Gioia Destro - Poesie

Divini spazi

 

 

Piccole geometrie astrali

Impercettibili simmetrie

Senza spazio il tempo è vuoto

Unisco i puntini, e disegno te.


Sono spazio, o sono tempo

 

Non c’è spazio per me o forse ce n’è 

È il tempo a definirlo 

Ma io non sono tempo 

Non manco, non avanzo, 

non corro, non passo

Sono forza sono amore 

sono gioia sono passione

L’attesa di un concerto 

l’attesa di un incontro 

l’attesa di un viaggio

sono entusiasmo sono coraggio 

Alzo gli occhi, respiro a fondo

E in silenzio disegno nuvole sul cielo terso

Scrivo versi, stringo i denti 

chiudo gli occhi, ma non mi perdo.

Non c’è spazio in questa vita 

non in questo tempo

Sono fuoco sono aria 

Sono polvere sono vento.

Mi disseto con la pioggia 

faccio a pugni con le stelle

Rubo il rosso delle rose

Mangio i petali delle viole

Indosso piano un abito di farfalle

Trattengo il fiato 

e in un istante volo via 

-senza tempo e senza spazio-

volo via


New York 

 

 

Fisso un punto all’orizzonte

Scorgo un corteo di gabbiani

Poco importa se le nuvole nascondono il sole

Il vento mi sposta i capelli

Il mare gioca con i riflessi del cielo

Ma io cerco te

In tutto questo movimento di anime

Io cerco te

Fisso di nuovo un punto all’orizzonte

Questa volta catturo il tuo sguardo

Sento il sale sulle labbra

Una goccia di pioggia precipita sul mio dito

Sei tu, di nuovo.

Dolce e trasparente ti appoggio alla mia bocca. 

Mi disseti.

Sei venuta a farmi visita

Non te ne andare, resta. Non ti muovere.

Si fa più intenso il profumo del mare ora

Sei tu di nuovo.

I tuoi capelli giocano con i miei, spinti dal vento.

Non mi sorprendo più.

L’inquietudine è la passione di questo momento,

 mi guida oltre ogni logica.

Quello che sento 

è portato dal vento caldo e lontano

 del futuro in cui tu ti trovi, ora.

L’odore sublime del tuo essere

 accompagna la luce del giorno in cui mi trovo io, ora.

E non mi lascia .

         E non mi lascia.

                   E non mi lascia.


Lo spazio tra me e te

 

 

La pausa tra una nota e l’altra,

Lo spazio che le separa

È lo spazio che c’è tra noi.

Quel momento in cui il cuore si ferma

E ricomincia poi a battere con più vigore.

Il momento esatto

in cui percepisci il tempo,

quello reale.

La musica più bella sta in quello spazio,

In quel silenzio.


Distanze infinite

 

Esistono misure senza grandezza

Azioni che fermano il tempo

L’infinita lunghezza delle tue ciglia:

scivoli per i miei sogni.

Le stesse che pettini di nero

e talvolta le bagni

e talvolta le asciughi..


 

Miti inverni

 

La fiamma di una candela, quella di un fiammifero, 

quella del camino

Niente che non si possa risolvere

La versione di un sentimento o l’avversione 

di un’emozione non sentita

Quello che sento è legno che brucia

Occhi che lacrimano, senza sosta

Fumo di una sigaretta mai tenuta abbastanza stretta- tra le dita, tra le labbra-

Quella possibilità che il consiglio non concede

Uno sbaglio che non prende spazio.

Il controllo non comanda più la ragione

Tutto progredisce in un unico-immenso-insopportabile

 CAOS.


Sogni perduti

 

 

Quei pomeriggi non mi fu concesso 

di raccogliere i frutti dell’orto.

Quei pomeriggi d’estate, quelli d’autunno.

Altre stagioni non so, 

non credo non ricordo spero che no

non ci siano stati inverni più freddi di quell’estate.

O primavere più rigide di quell’autunno.

Quei giorni in cui venni lasciata sola

Quella tenda che ancora oscura la vista

Qualche volta

Quel rumore di scarpe che cadono a terra

Qualche volta 

La tua voce.


Dell’amore non si parla

 

 

Non si parla dell’amore.

Si tocca e si stringe

Si annusa e si morde

Si prende per mano

Si stringe la notte

Si brama di giorno.

È la tua gamba sulla mia gamba

Il tuo braccio sulla mia pancia.

È sentirsi stremati per essersi persi tra le lenzuola

È spogliare

È farsi spogliare

Togliersi vestiti pelle pensieri paure

È non dormire che tanto c’è tempo.

È sentirsi desiderati imbarazzati goffi

Imprigionati nel desiderio dell’altro.

L’amore si danza. 

L’amore si fa.

Non si parla dell’amore.


Senza fiato

 

 

Senza fiato..

La lacrima scende poi si ferma 

Ricomincio a respirare

L’altalena si blocca

La lacrima cade sulle ginocchia.


Rumori e lamenti

 

Aveva immaginato la polvere 

moltiplicarsi sotto le sue unghie delicate 

Aveva scoperto il suono che fa una piuma 

quando cade a terra

Aveva imparato ad ascoltare

 il rumore di una lancetta 

mentre batte le tre di un pomeriggio d’agosto.

Aveva imparato ad apprezzare la luce del sole 

che si infrange tra le tende di una stanza buia.

Nulla potrà più ridarle

quel senso di liberazione: 

prigioniera di quelle tenebre 

di quei silenzi 

di quegli spazi

e di quelle mani.