Vorrei che fosse
Vorrei che fosse
sempre Primavera,
Primavera di vita
festa di genti
amicizia infinita
senza odii nè rancori.
Primavera,
per riscaldare i cuori
che vivono infelici.
Profumo della terra
non più bruciata,
bagnata dal sangue
di fratelli
contro fratelli.
Pace della Primavera
perenne,
fatta di suoni
di colori splendenti.
Per ogni dove
il fiorire di una stagione
che più non dovrebbe
nascere e morire.
Ed era già sera
Uscivo dall’ufficio
ed era già sera
andavo a lumi spenti
della memoria
ed era già sera.
Il giorno s’inabissava
lentissimo
nel cielo
ed era già sera.
La gente si affrettava
senza guardarsi,
ogni volto si cancellava
ed era già sera.
La strada era lucida
per la pioggia caduta,
nastro mobile dei pensieri
ed era già sera.
Camminavo già nel passato
nel passato vicino e tenero
della mia vita
ed era già sera.
America
Nel mio pensiero
nella mia mente
nelle mie vene
sulle mie labbra
c’è scritto America.
Sulle colline di bianco sale
sotto l’ardente sole della mia terra
c’è scritto America.
Nell’aria che respiro nel volo delle rondini
sulle onde del mare tra le bianche nuvole
c’è scritto America.
Nella pioggia che cade sul seme che nasce
nell’alba che sorge sul lavoro dei campi
c’è scritto America.
Sulle ali dell’aquila che vola sicura
tra le cime dei monti
per i liberi cieli c’è scritto America.
Sui muri delle case
sui giardini fioriti di gerani e mimose
c’è scritto America.
Nell’Ave Maria rivolta al Signore
tra le mura di casa al calar della sera
c’è scritto America.
America
una sola parola
scolpita nel cuore
quale atto d’amore
ad una terra che amo.
Primavera siciliana
A Primavera
la campagna
s’ammanta
di colori,
il respiro
si fa più leggero.
Nell’aria il profumo
di zagara.
Il mandorlo di bianco
e il pesco di rosa
fioriscono nei miei occhi.
La rondine
torna a garrire
nei profumati colori
di questa mia terra
che sempre m’ispira primavera.
Per una donna
Per i campi silenti
vanno i tuoi pensieri
e come farfalle
volano
di fiore in fiore,
mentre tu, donna
simile ad una spiga
di grano compiuta
ti fai cullare dal vento
e continui a sognare.
Gli amanti
Camminiamo soli
nell’immenso mare
dell’ignoto
e il temporale
di continuo
avanza
verso di noi,
viviamo uniti.
Ricordi
Affiora alla mente
il ricordo
delle fiabe,
che nelle sere
siciliane
mi raccontavano
i nonni
gli eterni nonni:
castelli, prati verdi
belle dai sette veli
e cavalieri disarcionati,
ma per amore.
Cavalli alati
verso la Luna
con un unico
passeggero
di mente leggero:
Orlando!
Ora sento
che mi arriva
una voce dal passato
uguale alle fiabe,
la voce dei nonni
uguale alla mia.
Solitudine
Respiro l’aria
di questa valle chiara
e tu non ci sei.
Mi muovo nell’oro del sole
e tu non ci sei.
Bevo acqua di fonte
tra rami del cuore
e tu non ci sei.
Sillabo le parole
dolcissime
dei nostri incontri
e tu non ci sei.
Vedo rifiorire
gli oleandri
lungo il viale degli amanti
e tu non ci sei.
Rivedo i tuoi occhi,
ricordo ogn’istante
e la tua voce suadente,
e tu non ci sei.
Sento la carezza del vento
che arriva al tramonto,
una voce che chiama
il respiro dell’essere
e tu non ci sei.
Il treno
Tra le cose
Archiviate
nella memoria,
ricordo ancora
quel treno lento
salire sbuffando,
lungo il sentiero
di montagna,
tra greggi e campi
fischiando. Quel treno,
che a me bambino
sembrava enorme,
imprendibile
ora non c’è più
è andata via
pure la rotaia.
Tutto è scomparso,
non è rimasto nulla
solo il ricordo
di questi versi miei.
Pensieri
Farfalle
che volano
pensieri che fuggono
fiori
che sbocciano
fiumi che scorrono
il vento
che soffia
sul giorno che muore.