Giovanni Ianniello - Poesie

Punta la prua verso le stelle,

 

il vento ci trasporterà,

 

impavidi guerrieri sull’arca della perdizione,

 

navighiamo randagi nella bruma,

 

esploriamo l’ignoto,

 

sprazzi d’eternità,

 

siamo angeli ubriachi,

 

in esilio da una patria che non c’è,

 

persi in un labirinto che ci ha stregati,

 

voleremo sulla scia di una chimera,

 

oltre il cosmo ci attende il divino banchetto,

 

brinderemo col vino greco degli dei antichi,

 

sfoglieremo l’esistenza nella spirale dell’eternità,

 

abbracceremo il silenzio,

 

sentiremo la notte bagnare

 

quello che resterà delle nostre anime confuse;

 

corsari ebbri di sensazioni,

 

sensazioni troppo intense

 

perché possono essere definite su questa terra,

 

ci affacceremo dentro di noi

 

per poter generare una preghiera

 

e forse solo allora ci sentiremo a casa.

 

04.05.92

 


 

Passeggiamo sulla luna a braccetto dell’eternità

 

fiori dell’inferno storditi e intossicati,

 

vorrei capire fino in fondo questo mio sentire,

 

angeli della notte sbalorditi e tremanti,

 

cerchiamo un riparo sotto le lenzuola,

 

affondo una mano nella terra

 

e un’altra fra le sue gambe,

 

aggrappiamoci a fighe e bottiglie e sogni,

 

non facciamoci risucchiare,

 

ora io voglio vivere,

 

ora, proprio ora,

 

io voglio morire!

 

11.05.92

 


 

Metà dio, metà animale,

 

ondeggiando in quest’inflessione cupa,

 

in orbita intorno alla confusione,

 

trasudante e allucinato,

 

Morte, lambiscimi,

 

lasciami ballare con te,

 

fratello mio, sussurrami l’ultima visione,

 

fammi sbirciare sotto il tuo antico sudario,

 

vieni amico mio,

 

viviamo quest’urlo di piacere e disperazione vieni con noi,

 

succhiamo tutta la linfa, è solo un altro viaggio,

 

sei pronto a fagocitare l’universo?

 

Andremo soltanto un po’ più in là,

 

… semplicemente OLTRE.

 

11.05.92

 


 

Un tuono di luce

 

che squarcia il buio del silenzio;

 

cosa siamo?

 

Pellicole sottili

 

compresse tra il baratro che ci scava dentro

 

e l’abisso che ci avvolge fuori;

 

ridere di gioia o di disperazione,

 

piangere di dolore o di felicità,

 

che differenza c’è?

 

Non rinunciare,

 

non rinunciare mai!

 

Non immolare il tuo sogno più sacro

 

sull’altare della mediocrità,

 

nutriti d’oceano,

 

prova a vellicare il clitoride della pazzia,

 

hai parlato tanta luce

 

da diventare ciò che sei?

 

Hai ingoiato abbastanza fuoco

 

da poter creare un dio?

 

23.05.92

 


 

La notte si accende,

 

una pioggia di note,

 

una brezza leggera che mi alita sul cuore,

 

vorrei squarciarmi il petto

 

per accogliere l’immensità

 

che mi rotea intorno,

 

sento ridere frammenti d’eternità,

 

vorrei fotografare questo mostro meraviglioso

 

che impazza nella mia mente,

 

un sogno ubriaco,

 

qualsiasi cosa succederà

 

lo spettacolo deve continuare,

 

la porta è aperta sull’orlo della conoscenza,

 

pacato eccitamento,

 

solitudine e silenzio,

 

non piangere bambina,

 

stanotte ti porterò con me

 

oltre le rive dell’assurdo,

 

potrai scandire la marcia del tempo,

 

ogni volta che un sogno

 

sarà rivelazione di uno stralcio d’assoluto,

 

potrai bagnarti alla fonte dell’eterna grandiosità.

 

Ci libereremo in volo

 

e planeremo giù

 

aggrappati alle ali purpuree di una farfalla,

 

voglio baciare la tua mente,

 

sarà più dolce se saltando l’abisso

 

ci terremo la mano.

 

04.04.92

 


 

Quando imparerai a guardare

 

e la tua anima avrà viaggiato

 

e i tuoi occhi saranno tornati puri

 

ti stupirai di quanto rare siano

 

quelle pozzanghere chiamate sincerità

 

rispetto all’oceano di putredine che le circonda

 

e nel quale tu vivi.

 

… amico mio!

 

Tolosa 05.08.92

 


 

Dondolare in una nenia ipnotica,

 

lacrime d’infinito,

 

un rogo funebre,

 

grida demoniache,

 

scrosci di risa,

 

visioni trasudanti,

 

singulti grotteschi,

 

allucinazioni liquefatte,

 

stanotte hai trovato nel tuo letto la Follia,

 

bruna, sulle lenzuola candide,

 

bagnata, con le mani fra le gambe umide

 

e la lingua che ti chiamava;

 

per quanto ancora resisterai?

 

23.05.92

 


 

Prova a dipingere un tuono,

 

cerca di scrivere il silenzio,

 

quando l’abisso comincerà a vibrare dentro di te

 

getta il tuo corpo

 

sotto la pioggia della decomposizione,

 

riesci a palpare la nebbia che ti ubriaca?

 

Tuffati nel sole,

 

pulisciti gli occhi,

 

la notte ringhia,

 

bruciala,

 

lasciala ardere con te,

 

io sono il balsamo per il tuo cuore marcio,

 

sono la medicina per le vostre menti ammuffite,

 

danzerò coi fulmini,

 

sono il gabbiano dell’eternità,

 

uccidimi,

 

aiutami,

 

bruciami,

 

perché quando cala la notte,

 

la notte è una lunga lingua di serpente

 

che avvolge e lecca

 

l’anima mia.

 

12.09.92

 


 

Quando lancerai un grido mostruoso

 

che si perderà in un universo di silenzio

 

sentirai la solitudine

 

degli abissi più profondi

 

l’altro regno naviga al di sotto dell’onda,

 

datemi un deserto senza spine

 

ed una notte senza stelle,

 

lasciatemi immergere nel vuoto,

 

lasciate che io guardi il Vero dritto negli occhi,

 

lasciatemi saziare di puro infinito,

 

io abito al di là del confine,

 

io sono un vulcano che presto esploderà,

 

preparatevi ad ingoiare

 

la lava infuocata che vi donerò,

 

preparate le vostre menti ad accogliere il fuoco,

 

convincete le vostre brame a danzare

 

al di là di ogni limite,

 

lasciatele giungere oltre ogni spazio

 

e ogni tempo

 

e ancora avanti

 

sempre di più,

 

sfondate tutte le porte,

 

lasciatele suggere l’assoluto,

 

ma ricordatevi di non farle mai voltare indietro

 

o proveranno l’orrore delle vertigini

 

degli abissi più incommensurabili,

 

venite quassù,

 

dove ci si nutre di gloria,

 

qui dove si respira l’eternità!

 

Avete visto il sole cavalcare l’oceano?

 

Avete visto il passaggio?

 


 

L’occhio del corvo si è posato sul fondo del mare,

 

una lunga strada di ossa ci porterà fino al giardino,

 

vi siete accorti che siete nati?

 

Voi non siete al mondo,

 

ascoltate il richiamo mistico di un flauto funebre;

 

oh il grande rettile con una rosa fra i denti,

 

è giunta l’alba dell’ultimo viaggio,

 

chi è l’uomo che può scolpire una vertigine?

 

Chi è il poeta che sa cantare una visione?

 

Chi è il pittore che può immortalare un sogno?

 

Datemi un dio che sappia danzare

 

ed una donna che possa bere con me,

 

datemi una fetta di cielo

 

ed una spruzzata di stelle,

 

non sarete mai abbastanza forti

 

per aprire quella maledetta porta,

 

coraggio; è tutto ciò che vi chiedo; coraggio!

 

E’ giunta l’ora dell’ultima rivelazione:

 

precipitando nella spirale del caos

 

potrete vedere tutto nitidamente,

 

perché frenare la caduta?

 

Non perdete tempo, accelerate!

 

Distruzione: è il primo passo per ogni creatore,

 

bisogna creare albe nuove.

 

Signora Morte brindo a te,

 

sono pronto e voglioso di entrare

 

nel tuo talamo funebre,

 

aspetto!

 

12.09.92


 

 

Come dire?

 

lo sento mille diavoli ribollirmi dentro,

 

che urlano

 

e gemono

 

e mi spaccano l’anima

 

suoni, come allucinanti litanie

 

la magica alchimia

 

delle parole gorgogliate in gola,

 

un gocciolio d’acqua perenne

 

e poi una voce graffiante,

 

acuta,

 

alta,

 

tagliente,

 

a infrangere il rullo di tamburi

 

come un bicchiere di cristallo

 

che cozza contro gli scogli sul mare

 

quando i sensi cominciano a nuotare, voglio cavalcare

 

le onde infuocate dell’oceano

 

datemi qualcuno da picchiare,

 

una donna da scopare,

 

o un universo da bere,

 

ANCORA!!!

 

Avanti

 

non c’è nessuno

 

che voglia bruciare con me?

 

Nessuno vuole,

 

nessuno può!

 

Neanche l’amicizia dura in eterno,

 

sempre più solo ormai,

 

mando lettere dal buio,

 

da questo buio che è solo mio

 

io ascolto altre voci,

 

voci di un paese

 

dove i colori e la luce

 

cantano insieme inni solenni

 

di gloria e alleluia.

 

06/07.09.94