Titolo della raccolta: #Pitture Poetiche.
Manca ancora un giorno all’alba .
Così scivoli sulla mia mente inquieta
Come l’acqua e il profumo di un cielo
libero.
Cammini su giorni difficili e mi rovesci
addosso l’estate.
Di tutti i misteri, porti lo sguardo di
un’altra terra
Mentre io ti dipingo re
di un’isola dove nasce da un mare
indeciso, la bellezza degli Dei.
Sei l’incanto inaspettato che a passi
lenti, accarezzi le mie corde.
Il dono di “ Giove “ ed io una vestale
catturata ai margini di un pensiero.
Così strappi una stella , sull’adagio
del mio presente, e
in una sinfonia perfetta
canti sui passi dell’amore.
Si apre il cielo
sulla notte che non
conosce ragione, sulla strada
della tua luna.
Sull’incostante transito delle tue
risposte, cè sempre qualcosa che
ci inchioda.
Rimango qui nello stupore
dell’incertezza:
Manca ancora un giorno all’Alba!
Giusy— Luglio 2015-
Vedi le stelle ?
Vedi le stelle?
sono ferite accartocciate
aspettano che d’improvviso
si liberi l’acqua e ritorni
l’uragano.
Aspettano l’innocenza e la
bellezza, e le tue mani dietro
porte sbarrate e attese infinite,
e non basteranno a dare un
senso alla paura.
Indugia la notte e vacillano ferite
nuvole come foglie a meditare
sull’agonia che non brucia.
Vedi le stelle ?
Si sciolgono sulla crepa del
cuore, come neve: luminosa
corona di spine .
Non è facile ascoltare l’enigma
della notte se crolla il vento
che scuote la memoria.
Si sciolgono parole come un
disincanto sulla punta della dita.
Da quale parte di mistero
soffierà il vento a incendiarmi i
Capelli?
Vedi le stelle ?
Precipitano sulle tue mani
a liberarmi l’anima con passo
lento.
Ora si
anche l’acqua immobile
può cantare. ( 25 – 02- 2016 )
Che cos’è questo tempo
Guardo ancora al di là della finestra
ho l’illusione di vederti arrivare dal cielo
come una stella dentro al mio bicchiere-
Tu trasformavi il mio sguardo in un sorriso
oltre la terra, e io fiorivo alla vita bagnata
dalla tua potenza, come un’attesa di pioggia.
Che cos’è questo tempo umido senza un addio,
che apre la porta alla fame che ho di te
e io divento fiore.
E ti amo come fossi un dono a ridarmi
tutte le parole che rubano luce alle stelle
in questo buio controvento.
In questa notte di musica ferita cado con l’altrove
tra le mani senza aver sfiorato la pioggia.
E poi dirti ancora e ancora che cos’è
questo tempo umido senza il fuoco dei tuoi occhi…
E’ quasi Natale
E’ quasi Natale in una notte gelida e stellata
che non ha passato
Fiorisce un pensiero abbagliato di sogni
qui sulla punta delle dita.
E’ quasi Natale annaffiato solo dalla pioggia
di parole sospese.
Dove sei ?
Mi hai detto di apparecchiare la tavola, e sono qui
a sbucciare un’arancia sul vuoto del silenzio e una
musica che sa di nebbia.
Non sei in ritardo è solo tempo ubriaco che non
sa voltarsi indietro.
Io qui a inseguire chimere respiro il fumo dei
miracoli e l’inverno viene a prendermi per mano.
E’ quasi natale adesso sul sorriso dei tuoi occhi,
ora che ho bruciato l’attesa su un cielo di stelle.
Il profumo della neve.
Avevo già un fiore tra le mani da bambina
Avevo un cielo con tramonti di fragola e panna
Non sapevo nulla di te, eppure avvertivo
un’immagine a scompigliare il silenzio
Ti avevo incastonato tra le pagine del sogno
come fossi un’ipotesi, dispersa nei sassi di un
mattino , in un giorno d’aprile.
Sei arrivato dentro un labirinto e ho scritto una
canzone di mare a primavera.
Dentro a una distanza imprecisa mangiavo
una mela sul ritmo di un ultimo ballo.
Ti avrei aspettato nell’Epifania della Tour Eiffel,
Tu bagnato dalla pioggia nella notte scura,
spegnevi le stelle sui miei occhi stanchi.
e la tua assenza in un bicchiere di cristallo
rifletteva l’ambra di un rum amaro di un dolore
già scritto. Mentre il profumo delle neve resta come
ogni sera a chiudere il sipario.
Giusy agosto 2020
E Tu cammini nel silenzio.
Ti avevo chiesto di fermarti a un passo
dal futuro e tu cammini nel silenzio
mentre il tempo è in pausa, tra un’onda
e il riflusso.
Mi guardavi mentre andavo verso il
treno e attraversavo castelli di sabbia.
E non ho stelle sulle mani.
Se tu avessi tinto di inchiostro rosso
le tue dita non sarei partita su spazi astratti
a farmi abbracciare dal vento.
Quando la nebbia ha attraversato le case,
hai sciolto i tuoi silenzi.
Ti aspettavo nel sogno di un’ inverno
a curare i miei rimpianti,
e mentre vesti i tuoi silenzi
il domani è già passato.
Giusy Luglio2020
L’infinito amaranto
Scendere sola oltre le porte della notte,
mi chiedo cos’è questo infinito amaranto
se cammini sul bordo di un inverno senza
attracco al porto.
Ho scartato l’idea di piegarmi al gioco
del rimorso, ne può il filosofo saggio
di un’isola greca indurmi il pensiero.
Nel tormento ignoto del mio viaggio
si accendono colori: giallo come il sole
quello che trabocca dalla tua sete di oceani
rosso come l’impulso di un autunno affamato
di gioia.
Come un cancello che oltrepassi e ti spalanca
il giorno, e la follia che ti invita a procedere
sollevando lo sguardo.
E’ l’infinito questo conforto sui primi mattini
d’autunno amaranto, l’attesa ostinata dei tuoi
passi, in tutto il mare intorno l’azzurro
infinito dei tuoi occhi.
Giusy
1 Novembre 2020 .
Raccontami di te.
L’ultima volta che mi hai ubriacata con il tuo sguardo
ho visto la luna : rifletteva grappoli d’uva
e foglie gialle.
Hai usato la chiave più bella per entrare
e sotto a un cielo rovesciato mi hai rubato
anche l’ultimo sorriso.
Sono stata per te la Venere del Botticelli,
la Nike sospesa tra il delirio del volo e il buio
della notte.
Scivolo confusa su una terra senza fiori,
passano i giorni e non riesco a uscire dal
tuo cappotto, e il silenzio mi graffia le mani.
Vorrei dirti che qui la luna accende fiamme
di miracoli, brucia le metafore del desiderio
che diventano attimi di infinito.
Non è inaccessibile la meta se mi trascini
dove il vento ha abbandonato le foglie.
Raccontami di te dove io in attesa di un’altra stagione
uccido il passato e dò l’acqua ai fiori.
Giusy 30 ottobre 2020-
L’ultima stella
Momenti di angoli bui
angoscia che gira intorno,
si apre una nuvola malata di sole
a squarciare il cielo.
Domani tornerà nella logica
del mio sguardo deluso,
questo sole.
Meteora di un tempo enigmatico
che non mi accarezza.
Oltre lo strappo di sogni riflessi,
si accende il mio sguardo
su una foto di un tempo che ride :
un sorriso che non torna più .
Eppure vivi ogni giorno
E bruci il Tuo addio nell’infinito
abbraccio di una stella.
Lascio a Te il mio sorriso
reciso come fiore
da ombre di silenzio,
ripercorro un istante a ritroso…
Si scioglie come ghiaccio
la lacrima del mio cuore.
Eppure oltre i giorni
rimani per sempre
in quell’ultima stella
Mamma !
Ti diranno
Ti diranno che sei diversa
Ti diranno che hai occhi lucidi
e chiari e non capiranno perchè.
Il mare consuma lo sguardo e
trafigge di un vento freddo.
Le parole sulle mie dita
attraversano un cielo limpido
su altalene di paura, e si annega
in questo mare la mia vita.
Gli occhi fanno rumore,
hanno il sapore del sole,
lanciano sassi, un tempo
non sapevano sorridere.
Ti diranno che insegui gli Dei
su cieli senza stelle
anche il carro della speranza
stasera, può avere una luce.
Come un poeta che impara
ad amare l’autunno, come il
vento nel tempo del mare
attraverso pareti di carta,
mentre la pioggia accarezza
goccia a goccia un cielo che
non sa aspettare.
Ti diranno che sei diversa
e non sapranno leggere
chi per tanto tempo ancora
è rimasto ad aspettarti su
questo taglio di luna.
Ti diranno che sei diversa
e non sapranno leggere
la vita
tutta la vita sgualcita in un
bicchiere, in questa sera
d’autunno.
Giusy – ottobre 2016 -