Giorgio Martini - Poesie

Il sogno parte 1

 

Sogni le notti passate d’inverno

Un solo lamento ti regge ancora 

In piedi in questo inferno

La brezza leggera di chi era 

Passato lontano 

Da questi campi di maremma nera

Il soffio di un fiato si condensa

Lenta la voce balbetta

Concentra resistenza 

La dove era solo un miraggio 

Stanco depresso andato

Troppo trascurato

Neve che cade sofficemente 

Il cervello non reggie 

Rimpianto venuto in luce lentamente

Rumore di strade abbandonate

Sterrate andavi a camminare

Solo non pensare non sognare 

Piccoli pezzi di sentimenti 

Racchiusi in quelle forme

Gialle rosse e verdi 

Ti ricordi eventi di un era

Capisci spingi rimpianti 

Di una vita intera

La magia se n’è andata

Vederti volerti porta a scenari spenti

In fredda mattinata

Un urlo un grido un bercio

Nel buio del tuo letto freddo

In quella notte d’inverno.


 Il sogno parte 2

 

Le notti passano sei sempre lo stesso

Giorno dopo giorno

Attendi le notti piangendo

Immagini vere immagini nitide 

Ci siamo quasi ancora

Fa che questa sia la mia libidine

Persone della quale non avresti mai avuto idea

Trascurate nella veglia giornaliera

Ridono sorridono celati insinuano da quella nebbia leggera come molti altri arrivano

Dormire muta in bufera

Pensando forse stai meditando

Di questa droga leggera 

E non c’era rimedio

Stop torna indietro

Vai lontano da qui incubo tetro

Bugiardi sempre pronti a distrarti 

Occhi stanchi il corpo trema

Vogliono sviarti dal svegliarti

Troppa incertezza in questa brezza

D’inquietudine paura 

In tutta la sua ampiezza

La mente esplode e duro il terrore 

Nella verità che apparirà

Ma nella mattina non ci sarà

Stai sudando stai scordando

Il sogno si è infranto

Si è chiuso con te stesso nel’Lamento.


 Cucina.

 

Nella mattina dove luce non c’è

Ai primi canti dei fringuelli

Mi mossi nelle coperte stanco

Alzandomi già era tardi

I minuti scorrono veloci 

La mente ancora a ieri

Non vidi più il sole, arrivai

Il freddo ci abbandonò

Lasciando spazio alla tensione

La lama scintillante scese

Ma non tagliava il tempo

Corsi piú che posso 

Tra il fuoco giocavamo 

Zampilli alti bruciavano le mani

Il sudore disperato scese

Il pranzo arrivó presto ormai

Tutti in fila pronti

Un altra guerra ha inizio

Il cuore batteva forte

L’ansia saliva in fretta 

In questo metro stretto

Occhi chiusi ormai

Le mani marciano solitarie 

In una confusione piacevole

Le giornate passate

Tutte simili quantomeno

In una mezzanotte buia.


 Giugno

 

Come un vento artico ricopre di neve i colli

Lasciando di un bianco le rosse rose

Ció che era, sarà solo  nero e bianco

Mai più, non sognava dolore

Le fredde spine una ad una dove batteva il cuore

Un pugno di ghiaccio resterà soltanto

Lo sguardo verso il vento

Dove ora mai vi resta solo tormento.


 A marzo

 

Il vento passava tra le finestre

Il rumore inconfondibile 

Mi ha riportato in questa stanza

Non c’è nulla più la fuori per noi

È rimasto solo il ricordo

Di chi passava per le strade

Nessuno vedrà gli alberi in fiore

Il questa primavera desolata

Il sole sta battendo solitario

E il freddo ritornerà pesante

Come una corda alla gola

Soffocherà le gemme gli alberi

Il tramonto arriverà presto

Poco importa ormai

Quando sorgerà ancora la vita.


 Sirena

 

Nella nebbia ti ho trovata

Come una nave nella tempesta

Le vele erano abbassate

Lasciandomi trasportare dalle onde

Un mare in tempesta navigavo

La marea si abbassò sugli scogli

Scesi dalla barca di notte

Trovandoti sulla riva in secca

Un canto soave pronunciavi

Di calma inondò il mio corpo

La luna dietro le nubi si affacciò

E nelle tue braccia mi strinsi.


 Notti d’Estate

 

Sotto la luce delle stelle il buio

Il riflesso del mare ci accompagnava

I tuoi capelli mossi dal vento

Sulla collina ancora fredda 

Le luci in lontananza, la laguna

Era fredda anche quella notte

La luna coperta dalle nubi ansimava

Il tempo si fermò in quel momento

Gli occhi tuoi fermi e decisi

In questa battaglia senza fine

Oramai ogni notte era sconfitta 

Ed eravamo ancora insieme.


 Inverno

 

Non andai da nessuna parte

Restai qui aspettando il nulla

Che mi riporta notizie di te

Il vento leggero soffierà quando

Farà tremare le foglie gli alberi

Dove resterà soltanto il vuoto

E il freddo avvenne così vicino

Neri i miei occhi erano lontani

Soltanto grandine cadde 

I passi così leggeri affanno

La distanza che coprirà mai

In questo marmo bianco.


 Musa

 

Quando tutto tace non ascolteró

Rimarrò zitto ascoltando il vento

Che mi riporterà a te

Il silenzio è la mia musica nascosta 

Appoggiandoti al mio corpo sentirai il mio tormento

Velato da un tempo in continua scossa

Quando tutto tace penserò 

A un momento unico ne ero contento

Cerchi rosa e rossi nel mio pensiero

Riuscivo a sentire la tua vita toccare la mia

Il mio cuore al passo di parole

Un battito pacato a mostrarmi la via

Quando più non pioverò

In una tela mi colmeró di colore

Lasciando al resto il senso di un tuo passaggio 

Aspirando la felicità secca e amara

Illudendo una mente fragile l

Nascondendo timori ti ho trovata

Quando mi sveglierò

La sensazione svanirà ma tutto è restato

Cercherò il cambiamento che mi hai dato

Ricordando il saluto che ti ho portato.


 REMEMBERED

 

La tormenta era passata sotto i miei occhi

Lucidi i vetri di casa mia

Lasciai la finestra aperta aspettando

Casa era vuota e buia, respirai

Sentii l’ultima nuvola transitare

Non piovve più rugiada il mattino

Passando per la strada mi fermai

I campi incolti pieni di tristezza

Eccoci, la via non fu corta

Camminando quando tramontai

Arrivando ove il sole non c’era piu

Non fermarti all’orizzonte

Occhi di laghi vidi, attesi

Esasperante meraviglia immensa

Niente rassicurerà il fiume in secca

Dove il sole andó in alto cercai rimorsi

Troppo tempo passó da qui

Dove ormai di tempo non cera più.