Irene Cataldi - Poesie

Figlia delle fila di un mito

 

Aracne non faceva altro

che tessere la tela 

della sua rovina;

trasformata 

in ragno

avrebbe cotinuato a creare

quanto emergeva

dalle sue virtù 

più celate.

 

Urli Aracne

dalla prigionia

delle sue sbarre argentate!

 

Tra lei, Arianna e Penelope

si dipana il gomitolo

di armoniose metamorfosi

subordinate ad Atena

e protette da Venere,

 

solo che 

nel mio mito

Atena sottrae le frecce a Eros

e si trafigge

con tutta la forza che ha.


 

Nella rete del ricordo

 

Nasciamo felici

ma un’elevata

percentuale di noi

se lo dimentica,

si perde

e si disperde

nella “controvita”

della depressione,

al punto che ci sentiamo

autorizzati a rivendicare

il nostro diritto

a cercare la felicità.

Dovremmo solo scavare dentro di noi

con tutto l’eroico sudore

che gratifica a fine partita.

 

Anche se 

il ricordo con me

parla un linguaggio diverso

da quello che adotta

quando si rivolge a te,

 

l’idea che ho di te

sopravvive a qualsiasi impressione

possa avere

della tua persona

e tuona nel tempo

della mia vita

come lo scacco matto

a ogni rintocco.

 

Se non scendo alla stazione giusta

è colpa mia,

ma temo che la tua

influenza

gravi su di noi

a partire dalla mia

infanzia.



Dedica di uno scorpione ferito

 

Cara rana,

mi dispiace vederti morire

a causa mia,

ma d’altra parte sei tu

che mi hai chiesto aiuto

per attraversare il fiume.

Non ho saputo lottare

contro la mia natura,

e ti ho punta

mentre stavamo giungendo

al traguardo.

Alla fine l’ho raggiunto da solo,

ma quanto amore nel mio cuore

e quanto disappunto nella mia ragione!

 

Non si scompone

la simmetria della nostra relazione.

 

Siamo ancora

due amanti distanti

cui è negato intervenire

sull’abisso che si insidia tra di loro,

tuttavia siamo consapevoli

che “tu” ed “io”

siamo già “noi”.

Sempre speciale

sarai per me,

che per te

non sono altro che

un’amante sleale,

 

dopotutto siamo rose che si feriscono

senza volere

e mischiano il loro sangue

senza perire.


 

L’esclusiva

 

Ti attira tanto la mia indifferenza;

se solo sapessi 

che a determinarla

è la differenza

che fa

la presenza sempre più ingombrante

di una persona differente … .

 

È lei il turbamento

che mi sconvolge

l’esistenza,

quando la mia passionalità,

sterile a intermittenza,

rischia di dimenticarsi

della propria consistenza.

 

Pochi sanno

quale rapporto ci lega,

tanti pretendono

di parlarne,

troppi si permettono

di giudicarlo

e non sanno nemmeno 

dove sta la giustizia,

quando è un intricato reticolo

quello in cui si intrecciano 

i legami umani.



Più reale del reale

 

Siamo spesso telecamere accese

sulle vite altrui,

incapaci di fare luce

sulla nostra esistenza.

 

Siamo sipari strappati

tra noluntas e voluntas

delle quali non distinguiamo

i confini,

ammesso vi siano

tra loro

confini.

 

Una personalità 

particolarmente sfaccettata

non può che trovare 

un assaggio di appagamento

sul palco del teatro

in cui si spoglia

delle etichette

che si sente addosso,

per vestirsi delle persone

che ne superano l’autenticità.


 

Fuori dal pregiudizio

 

Fidarsi è sfidare 

la possibilità

che le proprie aspettative

si imbattano

nella delusione più decisa,

 

ma è sul terreno dell’essenza

che può crescere la tolleranza.



Ai confini della libertà

 

Non oso scegliere

due strade

che si escludono

a vicenda;

 

la mia libertà 

è protetta

da un invisibile

filo spinato.

 

Questa ancestrale tendenza

a legarmi

mi libera,

mentre mi incatena.

 

Sono la libera schiava

di un’imprescindibile

irrinunciabile

libertà;

resto condizionata

dall’incondizionato.


 

Filo

 

Quanta gentilezza,

eleganza e comprensione

nel dialogare

di due gentili,

eleganti e comprensive 

dame

quali poesia e filosofia,

filosofia e poesia.

 

La mia vita

intreccia la filosofia

in un erotico abbraccio

tra prassi e teoria,

laddove l’erotismo di Platone

atterra

le fugaci conquiste di Don Giovanni.

 

La filosofia,

più della fede,

mi tiene legata

alla vita;

traggo soddisfazione

da questo stato 

di inappagamento.



Differenze unite

 

Prestiamo attenzione

alle derive

del “principio di non-contraddizione”:

i due volti

della stessa medaglia

non si degnano nemmeno di uno sguardo,

eppure non possono fare a meno

l’uno dell’altro,

perché esista la medaglia stessa.

 

Quando ci rendiamo conto

che gli opposti sono congiunti,

come l’ombra alla luce

che ne definisce i contorni,

non dobbiamo temere

la confusione

che questo comporta,

ma riconoscere

che la natura delle cose

non ammette assolutismi.

 

La mediocrità

sta nel pensare

che il grigio sia mediocre,

quando magari 

è semplice nebbia.


 

Se ci credi

 

Guerriera della pace

sin dalla nascita

e finché morte non separi

la sorte

del tuo nome,

ascolta chi tace

e tendi la mano

a chi cela la sua.

 

Non ti inaridisca

la tua attitudine 

a succhiare chiodi

e parlare a muri.

 

Contro la distopia

del disincanto

e della disillusione sterile,

ricorda che

se hai talento

arrivi in alto,

ma se ci credi

arrivi in cima.