Graziella Scudiero

Poesie e Racconti


La sigaretta

La sigaretta è una bella beffa,
ti invita a fumaria e poi ti inganna.
Ti porta via i pensieri per un minuto,
e non ti ricordi più chi eri.
La malinconia ti fa passare,
e non pensi più a quello che potrebbe accadere.
E’ un antidoto per il dispiacere,
come un bohemien ti fa sentire.

 


 

Che fine ha fatto Frinkenstein?

Prefazione:

Nel momento della creazione del mostro, l’ amico di Victor Frizz, rubò all’università di Golsyad un cervello degenerato “anormale”, che apparteneva ad un criminale.
Senza tener conto dell’enorme caos che avrebbe creato, il mostro creato, commise tutti quei crimini; l’unica maniera per cambiare il finale, sarebbe stata quella di dar vita ad una creatura con un cervello anormale in grado di impartirgli un educazione che potesse deviare il suo cervello verso un andamento civile.
Dalla famosa morte di Victor, passarono due settimane, nelle quali il mostro scomparve, ritirandosi sui ghiacciai del polo nord, in solitudine col solo e unico desiderio di morire.
La sua vita ormai al limite, sporcata da indicibili delitti, non aveva più alcuna possibilità di mutati in una vita normale per quanto concerne per un mostro.
Victor lo abbandonò senza preavviso, morendo di crepacuore, dopo che lui le ebbe ucciso la sua amata Elisabeth, proprio qualche ora prima del matrimonio.
Questo lo destabilizzò, provocando in lui la voglia di ritirarsi sull’estremità del Polo Nord, con la folle intenzione di darsi fuoco, ma per fortuna l’amico di Victor Walton riuscì a fermarlo salvando dal suo atroce destino.
Walter propose al mostro di seguire le orme del suo creatore, cioè studiando chimica e filosofia naturale, avrebbero potuto impossessarsi del segreto di come dar vita a corpi inanimati, provenienti da resti di cadaveri in decomposizione.
La proposta fu quella di tornare in Germania, dove erano avvenuti i famosi studi di Victor, all’università di Glonstald, recandosi nel suo laboratorio, cercando tutte le informazioni per mettersi all’opera.
Per prima cosa dovevano recuperare il corpo di Victor e portarlo con sé, prima che si putrefacesse, cosicché si mantenesse in buono stato ogni organo, vite, soprattutto il cervello.
Il mostro accettò la proposta e si misero subito in viaggio.
Arrivati su di una carrozza, in una notte grigia e tempestosa, si intrufolarono nel laboratorio di Victor, cominciando a cercare in ogni angolo del laboratorio, estrapolando informazioni preziose da ogni quaderno, in cerca della formula segreta.
Nel buio una candela illuminò una pagina con dei disegni che indicavano come collegare le parti del corpo e mettere in funzione gli organi vitali, Walton riconobbe subito che li’ vi era la chiave dell’enorme esperimento avvenuto anni prima in quel laboratorio.
Presero il corpo morto di Victor e lo posero sul lettino, impugnarono i ferri e cominciarono ad aprirgli la testa, il sangue schizzò dappertutto, ma nessuno dei due si impressionò.
Dopo vari tagli e cuciti su quel corpo, l’opera si concluse, e Victor dopo una forte scossa datagli dagli elettrodi si risvegliò.
Si guardò intorno e riconobbe Fankestein e Walton i due che gli ridiedero la vita!