Isabella Emilia Nastasi - Poesie

Barcolana

 

Un tricolore sfumato….

nella città di confine sopravvissuta alla storia…

in un giorno che celebra la festa dorata del vento….

testimonianza elegante di condivisione damore….


 

Εύρηκα

 

All’improvviso scorgo una scala…ci sarà un’uscita?

cerco con gli occhi dove non si vede niente

apro le orecchie quando non si sente più niente

sento le mani che vanno a tastoni su tutto quel niente
Poi arrivi tu dal nulla
e riempi i miei occhi stravolti dal niente
mi accarezzi le orecchie allungate per tutto quel niente
e le tue mani
ridisegnano i miei confini anche in quella valle del niente.
All’improvviso è il paradiso.


 

Il posto dei segreti

 

Le vite degli altri scorrono nella stanza

con una frequente costanza

tra gli sguardi più tristi cerco almeno una lucina

che accenda il cammino

e che possa guidarli a più leggero destino

Talvolta nel cuore rubo un sospiro

per dare vigore al loro lento morire

Talvolta con gli occhi faccio un giro

per trovare la strada da cui farli risalire

Le vite che gli altri vorrebbero vedere finite

per smettere di soffrire

rimetto in assetto

restituendo loro il sacro rispetto.

Sogni e ricordi ritrovano poi la vita

E’ ancora tutta da giocare la partita.


l Robivecchi e le memorie degli altri

 

Antico mestiere

rivisto e sgrossato di polveri e …

e cose troppo ingombranti

ingrato

guarda dove niente si vede

prende dove nessuno vorrebbe

Antico mestiere

che forgia gli occhi e le mani

investe anche il cuore profano

nel verbo non scorge soltanto il fogliame

radici rimuove col cuore in mano

Di sudicio e nero

si copre il suo volto

nessuno ne vede il lume nascosto

Il robivecchi….è anche il mio mestiere


La terra trema (terremoto nov 2016)

 

 

Alcuni rami simulano il vento…

Altri,

immobili e attoniti

assistono soltanto.

Eppure non c’è vento

Non volano piume

L’albero, ben attaccato alla terra

col cuore trema con lei,

Singhiozzi violenti e profondi

di un uomo ingrato ignorante e bambino

che ha violato ogni divino…


L’illusione negata

 

Il potere

un fiume in piena

tutto travolge, trascina con sé

c’è chi s’aggrappa all’acqua

almeno per respirare

il travolto il tempo consuma

ogni cosa che si aggrappa

l’acqua scorrendo, logora

Il potere, un magnetismo occulto

rende ciechi di solitudine

gode della sua maschera di cera

Acqua che disseta

non spegne il fumo delle catene

denti che nutrono

non rompono il morso del comando

Tramutati in flora stagionale

brancolano le illusioni dei puri

La corsa toglie fiato

la sosta sopravvive.


Luna funambola

 

cos’é?

disse il merlo incantato

E’ una luna funambola

che abbandonata dal sole

si accende su un filo dellalta tensione

Una bianca biglia luminescente

Sembra rotolare su un cavo dacciaio

Battuta da un sole morente sul filo destate.


Paradossi affettivi

 

Non basterà una valvola nuova

per far battere tranquillo il cuore

Non basterà una terapia del dolore

per ricucire strappi e scompensi

Lo sento nel buio

chiudersi nel silenzio

Stanco di scandire il tempo della vita

Volti esangui si affacciano alla mente

Teneri morti

Volti inespressivi mi inseguono nella notte

Acidi vivi


Passioni

Ti ho baciato per giorni interi

e nelle notti abitate dalle passioni

Ti ho amato

Nel finire e ricominciare del giorno

Ti ho guardato spiato avuto

Ti ho cercato ho vinto ho perso

Ti ho cercato tra le pieghe dei ricordi

Fiumi caldi invadevano le sponde

Mari in tempesta

Culle tranquille dei nostri corpi

Lacero il pensiero di te

Scorre rapido in quel fiume di ricordi

Sanarsi non può dal freddo tremore

Lacero e senza identità

Quel ricordo ibernato non torna

Intanto il tempo ingoia i momenti

Spazi infiniti

Si contendono un cantuccio senza pace

Stringo tra le dita qualche piccolo lembo

di un noi ormai finito.


Strade interrotte

 

Quell’imbarazzo,

creato dai lunghi silenzi,

sembra aver eretto un muro.

Mi ritrovo a fare domande senza senso

E ho perso la capacità di capire.

Così,

nella distanza,

calpestiamo le ore

che una dopo l’altra formano un giorno…

e i tanti giorni

che insieme formano i mesi.

É così che poi volano via gli anni.

Le strade interrotte non riportano vita.