Giuseppe Bertelloni - Poesie

Via

Quell’uomo con la giacca
colore cane che fugge
mette il cuore in una sacca
e sul viso una lacrima piange
il suo destino lo porta lontano
oltre l’orizzonte
aldilà della sua mano
l’uomo sul treno con la sua borsa di corda
e la sua chitarra
gira la terra tra sogno e fantasia
insegue il destino
costeggia la mezzeria
ed ln silenzio sul suo viso
appare sbiadito un pallido sorriso
e a mezza voce dice alla sua platea
grazie a tutti ora vado via…

 

 

 

Un Attimo d’amore

Lei che mi regala il regalo più bello
Sai vivere solo per loro ormai
Ed io che copro il destino
Con un mantello di vetro
Iniziai il mio cammino
Mano nella mano
Per portarli lontano con me
Vi auguro che il mondo vi regali
Tanta felicità e
che la vostra vita
Sia un tamburo di gioia infinita
Che suoni l’accordo più bello del mondo
La melodia del cuore
Per racchiudere in una sola emozione
Il mio attimo d’amore
Che mai scorderò

 

 

 

Tutto qui

Il cielo le stelle
il vento sulla pelle
i tuo occhi dentro i miei
le tue mani dove le vorrei
Io qui a scrutare il futuro
ad abbattere le catene
oltrepassare quel muro
ed essere qui
avanti lo specchio
solo con queste braccia
e un po più vecchio
con questa faccia
son qui e chiedo perdono
se non so chi son stato io
prima di essere me in questo tempo
fatto di sogni ed utopia
leggerezza e fantasia
per una vita che viva
almeno in armonia

 

 

 

Amore con dolore

Sei andato lassù
tra le braccia di Gesù
la tua voce ascolterò io
ma pregando sempre Dio
possa tu vegliar sulla famiglia mia
mentre io ti canto una melodia
che parta dal cuore
con tanto amore
ma in grado di colmar il mio dolore

 

 

 

Orizzonti paralleli

Quante parole passate
in questi secondi di noi
i ricordi che restano sai
sono come boomerang
che ritornano quando non vuoi
e tu resti li a sognare quel sogno
che ora non c’è più
tutto passa e tutto e già passato
ed io viaggiatore del mio tempo
mi perdo in un boato
che racconta quel che sono stato
in questo mondo che verrà
calpestando quelle orme
che non ci saranno mai
osservando solo forme
che hanno forma di noi
solo perché quel che c’era ora non c’è più

 

 

 

Solo

In questo giorno di primavera
Io seduto sullo scalino
osservo la sera che verrà
con in mano una coca ed un panino
il mio sogno sarà realtà
ed ora con la chitarra
suono una nenia e una melodia
e giro questo mare verde
che racchiude la mia fantasia
e nelle stelle il mio sogno si perde
e penso a quella mia utopia
e nella notte sogno te
te che sei lontana dalle mie mani
e domani io verrò
verrò solo con me stesso
per portarti in dono quel che posso
io sono solo io e niente più

 

 

 

Tutto quello che vorrei

Guardando nel cassetto dei miei ricordi
Ho scoperto quel passato
Ed io mi sono sorpreso ad ascoltare il vento
Mentre da solo suonavo suoni sordi
Andavo oltre pensavo sono io
E proprio io chiuso in un guscio
Volevo schiudere la mia fantasia
Mentre l’arida utopia
Mi riportava in questa ostile realtà
A ricordarmi che non sono più ciò che ero
Ma un giorno io sarò oltre il sogno
E raggiungerò quel destino combattendo contro me
Me che sono quel rifugio di desideri
E da solo con il mento in giù
Raccolgo gli stracci di una vita
Attaccandomi su questa irta salita
Penso solo a tutto quello che vorrei …

 

 

 

Con te

Camminare nel vento
Guardare il bagliore oltre l’orizzonte
Sentire lo sgomento
Proseguire avanti con il sole in fronte
Prendersi per mano
andare lungo mare
Toccare quel suono lontano
Correre con bramosia
Per coprire il sogno e realizzare la fantasia
Ed io con te camminerò
Con te io sognerò con te
Solo con te sempre con te…
Ed il sole all’orizzonte
Che mi conduce verso te
Mi replica ciò che sono
per farmi andare dove sono io
E li siamo solo io e te ma nel frattempo
Con te io guarderò il mondo con te
Solo con te sempre con te
Io sarò il tuo pagliaccio appeso ad un laccio
Io qui sull’albero maestro
Scruto il davanti e
Facendo un nodo al capestro
Mi lego a te e con te vivrò …

 

 

 

Suoni silenziosi

il vuoto di un’istante
replica quel sogno che
racchiude il gigante
rinchiuso dentro di te
e poi in un giorno di primavera
ti sveglia il profumo di lillà
e tu seduto alla tastiera
immagini un futuro che sarà
e poi la rugiada sulle dita
e tu che alzi gli occhi al cielo
e i ricordi offuscati della tua vita
riportano il suono di un gabbiano in volo
e in silenzio
porti alla mente
quei suoni silenziosi
che fanno rumore dentro te

 

 

 

Io sono qui

dai non correre dai
facciamo finta di essere
come due stelle cadenti
come due cuori imprudenti
per dire che io sono qui
il viaggio nel mondo e finito
lo sguardo nel sogno
è l’infinito che è stato incoronato
secondo questa immensità
ho corso la mia strada
ho guardato un cuore impavido
son volato giù dal parapendio
ed ho chiesto al mondo intero
se è vero che io sono qui