Giorgia Nonni

Poesie


IL CORDIALE CAMBIAMENTO

A tarda sera
finii d’oltrepassare il mare,
ed un ricordo in testa tornato m’era
alla mia amata Bologna non smettevo di pensare.

In una vasta pianura, ad un tratto mi trovai
quest’ultima anima viva non presentava,
e cinque cupe grotte individuai
chissà che gran mistero codesto luogo celava.

In un solco le porte posavano
ignar di quello che stava per accadere,
a tornar indietro provai invano
ma un forte vento alle spalle mie, si faceva temere.

Guardai avanti e lessi quanto nella roccia ci fosse inciso:
Gli errori più comuni, qui incontrerai,
e in ognuno ti scomparirà un’impurità dal viso,
entra e le cose che sbagli, migliorerai…

Allora, varcai la prima porta,
e al volto una cinquina di macchie comparvero,
una forte angoscia al corpo mio era sorta
ma le bestiole davanti coraggio mi diedero.

Il primo dei tanti errori: gli animali,
color che person credon che siano;
dai rettili a quelli con le ali,
uno smisurato tocco di superbia sembra che diano.

Niente occupava il territorio,
se non fosse una bambina: Sofia,
che mi disse, con pareva tono provocatorio
e sembrar si fece un’autobiografia.

-Se agli animali tanto tieni,
prima di passar nell’ altra grotta,
ti farò veder una cosa, vieni…
ti porterò dove due arieti fan la lotta.

Ed ecco i gemelli:
l’opposto è uno dell’altro,
eppure attaccati son da degli anelli
e ognuno da un errore animale, è dentro, manifestato in modo scaltro.

Quello a sinistra “La Superiorità”:
le person che eccesive bestie adottano,
pensando che tali portino entità.

E quello a destra, “L’Attaccamento”:
color che necessitan di affetto,
ma con le genti non riescono a provar il corrente sentimento.

Andar ora io devo, altrimenti per me ci sarà una pena dolente,
corri nell’altra grotta, suvvia,
ti proietterò nello sbaglio seguente
che il trasporto sia. –

Mi ritrovai allora, davanti alle sponde d’ un lago,
e mi specchiai sulle lucenti acque,
una macchia non c’era più, e per un attimo di pensier ero svago,
fin quando una soave coppia, avanti a me nacque.

Dissero di chiamarsi Alessio e Ilaria,
e mi rivelarono che per l’amor non ebbero resistito,
quando insieme erano i due, sentivano la purezza nell’aria,
ero nello sbaglio dell’Amore, il più grande inganno mai sentito…

-Era un giorno di sole, quando egli mi vide e mi sorrise,
per tredici dì solo a lui pensai,
sentivo come una freccia, che nel cuor mi mise.
Ma se il coniuge mio, con lui vedeva che stavo, orrendi erano i guai.

Così, una mattina, quando mio marito ancor dormiva,
io con il mio amor sono scappata,
da quella volta, mai più ho lasciato quella paura che con me fuggiva
e quel dubbio, se il mio sposo mi avrebbe più trovata.

Mio marito era un re, ed io ho perso la corona.
Ricorda, l’amor può portar incertezza eterna e altro ancora,
e se si perde, il cuor mai più perdona,
devi sentir il sentimento costante, ogni minuto e ogni ora. –

Dopo questo detto,
la dolce coppia sparì,
avanti a me, ritrovai del fiume il letto,
e questo con un altro difetto del mio viso conferì.

Gridi a non finir manifestavano il mio sentire,
c’erano carte, e tali elettronici giochi,
poi, sentii qualcuno dietro di me venire,
e pareva irritante, come nel bosco roventi fuochi.

Mi ripetè numerose volte di via andare,
che per queste cose, io non fossi portato,
fin quando dall’ira, un colpo, mi stava per dare
ma da un certo, che il motivo voleva spiegasse, venne ostacolato.

Con un profondo sbuffo,
costui, mi portò davanti a lunghe barre,
di completo blu, ma con un intenso rosso, in tutte terminava il ciuffo,
cercando la mia vaga attenzione di trarre.

-Sei nello sbaglio del “Gioco”,
se tale alcune volte proverai,
ti parirà bello, ma di bellezza c’è poco
e se come noi sprecherai tempo così, la vera felicità, mai più troverai!

Io son Lorenzo, e un giorno mio padre, una patita a carte provar mi fece
da quel giorno, tutto al bar mi giocai,
credevo ricco di diventare e invece…
vent’ anni dopo, sempre qua mi ritrovai.

I miei amici, le mie emozioni, non ho più cercato,
come la barra mia da blu affabile, a rossa odioso.
Non ho più niente, sono, e per sempre sarò rovinato,
incessantemente davanti alle carte, senza riposo.

Se ai tuoi sentimenti ancora tieni
vai nel prossimo errore,
pensa alla tua emotività, e li terrai sereni.
Averti salvato da questo orrendo posto, per me è stato un onore! –

Questo, lo strano individuo mi disse,
senza neanche avermi lasciato parlare,
sembrava che l’amarezza di quell’uomo, con il mio cuore conferisse,
ma senza farmi affliggere, nel seguente sbaglio dovevo andare.

Per arrivar nella quarta grotta, tanto dovetti camminare,
ma il mio sentier da due interminabili file era diviso
di gente incerta, sembrava qualcosa aspettare,
ma se la fine avessi raggiunto, un altro difetto si sarebbe estratto dal mio impeccabile viso.

Per miglia, continuavano le sfilze di persone,
finchè la stanchezza, di me prese il sopravvento,
mi volsi ad un certo con un’alterata aggressione
e gli chiesi dove fossi io, in tale momento.

-Sei nell’error della “Giustizia”.
Io sono Edoardo, e per questa nella mia vita ho combattuto,
una questione formata da onestà e da furbizia
ogni giorno a pensarci stavo e neanche la più piccola ricompensa ho ricevuto.

La vera giustizia non c’è mai,
ne ho tratto, che pur non essendo corretta, la sceglie la maggioranza,
se non l’accetti, per te, saranno i guai
e se di quale sia la giusta un dilemma ti poni, di ritornar a pensier sereni, non avrai più speranza.

A tale dilemma eterno non ho risposto,
non sembra uno sbaglio, ma questo è,
di pensar solo a ciò, nella mia vita ho imposto
e adesso non ho nessuno, senza un vero perché. –

Questo l’individuo tristemente mi raccontò,
poi, gli domandai perché davanti a lui ci fossero tali file
e il motivo per cui il suo più grande problema, non affrontò
lui mi rispose, mentre dietro di noi tuonò un urlo incivile.

Queste sono le “Due ragioni”,
ogni persona tratta un’opinion eterna,
dai poveri a più prestigiosi baroni,
-La correttezza della giustizia-, l’alternativa che più ci governa:

La fila di destra, dove ci son anch’io:
color, credon una risposta non esiste,
non penso proprio così, però è un motivo mio.
Anche se la gente di questo genere, a trovarlo persiste.

E quella di sinistra
Le genti, che devon scoprirlo,
sicuramente ci sarà un motivo che l’amministra,
non difficile saper quale sia, basta capirlo.

Ora, il momento è mio, e andar devo…
ci rivedremo, forse, un dì lontano,
è un argomento difficile da capire, sei confuso, lo sapevo
adesso, vai via, non farti udir e non muover delle spighe un grano.-

Camminai, fin ad uscir da quella grotta,
di quel motivo il mio senno non faceva che pensare,
ora solo di una macchia, la mia faccia era ridotta,
ma nell’ altro sbaglio dovevo correre, e la testa avrei dovuto alzare.

Fui allora, nell’ ultimo dei cinque orribili errori,
sentii, poi, persone lontane strillare
e pianti di genti, come se avessero perso la completa stima nei propri cuori.
Ma per il movente capire, da lor dovetti andare.

Anime litigare, ovunque si vedevano,
su qualcosa, di non ben determinato,
ma sembrava che una crepa nell’animo lor, costoro tenevano.
Poi, un tale mi disse che l’ambiguo motivo mi avrebbe celato…

Sei nello sbaglio della “Lealtà”,
quello, più occulto di tutti,
che estremamente, ci circonda tuttora, non pare, ma è la realtà;
si nota poco, ma tutti i singoli qui, d’ animo son distrutti.

-Io mi chiamo Andrea e ora di spiegarti ogni cosa, tento:
agli accordi di mia figlia, sempre ho creduto,
m’ aveva fatto un sacco di promesse: cinquanta, cento!
Ma infine a sperarci ho ceduto…

La Lealtà è una cosa difficile da esaudire,
chiunque la esiga, mai la rispetterà,
un patto falso è una cosa ignobile da subire,
e se la si affronta uno screzio dentro, per sempre resterà. –

Aveva quasi finito di parlare,
quando una donna avventata lo interruppe,
che con un urlo, il suo discorso in un’altra direttiva, volle interpretare;
ero molto nervoso, ma l’afflizione di quell’uomo, il mio cuor corruppe.

-Io sono Irene, sua figlia,
a mio padre, cose, mai ho promesso,
e quello che ha detto lui, al vero accaduto, per niente assomiglia,
di uguale non rispecchia neanche il riflesso. –

Qualcosa, m’era di molto strano,
l’opposto, i due dicevano,
quell’uomo d’ inopportuni pensier, sembrava svago,
ma di una certa ragion, entrambi, di aver parevano.

-Anche su questo, la vera Lealtà si basa,
adesso tocca a te decretare qual sia la giusta,
tu adesso vai, io continuerò a questionare per la mia promessa casa,
e spero che tu abbia veramente capito, il modo in cui la gente questo posto disgusta. –

Fui allora, fuori da tutte le grotte,
che nel nulla furono sparite,
non vedevo niente, era fonda notte,
ma nel mio giovane viso, non comparivano più ferite.

Apparve avanti a me una sesta porta,
di mal in peggio entrai,
c’era in alto un’incisione, ma completamente contorta.
E in un’attraente e familiare città mi orientai.

Non capii subito, cosa fosse successo,
pensier in testa giravan a non finire,
ma, dalla bellezza di quel luogo ebbi accesso:
dove mi trovassi in tal momento a capire.

Fui davanti alla mia affascinante villa,
completamente esausto, ma notevolmente soddisfatto,
accanto alle due torri, del mio paese, la più avvenente scintilla.
Ma una cosa era certa, quelli sbagli, non avrei più fatto…

Giorgia Nonni
18/03/2022 – 10/04/2022