Giammarco Oragano - Poesie

Finestra aperta,musica, mente proiettata dove non c è luce,cala il silenzio,non vedo la luna,solo lampioni e luci artificiali.Sono questi i momenti in cui la nostra mente si distacca dalla realtà fisica;vaga nel cielo e si fa mille domande,ma il mio corpo rimane su una semplice sedia da ufficio,è assurdo quanti giochi possa fare il nostro cervello in modo impercettibile.


Luci soffuse,le onde che si spalmano sulla spiaggia,lo scroscio dei sassi;in lontananza una riga immaginaria che spezza l’atmosfera,c’è una netta separazione tra occhi e mente,tutto può andare oltre,cristalli di luce risplendono sull’acqua,nulla si distrugge,nulla è fermo,è tutto in continuo movimento,basta ascoltare e lasciarsi andare.


Corridoio buio,silenzio,

l’unico a parlare è il vento che muove le foglie;

e lascia frammenti di speranza nell’aria.


 Credo che la poesia venga dentro di noi

e che tutti possano tirarla fuori;

non dico che sia una qualità innata ma forse con un po’ di concentrazione riusciremmo a percepirla meglio,alla fine chi non vorrebbe conoscere al meglio se stesso?Troppo pericoloso forse?Ho sempre avuto paura a tirare fuori emozioni e sentimenti ma forse il segreto sta nel farlo per conto nostro,capire dove possiamo arrivare guardandoci dentro,non c è bisogno di farlo vedere agli altri.

Forse in questo modo potremmo definire questi stupidi”versi” poesia;

e se non esistesse?Se tutti avessero scritto semplicemente pensieri che passavano per la testa in un determinato momento come me,allora significa che sono io a sbagliare,la poesia potrebbe essere di chi la fa sua,dopo anni di studio e di ricerca,penso che sarebbe un fregatura però.


Giochi di mente

Pensieri instabili,occhi chiusi,:dal buio emergono macchie di colore,manipolazione mentale e altro,questo è quello che fa il cervello; 

si nutre di attimi esatti in cui sparisce tutto e inizia a formulare spazi inspiegabili.


 Forse a pensarci bene “parlare”è allo stesso tempo la cosa più semplice ma anche quella più difficile;anche per questo scrivo,in questo modo nessuno puó giudicarmi,è come se facessi da specchio a me stesso.Le persone nei campi di concentramento sono sopravvissute oltre che per chiamiamola “fortuna” perché parlare era quello che dalla cosa più difficile da fare era diventata la cosa più semplice con persone che non si aveva mai visto.La dignità non toglie il pensiero e  il dialogo,che sia con un io interiore o con una persona.


 

Dolore

nato da istinti bassi,

nascosto nelle vie dell’ inconscio,

cambi l’essere,

prendi forma nel corpo.

Dolore 

sei tu un male?

O forse sei bene

che suscita sentimento?

Trasformato in versi

ti disperdi…


 

Pensieri profondi 

mi invadono la mente,

una candela si accende:

oh musa che sussurri all orecchio

Chi mai sarò io?

“Macchie d’inchiostro”

rimangono 

nelle pagine bianche…


La casa sull albero

Fonte di desiderio

intrinseca alla mente,

del fanciullo;

nasce piangendo,

vive sognando 

e muore ridendo.

Arriverà mai in cima 

a quell’ albero?

Alla fine tutto si chiude,

rimane un’ energia vitalistica,

degna di espressione;

la casa sull’ albero 

non esiste…


Il mostro

Se ne sta solo

in disparte;

la tristezza,unica 

fonte di consolazione.

Il mondo lo lascia lí,

a morire,

il tempo vendicherà 

la sua sofferenza.

L’ uomo è creatura,

la più mostruosa 

e crudele;

polvere insignificante 

della terra.