L’anno che verrà
Sarà l’anno che verrà…ed io finalmente bacerò
il tuo sapore, le mie labbra sulla tua anima
a placare ogni tuo demone
a gioire di ogni tua felicità.
Bacerò il tuo essere ed ogni sua ferita
e sarà lo sguardo profondo di chi
ha trovato pace.
Sarai la persona che sei
le mie dita a sfiorare ogni tua linea
come cieca amante dei sensi perduti.
Sarà lo stupore de l’entusiasmo
ogni millimetro della tua pelle nuda
a regalarmi sussulti come vengono
col cuore aperto di chi, incredulo
che tanta passione possa anelare.
Sarà le festa delle tue intimità scoperte
due anime che si fondono
il bacio sincero che si mescola a tutto di te
da tutto di me.
Sarà la persona che sei
difronte alla persona che sono
senza veli, senza ombre
nel silenzio dello spazio che ci circonda.
Sarai quella che diventerai, quella che diventerò.
Sarà semplicemente l’universo nelle nostre mani
pezzi di cuore, respiri che si cercano fino all’ultimo
sguardi che si perdono nello strapiombo dei nostri esseri.
Sarà iniziare ad amarti
amarti
averti amata.
La vita che scorre
Ed ecco la vita ora appare
ho infine valicato i tuoi occhi con i miei lenti passi
e sono giunta alla festa della tua vita.
Ho provato ad accarezzare il tuo cuore
in istanti troppo flebili
che non hanno il tempo giusto.
Ho poggiato delicatamente il mio immenso desiderio
sulle tue vitali labbra, ed ora
memore vigile del tuo sapore che,impresso nella mia vita
giunge a tradimento e taglia il fiato
io mi giro e ti cerco tra la vita che scorre veloce.
Ho percorso ogni linea che ti compone
ed è così che è successo
fare il giro dell’universo in quegli istanti
perfetti e carichi di passione.
Nelle mie dita tu
Fra le mie braccia tu
Nei miei pensieri tu
che sei caduta nel mezzo della mia anima
e li ti sei seduta, col sorriso di chi sa.
La tua essenza nella mia
aliti di anime che danzano leggere
in una notte senza fine
Occhi che scrutano, dicendo tutto
senza parola proferire.
La vita che scorre veloce e non attende.
Cosa vuoi tu da me?
Cosa vuoi tu da me? Occhi profondi con dentro
il mare in tempesta, calma apparente
di una esistenza che brama la vita e la rincorre
Aria di chi ha amato spesso anime senza occhi.
Voglio sedermi accanto a te in questa vita
di istanti,incrociare le mie dita alle tue ed
abbracciarti fino a che, ogni atomo che ci compone
si conosca e si ami.
Pelle contro pelle, respiro dentro respiro e
anima nell’anima.
Voglio che tu senta sussurrarmi di attimi infiniti
di nuove strade da percorrere e di mani che non si lasciano
Voglio appoggiare il mio essere al tuo, leggero
che tu senta l’infinito universo di desideri
di cui è fatta la mia anima per te
Voglio vedere ed accarezzare ogni tua ferita, baciare ogni tua cicatrice
per imparare ad amarti di più
Voglio che tu mi conduca per l’infinita festa della
tua vita ed io per la mia e che da qui ne nasca una sola
Ecco cosa voglio io da te, tutto!
Io sono
Io sono goccia di esistenza flebile e tremolante
fiamma di una candela prigioniera dell’umore del vento
luce che illumina i tuoi passi e guida la tua mano alla mia
buio che racchiude la paura di una anima gentile.
Io sono ali con cui spiccare il volo sui nostri infiniti
gioia del cuore in cui racchiudere ogni tuo diletto,ogni tuo timore
sono carne, ossa, muscoli e nervi che ti amano da lontano
da quel luogo discreto e segreto che solo tu conosci.
Io sono aria con cui respirare a nuova vita
pietra preziosa da cogliere e tenere nello scrigno tuo più prezioso
sono delicatezza d’animo e silenzio prigioniero di corde vocali
deboli e bocca serrata.
Io sono paura nello smarrimento dei miei labirinti
forza delle idee nella crescita
sono vento sereno che lambisce il tuo volto, che tu possa
chiudere gli occhi ed addormentarti al mio passaggio.
Io sono qui, davanti a te, al fianco tuo, dietro di te
tengo la tua anima fra le mie braccia, leggera
con il cuore di chi sa di non poterti amare e
non si da pace…
Io sono, poco ma tanto, niente ma tutto….
Il Ritorno
Vive un momento all’alba del nuovo giorno
fermo immobile nell’ultimo bacio
in quel istante perfetto e triste di quando io volgo al ritorno
in cui il corpo si alza e pesante scivola via da te.
Ed è il ritorno di me, leggero e stanco
che lascia te distesa nel posto della festa
nuda e perfetta, assopita nel tuo ancestrale sonno
Volgo le spalle, ed ogni mia particella si stringe
in quel saluto troppo veloce e così ingiusto.
Ventuno grammi di me sono rimasti lì con te
nel buio sopito e colorito di quella stanza
madida di odori, riempita di sospiri, gemiti di esistenza
parole sussurrate e intime confidenze
dove una danza di attimi infiniti ha vissuto
dove ogni senso ha giocato alla vita.
Passi stentati, tremanti, incompleti
allontanano la mia pelle dalla tua
La strada si apre e davanti a me
il tutto che sembra nulla,che non ha senso
Ritorno e non voglio.
Eco di nostalgia che stringe il cuore
Rumore di pensieri dalla lama affilata
Luce di speranza da vedere
Ritorno e non voglio
Ritorno ed il dolore dell’uno rimane.
Ritorno e non voglio.
La Decisione
Esiste un luogo perduto e sommesso
popolato di profondi desideri e speranze
di ogni certezza e di ogni titubanza
di ogni ferita e di infiniti sorrisi.
Esiste un luogo dove ci si ferma e non si respira
dove il fiato manca e la paura ti abbraccia
dove la forza prende il sopravvento o dove le ginocchia
tremano e rovinano a terra.
Esiste un luogo dove si sta ritti in piedi difronte alla paura
e dove il coraggio deve abitare
esiste un luogo fatto di aria sottile, dove il tempo sta fermo
e la clessidra non scorre
dove gli occhi liquidi di un amante in attesa spalancano
tutta la loro passione.
Esiste un luogo che si chiama decisione, dove i miei incerti piedi
passeggiano imparando e dove il cuore batte così forte che quasi
si crepa come cristallo che delicato rimane nelle mani
inesperte di chi tanta fretta ha.
Decisione, gambe ritte ed aperte che tradiscono
quanto sia sconosciuta la strada che ho
da percorrere, ed un tremolante io che vive come
una foglia su un albero.
Decisione
Le cose che non ti dico
Volteggiano nell’aria come piccole lucciole d’estate
si posano leggere sui tuoi capelli
e con il furbo sorriso di chi sa di essere importante
scendono giù, attraversando l’apparente mare calmo dei tuoi occhi.
Sfiorano le tue labbra sapendo di non potersi fermare
passate dalle tue orecchie chiuse
e scivolano delicate accarezzando il tuo collo
fino ad appoggiarsi in attesa sul cuore che batte.
Sono le cose che non ti dico, quelle che vivono dentro la mia essenza
quelle che con tanta energia vorrei tu prendessi dalla mia anima
quelle che sanno di me, del mio più profondo…
Sono le cose che rendono la mia anima al cospetto della tua.
Perché non ti dico della mia disperazione
del dolore che mi stringe non potendo pendere la tua mano
e condurti per la mia vita passando dalla tua
Non ti dico della ferita aperta del tuo tenermi lontana
Non ti dico delle notti bianche a cercare la luce, delle lacrime
calde sulle mie guance che solleticano il mio collo fino al cuscino.
Non ti dico dei passi infiniti e sempre uguali per trovare pace
di mani che si tendono nel buio e non ti toccano
Non ti dico del tuo profumo, demone traditore e senza coscienza
del tuo sapore impresso nel mio codice di esistenza
e dei sogni, sì proprio dei sogni…quelli belli,quelli che mi
incollano a te come guanto perfetto.
Non ti dico ed ogni giorno muoio sempre un po’ di più.
L’incontro
Nulla faceva presupporre ad una magia, ma gli istanti di cui si compose quel giorno
giocarono segretamente affinché due anime iniziassero ad amarsi…
Ci si può amare nei pensieri? Nelle parole? Negli intenti?
Ci si può amare fra le righe attese e senza pieghe di uno scritto?
Oltre la carne, il sangue, le ossa e le articolazioni? Al di là dei nervi…in un luogo
dove tutto prende forma…
Non si videro e forse mai lo avrebbero fatto, ma ogni giorno la magia iniziava
con una parola…..proseguendo poi con i loro corpi che, leggeri e sensuali, si
intrecciavano in una danza perfetta, senza toccarsi.
Facevano l’amore costantemente e ad ogni frase le loro menti si fondevano a crearne
una unica in una perfetta danza di emozioni e pensieri.
Poteva durare il giorno intero o solo il tempo d’un battito d’ali, ma sapevano già e
sempre, di avere un angolo unico e privilegiato, dove non servivano cenni o sguardi,
dove non c’era fatica o struggimento….
Ma dove tutto scorreva in perfetto accordo con il ritmo scandito dai loro cuori.
Il saluto
La salutò come da rito, due bacini sulle guance, un abbraccio che
indicava affetto e un paio di raccomandazioni di quelle che se seguite, beh possono
anche farti cambiare il corso della vita.
Ma lei sapeva già che erano molto ardue da seguire, dato il suo rigido codice morale.
Si girò su se stessa e con una certa tristezza nel cuore e nei pensieri fece mestamente
ritorno.
Contava i passi, ed ognuno di loro aveva tante cose da dirle, lame dalla saggezza
grande la ferivano, ma più avanzava in quel momento di vita, più la vocina sincera e
cattiva le ricordava che, quel cenno tanto agognato ancora non giungeva e che forse non
sarebbe neanche mai più giunto.
Era lei sempre lei, i suoi sentimenti rimanevamo immobili ed invariabili, amava chi non
voleva essere amata da lei, ed era amata da chi lei non voleva la amasse.
Perchè in fondo questa è la vita, perdiamo noi stessi su strade che decidiamo essere le nostre,
mentre passiamo accanto come fantasmi disinteressati a chi la vita la darebbe per noi…
La testa decise basta, il cuore voleva ancora, l’anima si sentiva sporca perchè continuava a giocare fra i due, ridendosela di tutti e di tutto.
Ma lei, era tutto questo, decisione, passione, fiducia e trasalimento, sogno e lacrime, speranza e paura.
Sapeva che doveva dimenticare ed andare avanti, ma ancora non era quella la sua strada, quella tracciata per lei e che in qualche luogo lontano e luminoso la stava attendendo.
Arriva la sera
Ad un tratto, e senza che nulla lo lasciasse presagire, arrivò chiara ma con la indecisione
che sempre caratterizzava Annabel, quella richiesta tanto agognata. “Ma noi quando ci vediamo?”
Mai nei mesi passati aveva, ella stessa pronunziato tale desiderio,mai nonostante sapesse bene…
Fu come giungere sul tetto del mondo, e per i due secondi che resistette quell’enorme vantaggio
emozionale, Lauren si sentì padrona vittoriosa delle sue gesta.
E venne la sera tanto attesa, ogni atomo che la componeva non attendeva altro.
Come ogni singola volta che si metteva in viaggio per andare da Annabel, una sorta di magia si impadroniva della sua esistenza, nulla era uguale ai minuti di prima, alle ore di prima e ai giorni di prima.
Semplicemente Lauren sapeva che l’avrebbe rivista e questo bastava perchè la terra ed ogni sua forma vivente, sparisse in un ricordo lontano, questo bastava perchè nella sua vita ci fosse qualcosa di speciale ed unico di cui godere, racchiuso in quel viaggio così particolare…
Viaggiava, macinava chilometri con Annabel nella testa,nel cuore ed in ogni centimetro del suo corpo, immaginava con chirurgica precisione, ogni parola da dire, ogni sguardo da posarle addosso ed ogni movimento da fare…nella sicurezza piena che lo avrebbe fatto.
La realtà, assai diversa, era, che bastava che Annabel facesse il gesto di aprire la porta, con le sue splendide mani, sussurrando a mala pena un saluto indeciso fra il richiuderla o il lasciarla entrare nella sua vita , che Lauren dimenticava tutto,non esistevano più parole da dire, sguardi da appoggiare e gesti da fare, ma bensì tutto partiva da lì, nell’imbarazzo deciso che sapeva essere suo.
Tutto il coraggio svaniva, bastava uno sguardo di Annabel dritto agli occhi ed un universo nuovo, infinito e spettacolare si apriva nella sua vita.
Sarebbero passate ore prima che Lauren riuscisse, con tentativo spregiudicato ma che tradiva assolutamente la sua emozione, a darle un bacio,uno di quelli teneri e vergognosi come fosse il primo,ma così emozionato e sentito da far crollare ogni esitazione.
Labbra contro labbra,morbide, occhi chiusi ad esser trasportati al di là del corpo, oltre l’anima, con il cuore che batte e non fa quasi respirare.
Mani che percorrono ogni forma del corpo, sfiorano delicatamente il viso, come accarezzare una bolla di sapone con tutta la leggerezza del mondo a preservarla.
Sapori che si mischiano in una festa di emozioni, dita che si intrecciano, corpi che premono centimetro contro centimetro, sessi che si attraggono come calamite.
Lì nel buio segreto e perfetto di quella stanza, dove i muri racchiudono segreti inconfessabili, aveva inizio la lunga danza delle amanti.
Lauren rimaneva sorpresa ed abbagliata da tutto, da ogni singolo movimento, da ogni singolo respiro e gemito di Annabel.
La bellezza del suo corpo , era una emozione che conduceva Lauren al di là di ogni confine, a desiderare che il tempo si cristallizzasse nell’esatto momento in cui le sue dita scivolavano attente e delicate dentro la più profonda intimità di Annabel.
La baciava in ogni dove,muoveva le sue dita a darle godimento,ed ogni volta che Annabel gemeva di piacere, Lauren rinasceva, ed una felicità traboccante la invadeva da capo a piedi.
E così passavano troppo veloci tutti quei momenti in cui l’esplodere della festa di Annabel, incantava Lauren come se null’altro nell’esistenza ci fosse bisogno di chiedere.
Si, arriva la sera così attesa ed agognata e poi passa la vita nell’attesa della mattina, dove tutto rinasce e riparte come nulla fosse.
Due cuori si sono visti, incontrati e toccati, ed è stato l’incanto di un tempo senza fine.