Josefin Frangione - Poesie

Dalla raccolta “Diario poetico”

 

Fragilità

La condizione
di quando
invecchiando
ancora non
conosci
i trucchi del Vile
il sorriso beffardo
del Meschino
ma resti a fissare
il puntino
di Luce
alle sue spalle


 

Manchevoli paradossi

Le cose che fuggi
sono quelle
che ti mancheranno

Ciò che ti
manca
innesca la fuga

Si è smarrito per sempre
l’ultimo pezzo
del Puzzle


 

Tramontana

C’è Vento
c’è Vento…
lascia che il Vento
spazzi via
le foglie morte
lascia quei pensieri
brutti
accanto ai mucchi
gialloverdi e marroni
dell’autunno
appena volato via

Soffia il Vento
e disperde
tutto ciò
che ormai
non serve


 

Poesia

Tu pensi forse
non serva a nulla
una Poesia

credi forse
sia tempo sprecato
seguirne il verso
offre essa invece umilmente
un luogo di Ristoro
Castello o Capanna
Regno o Rifugio
amica sincera
dell’Animo Umano
Voce nascosta
che allevia
ogni pena


 

Pavone

Splendida creatura celestiale
si rigira si rimira
regali le sue piume
dipinti magistrali
del Genio di natura

Anche l’uomo
dispiega il suo piumaggio
Bramoso d’apparire
Volteggia nelle spire
Dell’altrui e propria
Vanità

Brancola nel buio
Orfano oramai
di Divina Meraviglia
Schiavo dell’altrui e propria
Cecità


 

Parole

Limpide azzurre cristalline
malleabili fili d’erba verderame
intrecciano nidi
di Quiete
Rifugi
di Speranza
in Maestose
Querce di Spirito

Accolgono consolano riscaldano
rivestono di
Forma e Sostanza
il Presente instabile
Tenue


 

Sentieri

Stretti si inerpicano
lungo ripide salite
improbabili
fluttuanti
Non si sa
se ad attendere
vi siano Vicoli ciechi
o frammenti di Cielo
a volte si ripiegano spirali
di curve sovrapposte
la Cima pare allontanarsi…
poi riprendono l’Ascesa
puntando dritti
all’Orizzonte

Delicati fili di brina
sospesi nella Luce erbosa
del Mattino
guidano il passo stanco
del Viandante Assorto
Lento e Schivo


 

Distanze

Quante parole spese
per ritrovarci
stranieri sconosciuti
sulle vie del Mondo
ci parliamo senza ascoltare
ci ascoltiamo
senza capire
dovremmo forse solo amarci
trovare ognuno
la propria via
per scoprire come funziona

L’Amore


 

Identità plurali

Disporre di varie
Identità
non è poi una sfortuna
basta averne il controllo
più lingue più parole
più valori più ricchezza
il plusvalore
della Libertà

sentieri partigiani
tra gli Orrori
della Mediocrità


 

Infanzia adulta

I vostri passatempi son gingilli
vi procurano quel frammento
d’allegria spavalda
che subito si disperde
nei vostri occhi stanchi

Fermate i vostri passi
Ascoltate l’Infinito
v’è più Gioia
nel Silenzio
che nel frastuono abbagliante
d’un solo
Istante