Punta la prua verso le stelle,
il vento ci trasporterà,
impavidi guerrieri sull’arca della perdizione,
navighiamo randagi nella bruma,
esploriamo l’ignoto,
sprazzi d’eternità,
siamo angeli ubriachi,
in esilio da una patria che non c’è,
persi in un labirinto che ci ha stregati,
voleremo sulla scia di una chimera,
oltre il cosmo ci attende il divino banchetto,
brinderemo col vino greco degli dei antichi,
sfoglieremo l’esistenza nella spirale dell’eternità,
abbracceremo il silenzio,
sentiremo la notte bagnare
quello che resterà delle nostre anime confuse;
corsari ebbri di sensazioni,
sensazioni troppo intense
perché possono essere definite su questa terra,
ci affacceremo dentro di noi
per poter generare una preghiera
e forse solo allora ci sentiremo a casa.
04.05.92
Passeggiamo sulla luna a braccetto dell’eternità
fiori dell’inferno storditi e intossicati,
vorrei capire fino in fondo questo mio sentire,
angeli della notte sbalorditi e tremanti,
cerchiamo un riparo sotto le lenzuola,
affondo una mano nella terra
e un’altra fra le sue gambe,
aggrappiamoci a fighe e bottiglie e sogni,
non facciamoci risucchiare,
ora io voglio vivere,
ora, proprio ora,
io voglio morire!
11.05.92
Metà dio, metà animale,
ondeggiando in quest’inflessione cupa,
in orbita intorno alla confusione,
trasudante e allucinato,
Morte, lambiscimi,
lasciami ballare con te,
fratello mio, sussurrami l’ultima visione,
fammi sbirciare sotto il tuo antico sudario,
vieni amico mio,
viviamo quest’urlo di piacere e disperazione vieni con noi,
succhiamo tutta la linfa, è solo un altro viaggio,
sei pronto a fagocitare l’universo?
Andremo soltanto un po’ più in là,
… semplicemente OLTRE.
11.05.92
Un tuono di luce
che squarcia il buio del silenzio;
cosa siamo?
Pellicole sottili
compresse tra il baratro che ci scava dentro
e l’abisso che ci avvolge fuori;
ridere di gioia o di disperazione,
piangere di dolore o di felicità,
che differenza c’è?
Non rinunciare,
non rinunciare mai!
Non immolare il tuo sogno più sacro
sull’altare della mediocrità,
nutriti d’oceano,
prova a vellicare il clitoride della pazzia,
hai parlato tanta luce
da diventare ciò che sei?
Hai ingoiato abbastanza fuoco
da poter creare un dio?
23.05.92
La notte si accende,
una pioggia di note,
una brezza leggera che mi alita sul cuore,
vorrei squarciarmi il petto
per accogliere l’immensità
che mi rotea intorno,
sento ridere frammenti d’eternità,
vorrei fotografare questo mostro meraviglioso
che impazza nella mia mente,
un sogno ubriaco,
qualsiasi cosa succederà
lo spettacolo deve continuare,
la porta è aperta sull’orlo della conoscenza,
pacato eccitamento,
solitudine e silenzio,
non piangere bambina,
stanotte ti porterò con me
oltre le rive dell’assurdo,
potrai scandire la marcia del tempo,
ogni volta che un sogno
sarà rivelazione di uno stralcio d’assoluto,
potrai bagnarti alla fonte dell’eterna grandiosità.
Ci libereremo in volo
e planeremo giù
aggrappati alle ali purpuree di una farfalla,
voglio baciare la tua mente,
sarà più dolce se saltando l’abisso
ci terremo la mano.
04.04.92
Quando imparerai a guardare
e la tua anima avrà viaggiato
e i tuoi occhi saranno tornati puri
ti stupirai di quanto rare siano
quelle pozzanghere chiamate sincerità
rispetto all’oceano di putredine che le circonda
e nel quale tu vivi.
… amico mio!
Tolosa 05.08.92
Dondolare in una nenia ipnotica,
lacrime d’infinito,
un rogo funebre,
grida demoniache,
scrosci di risa,
visioni trasudanti,
singulti grotteschi,
allucinazioni liquefatte,
stanotte hai trovato nel tuo letto la Follia,
bruna, sulle lenzuola candide,
bagnata, con le mani fra le gambe umide
e la lingua che ti chiamava;
per quanto ancora resisterai?
23.05.92
Prova a dipingere un tuono,
cerca di scrivere il silenzio,
quando l’abisso comincerà a vibrare dentro di te
getta il tuo corpo
sotto la pioggia della decomposizione,
riesci a palpare la nebbia che ti ubriaca?
Tuffati nel sole,
pulisciti gli occhi,
la notte ringhia,
bruciala,
lasciala ardere con te,
io sono il balsamo per il tuo cuore marcio,
sono la medicina per le vostre menti ammuffite,
danzerò coi fulmini,
sono il gabbiano dell’eternità,
uccidimi,
aiutami,
bruciami,
perché quando cala la notte,
la notte è una lunga lingua di serpente
che avvolge e lecca
l’anima mia.
12.09.92
Quando lancerai un grido mostruoso
che si perderà in un universo di silenzio
sentirai la solitudine
degli abissi più profondi
l’altro regno naviga al di sotto dell’onda,
datemi un deserto senza spine
ed una notte senza stelle,
lasciatemi immergere nel vuoto,
lasciate che io guardi il Vero dritto negli occhi,
lasciatemi saziare di puro infinito,
io abito al di là del confine,
io sono un vulcano che presto esploderà,
preparatevi ad ingoiare
la lava infuocata che vi donerò,
preparate le vostre menti ad accogliere il fuoco,
convincete le vostre brame a danzare
al di là di ogni limite,
lasciatele giungere oltre ogni spazio
e ogni tempo
e ancora avanti
sempre di più,
sfondate tutte le porte,
lasciatele suggere l’assoluto,
ma ricordatevi di non farle mai voltare indietro
o proveranno l’orrore delle vertigini
degli abissi più incommensurabili,
venite quassù,
dove ci si nutre di gloria,
qui dove si respira l’eternità!
Avete visto il sole cavalcare l’oceano?
Avete visto il passaggio?
L’occhio del corvo si è posato sul fondo del mare,
una lunga strada di ossa ci porterà fino al giardino,
vi siete accorti che siete nati?
Voi non siete al mondo,
ascoltate il richiamo mistico di un flauto funebre;
oh il grande rettile con una rosa fra i denti,
è giunta l’alba dell’ultimo viaggio,
chi è l’uomo che può scolpire una vertigine?
Chi è il poeta che sa cantare una visione?
Chi è il pittore che può immortalare un sogno?
Datemi un dio che sappia danzare
ed una donna che possa bere con me,
datemi una fetta di cielo
ed una spruzzata di stelle,
non sarete mai abbastanza forti
per aprire quella maledetta porta,
coraggio; è tutto ciò che vi chiedo; coraggio!
E’ giunta l’ora dell’ultima rivelazione:
precipitando nella spirale del caos
potrete vedere tutto nitidamente,
perché frenare la caduta?
Non perdete tempo, accelerate!
Distruzione: è il primo passo per ogni creatore,
bisogna creare albe nuove.
Signora Morte brindo a te,
sono pronto e voglioso di entrare
nel tuo talamo funebre,
aspetto!
12.09.92
Come dire?
lo sento mille diavoli ribollirmi dentro,
che urlano
e gemono
e mi spaccano l’anima
suoni, come allucinanti litanie
la magica alchimia
delle parole gorgogliate in gola,
un gocciolio d’acqua perenne
e poi una voce graffiante,
acuta,
alta,
tagliente,
a infrangere il rullo di tamburi
come un bicchiere di cristallo
che cozza contro gli scogli sul mare
quando i sensi cominciano a nuotare, voglio cavalcare
le onde infuocate dell’oceano
datemi qualcuno da picchiare,
una donna da scopare,
o un universo da bere,
ANCORA!!!
Avanti
non c’è nessuno
che voglia bruciare con me?
Nessuno vuole,
nessuno può!
Neanche l’amicizia dura in eterno,
sempre più solo ormai,
mando lettere dal buio,
da questo buio che è solo mio
io ascolto altre voci,
voci di un paese
dove i colori e la luce
cantano insieme inni solenni
di gloria e alleluia.
06/07.09.94