Delusione
Il vento addosso brucia
il fuoco dell’invidia arde
lo sguardo accende il lume della discordia.
I valori insabbiano l’orma
i bisogni urlano vendetta
i desideri annegano
la ricerca dell’altro si disperde
i puri sentimenti banditi.
Il deserto dell’anima beve parole avvelenate
il rumore dei pensieri
i passi lenti, stanchi, pesanti avvicinano, avvertono
al richiamo dell’antica promessa che genera la vita.
La neve
Le orme nella neve libere, leggiadre, candide
raccontano avventure.
Favole di gnomi e giganti, di fate e di streghe
di dolci fanciulle, teneri bambini,
di regine del bene e del male
del lupo cattivo, dei maialini increduli
di coppie acerbe, di bimbi appena nati, di stanchi adulti
di donne irrequiete, di uomini incattiviti
di gente qualunque, di grandi personaggi.
I fiocchi nascondono, la bufera cancella, il tramonto gela
l’alba sonnecchiante accende i raggi del sole
brillano sulla coltre imbiancata, promette nuove filastrocche
conta i passi, figura le native orme.
La quiete
Il fruscio delle foglie cadute
accompagna lo sguardo disperso.
I colori ottobrini tingono
il grappolo si stacca dal ramo
il sapore del vino ubriaca
il dolce pennella l’amaro
nell’ombra della gemma fiorita
del frutto raccolto, del ramo spogliato
del vento colorato di variopinte foglie cadute
tappeto soffice che il piede calpesta
nel pianto quieto del tramontare.
Legami
Lo sguardo perso alla ricerca in ogni dove
della bellezza che la natura impone
incontra l’ingenua intesa di due anime gemelle.
La fanciullezza si sprigiona, il loro mondo si risveglia
le emozioni custodi di tanti destini rievocano l’armonia della scoperta.
Il verde prato ascolta i passi, gli alberi si inchinano al canto
il lago rispecchia le tante fantasie
il sole dà luce all’impensabile, le nuvole piangono le sconfitte
la luna illumina la rinuncia, le stelle promettono liberi desideri.
Le tenere anime mano nella mano
socchiuso l’uscio dei sogni, sorridono ai monti
il cuore di bimba, il corpo di donna
antiche premesse,stanche verità, nuove ninnananne.
L’esistere
Tante isole dentro di noi
estranee, sconosciute, inesplorate, forestiere,
anonime, inespugnabili.
Oceani profondi,mari navigabili, terre impervie.
Sommovimenti manipolano l’esistere
sfuggono al controllo
correggono l’irreparabile
annunciano la tempesta
segnalano nuovi orizzonti.
Il vessillo rosso allerta
il vessillo bianco distende
l’onda si riposa
il corpo si risveglia
la mente naviga
l’anima approda, conquista
l’isola sconosciuta.
L’essenza dell’amore
L’amore conosce la guerra, si spaventa dell’orrore
si sbriciola nello sguardo di un bambino solitario
alla ricerca dei giochi perduti.
L’amore insegna la vita, vola lontano con le rondini
scivola nell’ebbrezza che unisce
una madre al suo bambino, un padre al suo testimone.
L’amore ascolta colui che lamenta aiuto
il sospiro di chi sussulta nelle tenebre
la carezza che riscatta l’offesa
la canzone allegorica dell’incontro.
L’amore saluta il bocciolo che colora l’universo
la luce che da occhi al mondo
l’ombra che acceca l’uomo.
Lo sguardo
Chi, che cosa incontro nello sguardo altrui
me riflesso nell’altro
l’altro riflesso in me.
Ritrovo le sue paure
le mie incertezze
le sue richieste
le mie domande.
Ciò che non conosco
ciò che alberga dentro di me
l’indefinito mondo dell’anima
la solida madre terra
le vallate fiorite dell’infanzia
i fiumi traboccanti dell’adolescenza
il sole infuocato della maturità
la tempesta dell’età indefinita.
L’istante scuote l’incontro
il cuore palpita e risuona
il corpo bisbiglia
l’anima saltella e si poggia
a gustare il nettare del non detto.
Tempesta
Una vita che scivola via
l’annuncio raffredda il cuore
inchina l’anima all’incerta rivelazione.
Il groviglio di emozioni sollecita
la paura della disperazione, la rivincita della vitalità
l’ardente necessità di colmare il vuoto
accende nella passione creativa
una danza di melodiche note
che il corpo accenna l’anima intona.
Una vita che traballa, un destino che ribolle
un’anima che si affanna
l’ombra che vagheggia
nel firmamento della giocosa essenza.
Un bambino con le ali
La nascita ci rese orgogliosi
l’irreparabile ci colpi al cuore
un velo di amarezza, tristezza
amore
discese sull’anima.
Bambino prodigio
ricco di intuito, ironia
vive l’ebbrezza dei primi passi
inciampa nell’assurdo
non conoscerà l’autonomia.
La triste avventura
ci rese complici
alla scoperta di mondi lontani.
Lupo lupetto, codice segreto
di un linguaggio di tenerezza.
Messaggio di vita
faro di umanità
proclama
il mio prediletto
prode.
Un fiore nella sabbia
Ogni fiore ha una culla
il dondolio la dolce ninna nanna
rinfranca l’attesa, riscalda l’indugio.
Ogni bagliore un sussulto
la lieta attesa inganna la vista
feconda testimonianza di una natura
leggiadra, armonica, delicata, novella.
Il colore scopre le forme
disegna i contorni
scolpisce le sembianze
di un nuovo fiore
che apre i suoi occhi
nel tenero abbraccio della nascita.