Giovanna Tarascio

Poesie


Ho diritto di essere un bambino

Sono un cittadino, anche se per tutti
sono solo un bambino.
La mia vita scorre tra le dita, e
nel tempo che va, sta
tutto ciò che di me sarà.
Sono un bambino e questo fa di me, già
un cittadino.
Voglio un mondo dove ad ogni diritto
corrisponda un gratuito dovere
per grandi e piccini, lo chiedo
per me e per tutti i bambini
quelli che nascendo son già cittadini!
Lo sai perché? Te lo dico tutto d’un fiato
per non essere mai dimenticato:
Ho diritto a un nome, a una nazione, a un’istruzione
ad essere curato e protetto,
ad avere un tetto, una famiglia e tanto affetto.
Ho diritto di giocare e di sognare un futuro da gabbiano
per volare assai lontano.
Ho diritto di stare tra alberi e fiori
di esternare ciò che sento
e sviluppare ogni mio talento.
Ho il diritto di essere ascoltato,
di amare ed essere amato.
Ho il diritto ad essere un cittadino
anche se per tutti sono solo un bambino.

 


 

Nemo tenetur

“Nemo tenetur” – disse l’amore al cuore, quando
poggiando il capo sul suo petto, nessuno
ebbe tempo per ascoltarlo.
Alzando lo sguardo, tra
nuvole di pioggia e sole,
fu avvolto dal nudo chiarore
di un arcobaleno, sospeso
tra cielo e terra, nell’attimo
d’eterno, il suo, perpetuo stare.

Tutti ebbero da ridire, tranne l’amore, che
da quel dì, aleggiando tra tutte le cose
ebbe a dimostrare che nulla chiese e nulla rese.
Inafferrabile il suo perpetuo aleggiare,
poggia, ancora, il capo sul suo petto e, ode
l’eco d’un gemito di bimbo, abbandonato
al ciglio della vita.

Tra nuvole di pioggia e sole, l’amore sta
dove l’attesa non conosce tempo, né volti
né vane speranze.

Amore che vai, amore che torni
negando ad altri il passo del tuo divenire, ferma
il tuo respiro sul suo pianto e,
tingi ogni sua lacrima con i colori della sua iride, perché
possa sempre sorridere alla vita, nell’immensa
gratitudine di averti conosciuto e vissuto
in questo eterno divenire, dove
nessuno è tenuto.

 


 

Il bruco e la farfalla – 2 novembre-

Disse il bruco alla farfalla:
Eri bruco e ora sei lassù?
Farfalla, farfallina mia!
Libera e leggera voli. Un soffio di vento
ora, le tue ali sui miei pensieri, ed io
torno a riviver ciò che eri!

Sembra fosse ieri! Sei tra le foglie,
tra il colore di ogni fiore,
sei ora, al sorger del sole
e qui giunge, ancora l’odore
dei campi fioriti, di ciò che eri e sei.

Io son qui, bruco tra i bruchi, che posso fare?
Rispose la farfalla:
Chiamami, ancora, per nome
parlami, ancora, con il cuore
ridi come sai ridere tu, per quelle piccole cose
che ora sono per me
morbidi petali di rose.

Bruco, bruchino mio!

Esiste una continuità, che
mai nessuno spezzerà.
Esiste una continuità, che
va oltre all’esser tu là ed io qua.
Ridi, gioisci, nulla finisce.

Tutto si trasforma.