Barcolana
Un tricolore sfumato….
nella città di confine sopravvissuta alla storia…
in un giorno che celebra la festa dorata del vento….
testimonianza elegante di condivisione d’amore….
Εύρηκα
All’improvviso scorgo una scala…ci sarà un’uscita?
cerco con gli occhi dove non si vede niente
apro le orecchie quando non si sente più niente
sento le mani che vanno a tastoni su tutto quel niente
Poi arrivi tu dal nulla
e riempi i miei occhi stravolti dal niente
mi accarezzi le orecchie allungate per tutto quel niente
e le tue mani
ridisegnano i miei confini anche in quella valle del niente.
All’improvviso è il paradiso.
Il posto dei segreti
Le vite degli altri scorrono nella stanza
con una frequente costanza
tra gli sguardi più tristi cerco almeno una lucina
che accenda il cammino
e che possa guidarli a più leggero destino
Talvolta nel cuore rubo un sospiro
per dare vigore al loro lento morire
Talvolta con gli occhi faccio un giro
per trovare la strada da cui farli risalire
Le vite che gli altri vorrebbero vedere finite
per smettere di soffrire
rimetto in assetto
restituendo loro il sacro rispetto.
Sogni e ricordi ritrovano poi la vita
E’ ancora tutta da giocare la partita.
l Robivecchi e le memorie degli altri
Antico mestiere
rivisto e sgrossato di polveri e …
e cose troppo ingombranti
ingrato
guarda dove niente si vede
prende dove nessuno vorrebbe
Antico mestiere
che forgia gli occhi e le mani
investe anche il cuore profano
nel verbo non scorge soltanto il fogliame
radici rimuove col cuore in mano
Di sudicio e nero
si copre il suo volto
nessuno ne vede il lume nascosto
Il robivecchi….è anche il mio mestiere
La terra trema (terremoto nov 2016)
Alcuni rami simulano il vento…
Altri,
immobili e attoniti
assistono soltanto.
Eppure non c’è vento
Non volano piume
L’albero, ben attaccato alla terra
col cuore trema con lei,
Singhiozzi violenti e profondi
di un uomo ingrato ignorante e bambino
che ha violato ogni divino…
L’illusione negata
Il potere
un fiume in piena
tutto travolge, trascina con sé
c’è chi s’aggrappa all’acqua
almeno per respirare
il travolto il tempo consuma
ogni cosa che si aggrappa
l’acqua scorrendo, logora
Il potere, un magnetismo occulto
rende ciechi di solitudine
gode della sua maschera di cera
Acqua che disseta
non spegne il fumo delle catene
denti che nutrono
non rompono il morso del comando
Tramutati in flora stagionale
brancolano le illusioni dei puri
La corsa toglie fiato
la sosta sopravvive.
Luna funambola
…cos’é?
disse il merlo incantato
E’ una luna funambola
che abbandonata dal sole
si accende su un filo dell’alta tensione…
Una bianca biglia luminescente
Sembra rotolare su un cavo d’acciaio
Battuta da un sole morente sul filo d’estate.
Paradossi affettivi
Non basterà una valvola nuova
per far battere tranquillo il cuore
Non basterà una terapia del dolore
per ricucire strappi e scompensi
Lo sento nel buio
chiudersi nel silenzio
Stanco di scandire il tempo della vita
Volti esangui si affacciano alla mente
Teneri morti
Volti inespressivi mi inseguono nella notte
Acidi vivi
Passioni
Ti ho baciato per giorni interi
…e nelle notti abitate dalle passioni
Ti ho amato
Nel finire e ricominciare del giorno
Ti ho guardato spiato avuto
Ti ho cercato ho vinto ho perso
Ti ho cercato tra le pieghe dei ricordi
Fiumi caldi invadevano le sponde
Mari in tempesta
Culle tranquille dei nostri corpi
Lacero il pensiero di te
Scorre rapido in quel fiume di ricordi
Sanarsi non può dal freddo tremore
Lacero e senza identità
Quel ricordo ibernato non torna
Intanto il tempo ingoia i momenti
Spazi infiniti
Si contendono un cantuccio senza pace
Stringo tra le dita qualche piccolo lembo
di un noi ormai finito.
Strade interrotte
Quell’imbarazzo,
creato dai lunghi silenzi,
sembra aver eretto un muro.
Mi ritrovo a fare domande senza senso
E ho perso la capacità di capire.
Così,
nella distanza,
calpestiamo le ore
che una dopo l’altra formano un giorno…
e i tanti giorni
che insieme formano i mesi.
É così che poi volano via gli anni.
Le strade interrotte non riportano vita.