CAMPO DI GRANO:
Di:GiSec.
Accarezzar vorrei il grano tuo
per poi sparire nell’immensità
di quel silenzio che l’anima mia
coltiva per timor della realtà!
Vasti campi di fiori eran tuoi occhi
che mi guardavan quando le mie mani
scacciavano le tue malinconie
e sulle gote ti posavo il labbro
pieno del fuoco che mi mettevi dentro!
“Cerbiatto mio”dicevo, proteggendo
il tuo tremore fievole e composto,
nel cuore mio tu sola trovi posto
e vento mai potrà farti lamento!
Come i poeti che piangono tanto
del folto grano tuo adesso canto,..
coi fiori dei tuoi occhi e col tuo viso
dipingo,nei pensieri,il paradiso
e il vento che non ti volevo accanto
trasformo in una nuvola di sole
che culla dovea fare al nostro amore!
Campo di grano erano i tuoi capelli,..
ancor li sento in petto,..com’eran belli!
Credevo che il mio cuore fosse spento
Sotto la cenere dell’antica brace
che dentro il cuore mio ardeva un tempo
sento riviver ora, e più non tace,
calda scintilla che esplode come un lampo!
Sono settanta, settecento, . .o mille,
non so se altre ancor ne conterò,
sono ormai tante queste mie scintille
che, al tuo pensiero, si ergono a falò!
E’ tanto il fuoco che ora m’assale,
tanti i pensieri che, dall’alma mia,
ti vogliono cara,quasi fossi il sale
che il gelo scioglierà lungo la via.
Credevo che il mio cuore fosse spento
ma m’è bastata una fotografia
finita, chissà come, in un cassetto
a ripropormi, ancora, la tua scia.
E allora ancor è nell’aria il tuo profumo
che mi riporta al dì della passione
e dentro il petto pressa come un grumo
l’ inutile clamor di quel dolore
d’ averti tolto quel che, un dì, era tuo
e aver lasciato quel che, un dì, era mio, . .
d’ aver creduto non ci fosse un Dio
a ricordarmi poi chi sono io!
Rileggo le tue lettere d’ amore
E, ancora, quelle che d’ addio era mia,
mi odio e mi rivedo, con orrore,
aprirti l’ uscio e poi mandarti via!
Ora passeggio, solo, in quel giardino,
l’ orma rivedo, tua, nel mio vialetto, . .
il nome mio, segnato, su quel pino
con la tua mano, scritto, e il tuo rossetto.
E il cuore mi si gonfia dentro il petto, . .
Il pianto mi si ferma nella gola, . . .
ritorno dentro ma trattengo a stento
l’ urlo silente di una casa sola!
Credevo sì che fosse spento il cuore
ma brucia adesso più di Roma antica
e tu, del foro, sei l’ imperatore, . . .
ardo per te “che manco me sei amica”!
Di : Giuseppe Secci.
ETA’ D’AMARE
Di:GiSec
Sul bianco littoral di calda estate
verdi chiome,d’alti pini,allineate
lentamente danzano,beate,
al fresco canto di brezza salina!
Oltre le chiome,non molto lontano,
d’umor del mar la voce s’ode
e stridio di gabbiani,ancora in volo,
che compagnia fanno,al pescatore!
Ho conosciuto te..e,ancor,l’amore
quando l’età d’amar più non avevo
e azzurro mar,che ci separa adesso,
più non sorride,al cuore mio depresso!
Bianca è la sabbia,che l’orme tue portava,
come la sciarpa che il collo ti avvolgeva,..
ancor ci sono i resti della barca
che corpi nostri,uniti,riparava!
Non ci sei tu! Sol’io,spalle a quei pini,
osservo adesso il mar con sguardo scuro!
Una stilla lungo il mento! Era d’autunno
che,avverso fato,il cuore ha messo al muro!
D’amar età non c’è,dice la gente
e cuore mio parea crederci ancora….
ma liberai l’amor che meritava
l’età d’amar per gli anni che portava!
IL SORRISO DI JOSEPH.(Breve racconto tratto da:La vita uccide. DI:GiSec.)
Di:GiSec.
Aiuto,..urlava,..aiutatemi! Ma le sue labbra non si muovevano
di un solo millimetro! L’assordante silenzio,nella sua mente,era
insopportabile e dalle socchiuse palpebre sgorgavano lunghi
rivoli di dolore che solcavano le sue gote! Su ogni sua lacrima
galleggiava una grande tristezza,..una storia infinita di un amore
irrinunciabile che gli spaccava il cuore! Un’incurabile malattia
a cui non poteva e non voleva sopravvivere!”Se non sarò con
voi,domani”sembravano dire i suoi riaperti occhi,”non cercate
colpevoli tra di voi,..cercate solo nella mia incapacità di resistere
agli spasmi dell’anima mia infelice,..nella mia rabbia per non
essermi saputo controllare,..cercatelo nelle mie mani sporche
del suo sangue..e del mio! Dai vetri della sua camera, sporchi
da lunghi mesi di incuria,filtrava la tenue luce dell’alba! La
battente pioggia tentava,senza successo,di pulirli un poco
ed una ingiallita foglia,trattenuta su questi dall’umidità,
sembrava ricordargli un cuore stanco di battere! La vecchia
pistola a tamburo,ricordo di una guerra mai vissuta,scaldava
ancora la sua mano destra! Il silenzio era ancora assordante
ma nessuno provava più fastidio! Nel disteso volto di Joseph
brillava ora un dolce sorriso e il rivolo non era di pianto!
Me lo avevi promesso un mattino_ regalando il tuo pianto al cuscino_
E giurando che mai amor fù grande_come quello che in cuor tuo si espande!
Me lo avevi promesso una sera_ indossando la mia canottiera_
e affacciandoti a un rosso tramonto_ che invadeva la stanza d’incanto!
Lo avevi promesso ai miei occhi_ che per te accendevan quei fuochi_
dentro il corpo, sciogliendo il mio cuore_al tuo vivo ed immenso calore!
Me lo avevi promesso una notte, raccontando di stelle cadute,
cantando i tuoi sogni alla luna e alla brezza dell’aria salina!
Io guardavo il tuo viso leggiadro, di farfalle parea esser ladro,
ti adoravo il respiro,..il tuo seno, . .il tuo ridere forte e sereno!
Adoravo il tuo corpo di fata, la tua voce più dolce e pacata,
quando,stretta al mio corpo più vero, mi dicevi: “sei mio prigioniero”!
Me lo avevi promesso, . .hai barato, . .più bugiarda non c’è nel creato!
Mi hai lasciato nel pianto più nero, . .nel dolore più cupo e severo!
Come un vecchio e battuto guerriero, mi hai lasciato,oh sì, prigioniero
di un amore che vive soltanto, nelle piaghe del mio cuore infranto!
Me lo avevi promesso,. . ricordo:”per noi due ci sarà un altro mondo
dove amore,dolcezza e magia, faran docile la nostra via”
<< A che serve portarti una rosa, . . lucidar la tua foto, mia sposa?!
A che serve pregare il Signore, di donarti un riposo migliore?!
Non è giusto, non serve, non vale,qui da sola,nel freddo stai male
. . .non è questo il fiorito giardino che leggevi nel nostro destino!
Sei bugiarda, . .ti odio, . .hai barato, io ti amavo ed il mondo avrei dato
per averti con me questa sera e ogni giorno della vita intera!
Me lo avevi promesso, mia sposa, . .il mio cuore è per te, in questa rosa,
ma la vita non sarà più la stessa finchè non manterrai la promessa!
“ La promessa “
Di: Giuseppe Secci
L’INVERNO E’ NEL CUORE.
Di:GiSec.
Non è qui l’inverno,
non intorno a noi dove l’erba,
alta e fortemente verde,
ondeggia briosa all’alito leggero
della brezza che il profumo dei monti
porta fino al mare!
Non è sui rami dei mandorli
dove bianchi fiori vogliosi di sole
vociosamente annunciano
un’imminente radiosa primavera!
Non è nella vista che,d’orizzonte piena,
conta le colorate vele
nel lontano pacato mare!
No,..non è qui l’inverno,..
non intorno a noi,..seppur lo sento!
E’ forse nel mio cuore freddo e stanco
di tutto quello che ora non gode
e della neve fredda il peso sente!
Non ci sei tu ad abbracciarmi forte,
a dirmi che son’io la primavera
che di tepore colma la tua vita!
Non ci sei tu,accanto,col tuo amore
a portar via l’inverno dal mio cuore’
a dare al mio sorriso e alla speranza
la forma di un tramonto che non muore!
CRISTO:NEL SILENZIO IO TI CERCO.
Di:GiSec.
Seduto qui,su questo freddo banco,
mirando il corpo tuo,di marmo fatto,
mi chiedo se davvero ci sei stato
o quale strano mago ti ha inventato!
Io tenderti vorrei la mano mia,
crederci di più,..sembra follia
alla mia mente ormai diseredata
da quell’amor,da tempo,abbandonata!
Nel gran silenzio della casa tua
urlar vorrei questo bisogno mio
di sentir viva quella tua presenza
donde aiutarmi in questa penitenza
di non sentire più la pace dentro
ma rivoli di pianto lungo il mento!
Non è pesante quanto quella tua
la croce che mi porto..e mi lamento
di non riuscire a sopportarne il peso
nel ruvido conflitto del mio cuore
che non capisce più dov’è l’amore
confuso ormai nel fango del dolore!
Vorrei che fossi tu a darmi un segno,..
un senso dove poi ricominciare!
Vorrei sentire dentro la tua voce
che mi ricordi il modo di pregare
e nel silenzio della casa tua
trovare poi la pace per la mia!
NON SIAMO VECCHI.
Di:GiSec.
Non voglio penetrar nella tua mente
con frasi rimielate da saccente
vorrei invece accarezzarti il cuore
con quelle lunghe lettere d’amore
scritte da me in tempi non lontani
quando unico sfogo avean le mani
versando su dei fogli senza vita
la pena d’una malattia infinita!
Dirti vorrei,con queste,di curare
un uomo che non ha smesso d’amare
il tuo sorriso,..del labbro tuo il sapore,
il tuo calor che fa scordare il sole!
Stolto fui io nel non voler capire
che libertà non era rinunciare
rubando a noi il cielo e le sue stelle,
la nostra gioventù in mezzo a quelle!
Non era libertà saper fuggire
voltando le mie spalle al tuo avvenire
era più dolce e libero l’amore
del triste pianto, nel viale del dolore!
Vecchi non siamo ancor,anima mia,
di fiori ancora olezza la tua via,
stringimi forte a te,con le tue mani,
se m’ami fai ch’io sia quel tuo domani,
con gli occhi miei riguarda nostra aurora,
non siamo vecchi,..possiamo amarci ancora!
SAN VALENTINO.
Di:GiSec.
Perche sei santo in cielo io ti rispetto
ma qui mi metto adesso al tuo cospetto
per dirti che non sento assai importante
far festa perche sei rappresentante
di quell’amor sì tanto decantato
ma tanto poco in cuore trattenuto!
Troppi interessi lo mettono alla prova
e troppi dolori raffreddano l’alcova
seppur vogliamo sempre dimostrare
di vincere coi doni questo male!
Non saran quelle rose o quell’anello
a dir che nel suo cuore io sia più bello
se il giorno prima oppure quello appresso
col fare suo m’ha reso un po’ deppresso.
Son certo che se l’ho amata ieri
anche domani saranno i baci veri
e seppure non le porterò una rosa
con gli occhi ancor la chiamerò “mia sposa”.
le braccia mie la stringeranno al cuore
e lì cantare sentirà l’amore!
Perciò non parliam più di Valentino
ma col tuo fare tienimi vicino,..
sarà ogni giorno festa se nel cuore
sapremo coltivare il nostro amore!
TI HO DELUSO
Di:GiSec
Mi guardo nello specchio e quel che vedo
è un uomo che detesto..e non par vero
che tanto male ha fatto col suo dolo,
tarpandoti le ali nel tuo volo!
Pace non mi so dare e non capisco
perche ogni mio amore demolisco
vedendo dopo in questi una prigione
da cui scappare senza una ragione!
Ragion non eri tu che mi dicevi,
vedendo in me il mondo che volevi,
“la casa mia è anche tua ed ogni giorno
aspetterò,con gioia,il tuo ritorno”!
Non sono più tornato…e t’ho deluso,
di questo,adesso io,ne porto il peso
e pensi che non t’abbia mai amato,
seppur rispetto mio non t’è mancato!
Al chiodo mio il quadro avevi appeso,
della tua storia, con il sole acceso,
e cuore tuo parea darti ragione
vedendo nel dipinto tua stagione!
Il sol ora s’è spento! Il chiodo arrugginito!
Il quadro tuo,per terra,ormai finito
e stille tue lo bagnan lentamente…
nera è la notte sul nostro orizzonte!
Carnefice son’io,di questo amore,…
pur senza ferro ti ho trafitto il cuore
mandando via quel sole dalla stanza
in cui tenevi i sogni e la speranza!
Ora sverditi, come foglie morte,
cadiamo verso una nuova sorte
sperando che la vita ci risparmi
altri dolori e ancora nuovi inganni!
Io sopra il letto d’una dorata stanza
ingoio pillole per rabbia mia ch’avanza
ed un pensiero fisso,nella mente,
ti augura una stagione più decente
dove non sarò io,con l’incertezza,
a metter freno alla tua giovinezza
e,seppur chiuso qui, chiedo al Signore
di dare a te un futuro assai migliore!