Giovanni Tafuro - Poesie

Sentiero

 

Lungo il sentiero passi si trascinano

sapienti si fermano, il tempo attendono

lungo il sentiero aleggiano ancora odori

di avanguardie soppresse dal peso dei preconcetti.

Lungo il sentiero tumuli della memoria

volti di dolori andati nutrono nuove energie

lungo il sentiero continua lento il cammino

vanno prudenti i passi, vedono l’ombra di errori.

Lungo il sentiero solchi fermano il cammino

che si adatta e prosegue verso il confine lontano

lungo il sentiero compagni s’incontrano

compagni si lasciano, si lasciano.

E’ il percorso voluto, sorrisi e lacrime

acquisire, perdere, timori subdoli scoprire.

 

Lungo il sentiero crescono acerbi indugi

danno interrogativi, svelano occulte ragioni

lungo il sentiero fermarsi è spesso negato

e tutto viene accettato per il percorso voluto.

Lungo il sentiero passi vanno avventati

in apparenza avventati seguono Madre Intuizione

lungo il sentiero la pioggia di pensieri

irrompe inaspettata ed inonda il cuore.

E’ il percorso voluto, sorrisi e lacrime

acquisire, perdere, timori subdoli

è il percorso voluto verso il chiaro confine.


 

Segni

 

I segni sono visibili

prima grandi punti, ora grandi tracce

su di me, su di me.

Simulano, abili attendono

prima accennano, ora dilagano

su di me, su di me.

 

I segni delle cose andate

non si cancellano, solo si velano

dentro me, dentro me.

 

Immagine, guardo nello specchio

un illeso viso, nulla si è svelato

a me, a me.

Non più luce, solo ascoltare

veli che bruciano

ed altri occhi per me

per me, per me…

 

I segni delle cose andate

chiari sul mio viso ora si mostrano

a me, a me.


Se

 

Ricercare le parole per poter accarezzare

una sensazione ancora incontenibile…

ma è utopia la ricerca della comprensione

è utopia definire spazi e confini

che si sfaldano.

 

Ho intravisto l’infinito oltre te, rivelando Noi.

 

Afferrando un’intuizione, figlia di un’antica voce

hai ucciso preconcetti per sorridere…

ma è la notte che inganna luci e pensieri

è la notte, prende i sogni senza avvisare

e si tradisce, rivelando luci già inviolabili

rivelando Noi.

 

Se cambierà il vento sulla strada

se bagnerò ogni istante di eterno

in questo viaggio ogni tappa sarà infinito

non vorrò ammettere timori ormai non contemplati

rimane il giorno, che ha squarciato ogni orizzonte

si spegne un fiato

dietro il nostro dirompente battito.


Nel sapere

 

Un mare di sguardi dove nuotare…

 

Con occhi di sogno, incessanti i passi

attinge dal vero, sovrumani passi

con occhi socchiusi lui ha carpito

libertà da costrizioni, libertà da costrizioni…

 

Quando il cuore si apre lui siede piano

su una sedia rovente per ascoltare

aprire, aprire

sorride nel sapere.

 

Con occhi di fuoco tra sguardi schivi

odore presente d’incendi passati

nell’aria parole di lingue sfamate

inconsapevoli, inconsapevoli.

 

Deride le incomprensioni di facili opinioni

deride i cantori di luoghi mai veduti

sorride, sorride

sorride nel sapere.


La maschera

 

L’occhio la vide vera, figlia di natura

luce perenne accecante per occultare

e corpi intenti ad assorbire, riflettere

e l’apparenza ingannatrice celava l’ombra.

 

Gettata via la maschera

il suo volto apparve

e tremare, chiedere.

 

Dal suo splendore attinsero senza vedere

ombre di solitudine dietro la luce

sprazzi di vera identità subito nascosti

poi venne la rivelazione di freddo assenso…

 

Gettata via la maschera

il suo volto apparve

e vide i tratti delle paure mai accettate

le rivelò per nascere

per risalire, per divenire

per essere.


Fremiti

 

Parole di carta che bruciano, fragorose si stagliano

pensieri infiniti e fremiti, fremiti

parole che bruciano, pensieri che bruciano

l’animo brucia e fremiti, fremiti.

 

La risalita è compiuta, già cancellate le orme

ritornare sui passi è solo follia, solo follia

la meta raggiunta ora stride, la vera essenza dell’essere

hai ghermito l’essenza e fremiti, fremiti.

 

Scoprire cosa si può avere, timore di cosa si può avere

incredula mente e fremiti, fremiti

e cadono e rinascono le prime avvisaglie del coraggio

poi una voce irrompre da lontano, da lontano

e parla di cosa si può avere

scalda, crede, infonde, sorride

e prende con sè i fremiti, fremiti.

 

Rinascono e si trasformano le prime avvisaglie del coraggio

suona dolce la voce e prende con sè i fremiti

i fremiti, fremiti.


Attimi di me

 

Cerco di comprendere paure per restare qui

ancora attimi di me

e cerco di carpire vere essenze delle verità

ancora attimi di me

e cerco di sedere tra le mura dell’infanzia

che sorride e corre via da me…

 

E cerco di restare qui, ancora

la chiave del sapere smarrita nel tempo

le cose già afferrate tra opachi veli

e cerco di restare, restare ancora qui.

 

Cerco di capire metamorfosi e origini

ancora attimi di me

e provo a soffocare audaci dubbi, che banchettano

ancora attimi di me

e cerco di comprendere se dentro o fuori

il grande cambiamento

e mi fermo…

 

E cerco di restare qui, ancora

la chiave del sapere smarrita nel tempo

le cose già afferrate tra opachi veli

e cerco di restare, restare ancora qui.


Percorsi perenni

 

Reduce da battaglie perse ricomincio a vivere

e prendo in mano un’emozione, scoprire

percorro vie quasi obbligate, affetti, modi d’essere

percorsi già prefiniti, correre.

 

Ricerco il nesso fra misteri

languisce la razionalità di fronte a grandi percorsi perenni.

 

Vivo in un microcosmo con limitati tragitti

immenso circolo vizioso, tornare

il mio cammino intanto scorre, eventi inesplicabili

eventi tornano improvvisi, correre

ripercorrere, riscoprire.

 

Tra incertezze e scoperte, nuovi inizi, delusioni

va sul suo percorso e vede più di quel che sa

l’uomo che fuggì tutti per donarsi l’aria

va sul suo percorso e crede in ciò che lui sa.

 

Perenni, insolubili vie senza età

che tornano per dare emozioni perdute.


Giorno nuovo

 

Le cose che ho celato ti racconterò, ti svelerò

rinchiusi sentimenti liberi esplodono.

 

Racconterò dei tempi, solo bramare e non avere

celare, proseguire, le speranze ansimavano

ed ora che ho avuto senza il desiderio andato

mostrerò sentimenti rinati.

 

Un fuoco divorante nel circondario effondersi

luce di pura vita rifulge ora libera.

 

Racconterò dei tempi, solo stille di desiderio

versare, proseguire, le speranze ansimavano

ed ora che ho avuto senza il desiderio andato

mostrerò sentimenti non più perduti.

 

Tremo, incredulo mi accingo ad un giorno nuovo

di parole, di parole amiche, di calde parole

giorno di parole eterne, ora mie.

 

Le cose che ho celato ti racconterò, ti svelerò

rinchiusi sentimenti liberi esplodono.


Correre

 

Correre, mi fermo e poi ritorno a correre

tra pause esistenziali

rimane lì, lontano il primo passo

prima scheggia di diamante, di sogno inconcepito

e poi d’un tratto colpisce pretenziosa la realtà…

 

E correre di passi affannati, quanto mai così decisi

di ferma sensazione

lo sguardo attento osserva le parole

di promesse mai fatte, eppur già concepite.

 

Lascia respirare aria più leggera…

 

Visioni chiare un grande segno lasciano

e non si può ignorare.

 

Correre, incalzano i pensieri

cercano la via di fuga verso il mare

un mare calmo di limpide intese

di onde sempre vive e vento accarezzare

e poi d’un tratto colpisce pretenziosa la realtà…

 

Visioni chiare un grande segno lasciano

e non si può ignorare.