Giada Santi - Poesie

TUMULTUOSO CUORE

 

A te che tumultuoso batti, cuore 

mio, la speme mai hai perduto. 

di tagli e cicatrici bauli hai

accumulato. Vivo e ardente 

 

balli nel petto, potente come mai. 

Al rimembrar del dolce suo sorriso, 

t’incendi come il sole al giunger 

della bella infuocata stagione. 

 

Oh luna, che timida e distante 

illumini ogni via di questa 

notte, buia ed altalenante. 

 

Tutto tace, nell’incondizionata 

totale Oscurità. Tutto tace, 

eccetto questo tumultuoso cuore. 


ALACRITÀ D’AMORE 

 

Alacrità d’amore richiede il 

cuore mio, sopraffatto da questo 

subitaneo sentimento, che di 

Tutto s’impossessa sì disonesto. 

 

Oh sussiegosa luna, che aberri 

le emozioni di ciascun essere 

mortale! Meditabonda e un po’ 

assente, ti contemplo dolcemente. 

 

Oh velate stelle, che adocchiate

da lassù, qualche innamorato che

 v’osserva e qualch’altro che favella. 

 

Senza fini reconditi, senza un 

altro scopo, vieni, oh cuore mio 

ad aprirti a questo altro gioco. 


MOSAICO DELLA TUA ESISTENZA

 

In questa notte austera

il buio osservo fuori.

Mosaico della tua esistenza 

mi s’incastra dentro al cuore.

 

Obliata nel mio nulla, 

il buio è un po’ più scuro ora. 

La notte che è qua fuori 

mi fa un po’ più paura. 

 

In questo silenzio assordante,

queroli odono le orecchie mie 

E la flemma muta 

in panico ansimante. 

 

Misantropo cuore all’apparenza 

ignora tutto intorno, eccetto 

questo mosaico della tua esistenza.



CITTA’ DI CARTA

 

Viviamo in un mondo di carta,

dove tutto si fissa su precarie fondamenta;

dove tutto è instabile, come questo tempo.

Difficile discernere il male dal bene,

in questo mondo di carta,

dove tutto è così capizioso e falso.

 

Felici cantan gli uccellini in cielo,

prima d’essere dal cacciatore scovati.

Audace splende il sole d’orato,

prima che le nuvole l’oscurino triste.

Giulivi giocano i fanciulli,

nella loro età ignara e noncurante

delle contrarietà di questa vita di carta.

 

Allegro è il cuore quando effimere gioie

intervallano le sue perpetue frustazioni;

e, come l’ubriaco dopo il sento bicchiere,

avverte un senso di maggiore leggerezza.

 

Viviamo una vita di carta,

in una città di carta,

d’ un mondo di carta,

con qualche piega e spesso accartocciato;

facilmente incendiabile;

proclive all’illusione

e a infinite vacuità.



SPETTRO

 

Spettri!

Spettri dolci e neri,

mi riempion di lusinghe.

In questa buia stanza,

tutto tace.

Spettri!

Spettri!

Spettri ovunque…

Tutto tace.

Uno regge in mano

una vivace rosa rossa.

L’ammiro…

Cadono i suoi neri petali,

s’incurva il gambo appassito.

Spettro!

Costui mi tende la mano,

afferra la mia,

la bacia;

la morde;

l’accarezza;

la percuote;

M’abbraccia,

questo nero dolce spettro.

Mi conquista!

Sono sua!



INGUARIBILE ROMANTICA

 

Come può un’inguaribile romantica,

vivere in questa marcia società?

Come può un’inguaribile romantica,

guardare il cielo e

vedere un cielo?

 

Un’inguaribile romantica 

Vede l’infinito nel fitto blu del cielo,

la speranza al di là della nebbia,

la bellezza nel candore della luna.

 

Ella vede la quiete nel buio,

Passione nelle rose,

Melodia nella pioggia

e la vita nella semplicità.

 

E come può un’inguaribile romantica,

vivere senza il suo folle pazzo amore?



PELLE CONTRO PELLE

 

Gli occhi s’incrociavano.

Gli sguardi s’incastravano.

Le tue mani m’accarezzavano

come mi volessi solo tua.

 

I nostri corpi in movimento

sinuosi come mai,

a stringerci e afferraci,

formando un nostro noi.

 

Respiri soffocati,

gemiti trattenuti. 

Profumo di sudore,

misto a quello dell’amore.

 

In una notte come quella,

pelle contro pelle,

abbiamo fatto una poesia.

 

Noncuranti del mondo fuori,

della tanta ipocrisia .

 

Pelle contro pelle,

cuore contro cuore.



LUPO

 

Forte Lupo, tu che alla

candida luna ululi cupo.

Amante dell’ indipendenza,

che dici? Chissà…

 

non è forse questo 

un recondito metodo

per mascherare 

timori e fragilità?

 

La vita che tu brami 

è da Lupo solitario, 

ove non esistono sofferenze

né legame alcuno.

 

Però, sai che 

anche il più forte capobranco 

è perso

senza nel petto un cuore palpitante.

 

E la gente spesso erra

Nel giudicare 

il lupo ululante.

 

Ei si può definire anche incompreso

Dalle stelle, ma mai 

Dalla grande e dolce luna.



INVISIBILE

 

Invisibile è la farfalla che

voluttuosa ondeggia in ciel

agli occhi distratti

del viandante,

che in tutta fretta va;

 

Invisibile è la margherita

che germoglia in un campo

pieno di belle rose rosse,

agli occhi di colui

che osservar tanto non sa;

 

Invisibile è il candore della pioggia

che scroscia sulla strada,

agli occhi superficiali

di colui che nell’arido sole 

trova ciò che felice più lo fa.

 

Invisibile non è 

la leggiadra farfalla silenziosa,

per quelli che hanno un cuor

che a sognare ancora osa;

 

Invisibile non son le margherite

per i fanciulli di città,

che con cura di non pestarle,

saltellano qua e là;

 

Invisibile non è la pioggia,

che sul terreno incolto

aiuta il povero agricoltor,

a prosperar il suo raccolto.

 

La ricetta sta nel trovare 

colui che ancora ha gli occhi

in grado di osservare;

 

Invisibile, ma non per tutti,

è il folle sentimento dell’amore.



SOTTO LO STESSO CIELO

 

Risplende la luce azzurra di

questo cielo limpido e cristallino;

rischiara i prati verdi e fioriti

questo sole aureo, divino!

 

Oscuran la vallata e il celeste cielo,

quelle nubi minacciose e scure,

ch’avverton dell’arrivo della pioggia

con il suo profumo dolce e puro.

 

Rasserena cuore ed anima,

questa tetra e silenziosa notte;

con mille stelle a riempire il cielo,

con la luna che c’inghiotte.

 

E tu l’osservi questo cielo?

Osservi l’alba rosea, quando

Il timido sole 

tutto rischiara lieto?

 

Miri la pioggia, 

tranquilla e melodiosa,

miri le dolci stelle della notte,

miri quella luna così ambiziosa?

 

Guarda queste meraviglie,

quando senti nel cuore nostalgia.

Sotto lo stesso cielo,

sempre la tua anima cercherà la mia.

 

Combattendo contro il gelo,

in mezzo a mille uragani;

sotto lo stesso cielo,

non potremo mai esser lontani.