Inferno
Giungono fin da me parole sussurrate dal vento in una lacrima,
vi rimane l’ombra incatenata nell’oblio
dove colui che vi risiede non ha più ritorno,
ormai stanco delle sue battaglie si rassegna
lì, dove regna la beata solitudine infranta da quella lacrima rinchiusa
la sua stessa ombra e dove nei suoi
occhi dimorava
la realtà del profondo nero della terra fredda.
Materia
Anime nate come fantasmi perversi, ammalati
della stessa esistenza mutata da paradossi equilibri di pura follia.
Distorta dall’immagine materna,
la sola responsabile della stessa materia
di una matita consumata da un foglio di carta
Luna
Occhi da mondi diversi
Onde l’oscurità riflette.
Incanti di luce profonda
attraversandone
i tuoi volti immensi
Ove il tuo eco
inoltra lamenti,
dal qual candor
produce toccandone
L’animo umano.
La prima potenza e le sette
Allucinazioni
“ Lucifero, Ose ”
Vi furon tempi ove gli uomini celavano dietro ad armamenti tendendo le loro spade sui fianchi come marmi giudicandone il bene col male onde le tenebre oscuravano le ragioni per un bene supremo contraddicendone la propria fede in un Dio per se stessi il sol per nascondere el santus gradalis protraendosi sulla tomba di colei che fu condannata al rogo là dove le battaglie inalzaron stendardi di immagini sacre “Matrem Filiorum Laetantem” fu la ecclesia avente coperto demoni per traviarne sfoggiandone l’altissimo cifixuscru su mura nascondendosi dietro oscuri inganni , per imporvi credenze popolari debebun esse revelatis misfatti in nomine domino.
Afrodite.
Il mio cuore freme ed esulta, dove le tue acque gemono in fiore alla mia avvenuta il tuo profumo inebria le mie menti le quali spumeggiano nel tuo candido seno tu sei l’immagine virtuosa , protettrice delle terre sacre che ci unisce fino alla fine dei tempi, dove colui sacro si confonde con colei profana.
O mia dea io ti onoro per avermi concepito nel tuo ventre dove le mie radici affondano nel tuo terreno .
Tu sei il maestrale che scuote la vita mia, madre di tutte le madri nata dal mare ,per mezzo di Marte .
L’infinito.
Il tuo nome rappresenta l’ obliquo, la chiave matematica moderna dell’eternità tu sei, il significato di perfezione il tuo flusso vitale costante , rappresenta l’equilibrio maschile , femminile appari nei simboli dei mistici raffiguri la serie scolpita dai celtici riproduci il divino serpente tu sei , l’ottava nota dinamica e chimica dell’essere supremo creatore abbracci la capacità degli scetoologi che non credono nella reincarnazione ma sono convinti di aver avuto vite passate.
Riscatti delle anime:
“ Dagli inferi”
Or se tu che favelli gli immensi universi disturbati dal mio non sentir le tue parole i quali inducon protezione da eventi futuri ove le unioni si intersecano tra le vie lattee giungendovi nella tetra oscurità attraendovi negli abbandoni tra pesi morenti lasciati alla deriva dove vi son fiumi.
Che vi si attendon nei loro letti i vostri corpi depositati per pagarne tributi fra passaggi dei condannati che varcan le soglie attraversando mar neri per mezzo di imbarcazioni aventi le morti incatenate tra gli emisferi dove vi si attendon condanne su cui le devastazioni son lor stessa sorte squotendone l’intera esistenza , aspettandovi colui che ve ne paghi il peso in oro per esser liberi.
Gli antichi e i loro miti.
Vi furon tempi , dove le leggende solcavano gli oceani e le navi affondavano nelle profondità abissali dell’oscura notte dove le divinità più sinistre proclamavano vendetta amagliando col loro canto i viandanti conducendoli alla morte attraverso il maledetto triangolo del diavolo affronte vi si narra che vi erano campi magnetici come buchi neri nello spazio che attragono tutto ciò che e energia per rinascere in nuova vita .
Ebrezza
Risalgo le tue ripide salite ,
dove le tue vette sono infinite , sfiorando il celo con un dito .
Confondendosi con l’infinito
Fumi appaiono dall’alto, come nubi che si condensano prima della tempesta mentre la quiete risveglia i tuoi giganti che abbracciano il tuo terreno rendendolo saldo .
Accompagnando la libertà nel suo volo nell’aldilà .
Miraggio
Mi trovai per rimpianto alle ciglia del muro del vanto ,
dove si odono lamenti di voci strazianti come venti di costoro che nel cuor portano frammenti di viaggi avuti da aventi
Sanguinanti dal cammin di loro vita si ritrovarono in una via infinita è rinunziò il pianto del muro del vallo .
Giunsero in vetta ma vennero colpiti da una saetta ,e nessuno vide nessuno .