,
poi come d’incanto…