Giuseppe Franceschi - Poesie

A una donna amata

Leggera, tenera nella luce,
ombra nell’ombra,
quieta e silente.

Leggera nell’aria ottusa,
vibrante d’armonia,
lieve brezza di vento,
amore,
tu sei quieta come il tempo
che lentamente va.

Leggera, persa nella sera, vai per la lunga via
che s’incrocia con me,
quando la sera
la si fa tiepida.

 


 

Amarsi

Amarsi di un amore
disperato,
amarsi così, come fanno
le rondini.
Slanciarsi in alto, fra le
fronde dei boschi
per respirare l’alito caldo
del mattino.
Inebriarsi di un sentimento
inquieto,
in questo amore sconosciuto,
separato,
in un selvaggio momento
che raccontano poi
i cantastorie.

 


 

Dolce non far niente

Dolce non far niente
tra l’erba fresca del
giardino,
dolce trasognare nell’aria
del mattino.

Dolce non far niente
dai piedi di cristallo,
in un inferno verde
disegnato sopra lo spazio.

Dolce non far niente
disegnato da un artista,
dipinto una mattina con i colori
dell’argento.

Dolce non far niente,
riempito d’illusioni,
dissipato dal tuono d’un
cannone a mezzogiorno.

Dolce non far niente,
incanto d’un momento,
sogno d’un istante
immortalato in un filo d’erba.

E io mi ergo sovrano
sui miei sogni di bimbo
incantato nella sera
che scorre serena.

 


 

Innamorarmi così

Innamorarmi così
a primavera,
di quest’amore antico,
che mi consuma;

Innamorarmi così,
in mezzo alla natura,
quella natura che
mi è amica.

Innamorarmi così,
nel cuore della vita …
quella vita che ancora
mi è divina.

 


 

Io spero che…

Io spero che tra poco fiorisca
un fiore.
Lo voglio come le mammole
e le viole,
e i petali li voglio come
le rose.

Questo fiore lo voglio dolce
e odoroso, profumo di campi incantati
che il vento non spoglia in un momento.

Io spero che tra poco fiorisca per i
clivi e per i campi,
e di vederlo splendere nei suoi colori
prima che l’oblio per sempre mi addormenti.

 


 

La voce di Dio (1975)

Onda soave,lingua dorata,
ogni parola scompare fra le
pieghe della mia pelle.

Incontro d’una musica, soave voce,
perduta per il diaframma
dell’Infinito.

Travolge i secoli, io l’ho udita,
cara carezza all’anima avvilita,
al corpo sofferente.

O sorriso d’un istante, tratti
indimenticati, non oblio perderà la
mia angoscia gioiosa.

E fra l’erba docile un canto
si leverà, un giorno, a parlare di Dio.

 


 

Nascere

Nascere è pescare nell’avvenire,
essere per un istante, breve e
vivace.

Nascere è crescere fra le braccia
di chi ci vuol bene, essere per la
vita, senza chiedere altro.

Nascere è dedicarsi l’uno con l’altro,
essere un momento e poi basta.

Essere per essere, senza altro sperare,
e credere di rinascere ancora per
gioire, ancora per patire e poi sperare.

Nascere è un momento senza ritorno,
questo momento e poi ancora un attimo
di riposo.

Nascere è nascere in faccia al proprio
futuro,
un attimo di gioia , da godere in pace.

 


 

Nostalgia

Sento nostalgia di una culla
candida e linda,
d’un bacio dato alla sera,
finita la lunga mattina.

Sento nostalgia di tutte e
cinque le dita, una
carezza data prima della notte
buia.

Sento nostalgia d’una infanzia
mia,
e ancora il richiamo d’una mamma
accanto a una tavola imbandita.

Ancora non so di avere tanti anni
(quaranta ormai ne passarono di stagioni)
e aspetto ancora con il dito in bocca
che cali la notte per dire di nuovo tutti
insieme un’antica preghiera.

 


 

Tristezza

C’è tristezza in questo giorno,
come in un altro giorno ancora.

C’è tristezza in questo giorno,
come in ogni sua ora.

C’è tristezza in questo giorno
fatto di paziente malinconia, in
questo giorno solo, unico nella vita.

Al di là della morte il brivido
della vita, la sorte di un pensiero
ormai disfatto nell’agonia.

E così pensando a un’altra esistenza
la morte teneramente resta in fondo
ad ogni pozzo,
e sul tenero terreno spunta un roseto
che il sorriso infiora d’un colore
eterno.

 


 

Vivere da poeta

Vivere da poeta con la rabbia
in cuore,
vivere da poeta infrangendo
inchiostro di penna nei marosi
dei tempi nuovi.

Vivere da poeta, sognando gli eventi,
e godere poi di quei sogni
che i poeti solo conoscono,
in fondo ai cuori.

 


 

A Maria

Maria , un nome
un’ immagine,
un volto,
una storia …
Tu stringi fra le dita dei colori l’arcobaleno.

Tu gridi di essere madre e il mondo
ascolta ….
il pianto e il sorriso un angelo
dal cielo raccoglie e cancella.

Tu sei, Maria, il nome più bello che ci sia :
un’ombra sopra una nuvola che la sera
in sé rinserra.

 


 

Amore mio

Ho creduto di vederti
questa mattina:
vestita di sogno
nell’alba che andava in rovina.

Ho creduto di vederti
questa mattina:
coperta di carta dipinta,
cosparsa dei primi raggi di sole,
mentre una voce invita alla preghiera
nell’aria limpida.

Ho creduto di vederti
questa mattina:
ho stretto le tue mani nella nebbia porporina,
ho stretto le mie dita baciandole una volta sola,
e solo sono rimasto nella deserta via.

 


 

Avanti a te o Signore

Davanti a Te, di tutti noi il silenzio conosci,
questo silenzio che grida, che urla,
davanti a Te, o Dio !

Davanti a Te urlerò ancora per tanto tempo,
un tempo lungo lungo, quanto è esteso il deserto
un tempo numeroso come i chicchi di sabbia,
davanti a Te, o Dio !

Davanti a Te, di tutti noi conosci
il nome e la pena, e l’esilio, e l’oblio
tutto Tu conosci , o Dio.

Forse commuovi i nostri cuori alla Tua voce
( o cara voce tra il frastuono del mondo!)
ora e sempre,
e per molto tempo ancora.

Ma tra Te e noi si leva la Croce,
ed è silenzio ancora,
un’ultima volta.

 


 

Diluvio

Piove su tutta la città,
e io per la strada me ne vado via.

Bello l’ombrello coperto di tela,
mentre la via è cosparsa
d’un soffio di malinconia.

Piove su tutta la città
ed io per la strada
vado a casa mia.

Piove su tutta la città,
tranne il sereno che
ognuno in sé porta via.

 


 

Fuori fa freddo

Fuori fa freddo, dentro al silenzio c’è
un fuoco sofferto.

Ti arde l’animo di passione sconfinata,
ma dentro a te c’è il ghiaccio dell’inverno.

Non sapere che fare di fronte al freddo
imperante,
tu che sei ardore e fiamma di quella
vera.

E nel silenzio della stagione morta, viene
Natale
con il dono della neve, viene Natale con
un sussulto e il suo miele.

La gioia della casa, il vento per la strada,
il sibilare del caminetto riscalda la notte
ghiaccia.

E tu attendi Babbo Natale e la sua renna
fatata,
respirando pianino nella stanza calda.

 


 

Il mare

O acqua di mare,
o che tu sai di sale,
o che t’è saltato in testa ,
non vorrai mica far festa ?
e le centomila persone che ti stanno osservare
e dicono :
che bello codesto mare !
o che faresti senza bagnare
spruzzare piagnucolare,
staresti tutto il giorno a oziare ?
un mel’aspettavo da te
bello quasi come un re,
o che c’è di male
se qualche sudante si va a bagnare!
Ma stà zitto e bono
Anche se sei un re senza trono !

 


 

Innamorato Amore

Com’è sereno il giorno
e lieve il tramonto ….
tu sei con me, cara,
al termine di questo
cammino.

Ho visto i tuoi occhi
nei miei
riflessi,
e dolcemente piango,
come piangi tu,
in silenzio.

La sera si è posta tra te
e me
amore,
e del separarsi è giunta l’ora.

Fremo …….
Ma io ti rivedrò nei
miei sogni,
come un angelo riflesso,
e tu vedrai me
ancora nei tuoi
fino al mattino.

E poi … e poi …
Staremo uniti in uno
stesso destino,
io e tu, tu ed io …..
me vedrai ritratto
in ogni ombra della strada,
del giardino.

Ed io vedrò te
in ogni donna
dal bel viso.

 


 

Lucca

Città amara, città amata
città confusa fra i campanili
in aria ;

città incantata, ricca di memoria,
cuore mio sparso in mezzo alla campagna.

Lucca, la tua torre d’avorio mi ricorda
la mia infanzia,
un sogno doloroso confitto in faccia.

Sogno di rivivere ancora fra le tue mura opache,
immagine di un ricordo che non svanisce ancora.

E così mi perdo tra fila dei tuoi sogni,
immagine d’una grandezza che porto incisa
nei miei innumerevoli cuori.

 


 

Quando il silenzio

Quando il silenzio si fa in me
Rispondimi con il fragore della grancassa.

Quando il silenzio si fa in me,
fuori infuri il Carnevale.

Quando il silenzio si fa in me,
esplodano i mortaretti e fischino le allodole.

Quando il silenzio di fa in me,
ululi il vento e illumini un raggio di sole.

Quando il silenzio si fa in me,
impazzisca il mondo in una esplosione multicolore.

Quando il silenzio si fa in me ,
fischi ogni canarino a rallegrare il cuore.

Quando il silenzio si fa in me
Sia tutto intorno il colore del sole.

 


 

Un ricordo

Vorrei che tu avessi un piccolo
ricordo di me.
Nei giorni quieti un rapido
raggio di sole.

Fra i mille giorni che verranno
uno conserva nel cuore :
là, lassù, da lontano sappi che
c’è un pensiero, un tenero affetto
che forse mai non muore.

Ricorda i giorni lontani, e forse
un volto,
un volto amico :
il mio fra i molti, il mio fra i
tanti.
Allora da lontano, ti seguirà una
memoria, un ricordo …..
e i giorni passati saranno parte
di un gioco, una silenziosa amicizia
che nel cuore resta, che nel cuore
rimane.

Allora , all’ombra dei grandi parchi,
lassù a Milano, saprai che a Roma
c’è chi pensa in silenzio, come sempre,
in una vita sparsa per niente, in una
sola perla che parla da sola, per sempre.