Dalla raccolta “Diario poetico”
Fragilità
La condizione
di quando
invecchiando
ancora non
conosci
i trucchi del Vile
il sorriso beffardo
del Meschino
ma resti a fissare
il puntino
di Luce
alle sue spalle
Manchevoli paradossi
Le cose che fuggi
sono quelle
che ti mancheranno
Ciò che ti
manca
innesca la fuga
Si è smarrito per sempre
l’ultimo pezzo
del Puzzle
Tramontana
C’è Vento
c’è Vento…
lascia che il Vento
spazzi via
le foglie morte
lascia quei pensieri
brutti
accanto ai mucchi
gialloverdi e marroni
dell’autunno
appena volato via
Soffia il Vento
e disperde
tutto ciò
che ormai
non serve
Poesia
Tu pensi forse
non serva a nulla
una Poesia
credi forse
sia tempo sprecato
seguirne il verso
offre essa invece umilmente
un luogo di Ristoro
Castello o Capanna
Regno o Rifugio
amica sincera
dell’Animo Umano
Voce nascosta
che allevia
ogni pena
Pavone
Splendida creatura celestiale
si rigira si rimira
regali le sue piume
dipinti magistrali
del Genio di natura
Anche l’uomo
dispiega il suo piumaggio
Bramoso d’apparire
Volteggia nelle spire
Dell’altrui e propria
Vanità
Brancola nel buio
Orfano oramai
di Divina Meraviglia
Schiavo dell’altrui e propria
Cecità
Parole
Limpide azzurre cristalline
malleabili fili d’erba verderame
intrecciano nidi
di Quiete
Rifugi
di Speranza
in Maestose
Querce di Spirito
Accolgono consolano riscaldano
rivestono di
Forma e Sostanza
il Presente instabile
Tenue
Sentieri
Stretti si inerpicano
lungo ripide salite
improbabili
fluttuanti
Non si sa
se ad attendere
vi siano Vicoli ciechi
o frammenti di Cielo
a volte si ripiegano spirali
di curve sovrapposte
la Cima pare allontanarsi…
poi riprendono l’Ascesa
puntando dritti
all’Orizzonte
Delicati fili di brina
sospesi nella Luce erbosa
del Mattino
guidano il passo stanco
del Viandante Assorto
Lento e Schivo
Distanze
Quante parole spese
per ritrovarci
stranieri sconosciuti
sulle vie del Mondo
ci parliamo senza ascoltare
ci ascoltiamo
senza capire
dovremmo forse solo amarci
trovare ognuno
la propria via
per scoprire come funziona
L’Amore
Identità plurali
Disporre di varie
Identità
non è poi una sfortuna
basta averne il controllo
più lingue più parole
più valori più ricchezza
il plusvalore
della Libertà
sentieri partigiani
tra gli Orrori
della Mediocrità
Infanzia adulta
I vostri passatempi son gingilli
vi procurano quel frammento
d’allegria spavalda
che subito si disperde
nei vostri occhi stanchi
Fermate i vostri passi
Ascoltate l’Infinito
v’è più Gioia
nel Silenzio
che nel frastuono abbagliante
d’un solo
Istante