Il sogno parte 1
Sogni le notti passate d’inverno
Un solo lamento ti regge ancora
In piedi in questo inferno
La brezza leggera di chi era
Passato lontano
Da questi campi di maremma nera
Il soffio di un fiato si condensa
Lenta la voce balbetta
Concentra resistenza
La dove era solo un miraggio
Stanco depresso andato
Troppo trascurato
Neve che cade sofficemente
Il cervello non reggie
Rimpianto venuto in luce lentamente
Rumore di strade abbandonate
Sterrate andavi a camminare
Solo non pensare non sognare
Piccoli pezzi di sentimenti
Racchiusi in quelle forme
Gialle rosse e verdi
Ti ricordi eventi di un era
Capisci spingi rimpianti
Di una vita intera
La magia se n’è andata
Vederti volerti porta a scenari spenti
In fredda mattinata
Un urlo un grido un bercio
Nel buio del tuo letto freddo
In quella notte d’inverno.
Il sogno parte 2
Le notti passano sei sempre lo stesso
Giorno dopo giorno
Attendi le notti piangendo
Immagini vere immagini nitide
Ci siamo quasi ancora
Fa che questa sia la mia libidine
Persone della quale non avresti mai avuto idea
Trascurate nella veglia giornaliera
Ridono sorridono celati insinuano da quella nebbia leggera come molti altri arrivano
Dormire muta in bufera
Pensando forse stai meditando
Di questa droga leggera
E non c’era rimedio
Stop torna indietro
Vai lontano da qui incubo tetro
Bugiardi sempre pronti a distrarti
Occhi stanchi il corpo trema
Vogliono sviarti dal svegliarti
Troppa incertezza in questa brezza
D’inquietudine paura
In tutta la sua ampiezza
La mente esplode e duro il terrore
Nella verità che apparirà
Ma nella mattina non ci sarà
Stai sudando stai scordando
Il sogno si è infranto
Si è chiuso con te stesso nel’Lamento.
Cucina.
Nella mattina dove luce non c’è
Ai primi canti dei fringuelli
Mi mossi nelle coperte stanco
Alzandomi già era tardi
I minuti scorrono veloci
La mente ancora a ieri
Non vidi più il sole, arrivai
Il freddo ci abbandonò
Lasciando spazio alla tensione
La lama scintillante scese
Ma non tagliava il tempo
Corsi piú che posso
Tra il fuoco giocavamo
Zampilli alti bruciavano le mani
Il sudore disperato scese
Il pranzo arrivó presto ormai
Tutti in fila pronti
Un altra guerra ha inizio
Il cuore batteva forte
L’ansia saliva in fretta
In questo metro stretto
Occhi chiusi ormai
Le mani marciano solitarie
In una confusione piacevole
Le giornate passate
Tutte simili quantomeno
In una mezzanotte buia.
Giugno
Come un vento artico ricopre di neve i colli
Lasciando di un bianco le rosse rose
Ció che era, sarà solo nero e bianco
Mai più, non sognava dolore
Le fredde spine una ad una dove batteva il cuore
Un pugno di ghiaccio resterà soltanto
Lo sguardo verso il vento
Dove ora mai vi resta solo tormento.
A marzo
Il vento passava tra le finestre
Il rumore inconfondibile
Mi ha riportato in questa stanza
Non c’è nulla più la fuori per noi
È rimasto solo il ricordo
Di chi passava per le strade
Nessuno vedrà gli alberi in fiore
Il questa primavera desolata
Il sole sta battendo solitario
E il freddo ritornerà pesante
Come una corda alla gola
Soffocherà le gemme gli alberi
Il tramonto arriverà presto
Poco importa ormai
Quando sorgerà ancora la vita.
Sirena
Nella nebbia ti ho trovata
Come una nave nella tempesta
Le vele erano abbassate
Lasciandomi trasportare dalle onde
Un mare in tempesta navigavo
La marea si abbassò sugli scogli
Scesi dalla barca di notte
Trovandoti sulla riva in secca
Un canto soave pronunciavi
Di calma inondò il mio corpo
La luna dietro le nubi si affacciò
E nelle tue braccia mi strinsi.
Notti d’Estate
Sotto la luce delle stelle il buio
Il riflesso del mare ci accompagnava
I tuoi capelli mossi dal vento
Sulla collina ancora fredda
Le luci in lontananza, la laguna
Era fredda anche quella notte
La luna coperta dalle nubi ansimava
Il tempo si fermò in quel momento
Gli occhi tuoi fermi e decisi
In questa battaglia senza fine
Oramai ogni notte era sconfitta
Ed eravamo ancora insieme.
Inverno
Non andai da nessuna parte
Restai qui aspettando il nulla
Che mi riporta notizie di te
Il vento leggero soffierà quando
Farà tremare le foglie gli alberi
Dove resterà soltanto il vuoto
E il freddo avvenne così vicino
Neri i miei occhi erano lontani
Soltanto grandine cadde
I passi così leggeri affanno
La distanza che coprirà mai
In questo marmo bianco.
Musa
Quando tutto tace non ascolteró
Rimarrò zitto ascoltando il vento
Che mi riporterà a te
Il silenzio è la mia musica nascosta
Appoggiandoti al mio corpo sentirai il mio tormento
Velato da un tempo in continua scossa
Quando tutto tace penserò
A un momento unico ne ero contento
Cerchi rosa e rossi nel mio pensiero
Riuscivo a sentire la tua vita toccare la mia
Il mio cuore al passo di parole
Un battito pacato a mostrarmi la via
Quando più non pioverò
In una tela mi colmeró di colore
Lasciando al resto il senso di un tuo passaggio
Aspirando la felicità secca e amara
Illudendo una mente fragile l
Nascondendo timori ti ho trovata
Quando mi sveglierò
La sensazione svanirà ma tutto è restato
Cercherò il cambiamento che mi hai dato
Ricordando il saluto che ti ho portato.
REMEMBERED
La tormenta era passata sotto i miei occhi
Lucidi i vetri di casa mia
Lasciai la finestra aperta aspettando
Casa era vuota e buia, respirai
Sentii l’ultima nuvola transitare
Non piovve più rugiada il mattino
Passando per la strada mi fermai
I campi incolti pieni di tristezza
Eccoci, la via non fu corta
Camminando quando tramontai
Arrivando ove il sole non c’era piu
Non fermarti all’orizzonte
Occhi di laghi vidi, attesi
Esasperante meraviglia immensa
Niente rassicurerà il fiume in secca
Dove il sole andó in alto cercai rimorsi
Troppo tempo passó da qui
Dove ormai di tempo non cera più.