Laura Rutigliano - Poesie

QUIETE

 

Senza ricordi ascolti il mare

Senza meta ti guardi intorno

Solo adesso è il tempo

 

Le onde parlano forte

E i pensieri maliziosi tacciono

 

Soltanto il mare sa suonare

Una ninnananna a tutto volume

E farti addormentare



TI ASPETTO

 

Le giornate hanno il loro tempo

Così pure le notti stellate

Ma lo stesso tempo è un altro per noi

 

Ognuno dal proprio spazio

Partecipa all’armonia di quello altrui

A passi leggeri busso al tuo tempo

In silenzio lo ascolto

E mi taccio

In attesa del mio in sintonia col tuo

 

Vorrei cambiare il colore

Al tuo momento grigio

E vederti gioioso ancora

 

Nel tuo spazio vuoto 

In un tempo pieno di dolore

Mi faccio piccola e stretta

E ti aspetto 

 

Ferma osservo le tue nuvole scure

Dalle labbra all’ingiù

 

E’ tanto il desiderio di abbracciarti

Per qualche secondo soltanto

Al dolce tepore del cuore

 

Ma ancora non è il tuo tempo

E non è il mio calore che vuoi

Non adesso

 

Trasparente veglio

Che il tuo respiro soffi via il grigiore

E che piano torni la luce

 

Solo allora mi vedrai

E fermeremo il tempo

Nella gioia di un abbraccio

Per la gioia d’averti aspettato



CI SONO

 

Solo una mano 

Ma forse è quella che non c’è

E bisogna alzarsi da soli 

 

Basterà il ricordo  

E uscirò da qui

Ma sto ancora ferma 

Stretta in viscide catene fuse

 

Svegliami amore da questo brutto sogno

E portami via da me

L’anima stanca non coglie nuovi fiori

 

Soffia un vento leggero adesso

Ed vedo quella mano verso me

Per dirmi piano che sempre lei c’è



CARICO LEGGERO

 

Le parole si fanno polvere

Nella terra nuove radici affondano

Contorte e fresche

Pronte per nuove vite

 

Dalla terra al cielo

Tu giochi col vento

Vento che si fa leggero

E fresco è il suo respiro

 

Le parole pesanti annegano

Un balzo e salto le pozzanghere

Col pennello coloro il mio sentiero

E i piedi si tingono d’arcobaleno

 

Una colomba mi abbraccia da lontano

E lascio andare con lei i miei sogni

Proseguo la mia via oggi

Per vedere i fiori di quelle radici domani


ABBANDONO

 

leggi i miei sentimenti

e silenzioso vai via

ma non mi conosci

ed hai deciso di ferire

 

con buone parole

il senno ritorna

ritirarsi

è più semplice così

 

resto in balia di mille pensieri

d’inutili consolazioni 

e la mia realtà non è mai stata così mia



IL MIO GIARDINO

 

Chissà se torneranno i fiori

Ora è tutto buio

I fiori non sbocciano nel cuore buio

 

C’era tanta luce

Il sole era caldo

La luna colorava i sogni

E l’armonia rimboccava le coperte

 

Uno sguardo all’indietro

E cado nel pozzo

Fa freddo quaggiù

Alzo lo sguardo e vedo una mano preziosa

Tendo la mia e sono salvata

 

Seduta sul bordo del pozzo

Bagno la mano di lacrime

Che magica le asciuga

Timida sorrido al cielo

Ora vorrei ridere giocare

 

Osservo il fondo buio e penso

Perdonarmi le colpe

Restituire la fragilità a chi l’ha infusa

E illuminare il pozzo della verità

Sarà così il mio giardino fiorito

Ora vedo piovere semi


 

LA POTENZA DEL PETTIROSSO

 

Non posso più sentirti

Se correggi prima di leggere

Un ingombro cantilenante

Che occupa spazio e tempo 

Mente agitata dopo pace calma

Si salverà dimenticando

Una chiave in tasca 

Frasi chiuse a doppia mandata

E un fiore nascerà spontaneo

Un pettirosso canta la vita vera

E le parole si sgretoleranno inutili



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INCANTO

 

I pensieri si pigiano sulla porta stretta 

Il silenzio è solo un po’ più in là

 

Avanzo nella confusione 

Cerco qualcosa da cucire insieme

Ma dal rumore cado nel nulla

 

E dal niente sbocciano fiori

E volano cince nel giardino

E dorme il micio nell’angolino

Musica incantevole

Mantello fiorito

 

Si fermano i pensieri

Guardano il silenzio e ascoltano 

La pace viva in una mollica di pane


FUSIONE

 

Presente pesante

Presente logorante

Ora è il tempo del niente

 

Mi rifugio in te

In un passato di luce

Con la lanterna spenta

 

Sola coi suoni di te

Sola coperta di fiori

Raccolgo i colori di petali secchi

Segni di ieri oggetti di oggi

Si fondono in me

E li ho persi tutti

 

Cammino nel buio

Per sfuggire al nulla

Ma io nel nulla respiro

 

Tendo la mano nel vento freddo

Ci sei tu lì fuori 

Ma troppo in alto per me

Lascio dietro grettezze

Coi vestiti macchiati

Di dolore indelebile

 

È qui la tua luce

Che non posso riaccendere

E resto ferma così nel tuo mantello di ieri


VOLARE ALTO

 

Ho volato alto

Nello spazio libero dei sogni

Per abbracciare una nuvola 

Per rivedere un fratello

 

Guardo fra le braccia il nulla

Occhi sognanti in un ricordo dissolto

 

Riascolto un cuore ferito

Mi sussurra “Non Importa…”

Formula magica di dolore immenso

 

Ho camminato con una nube 

Per mano

Ho volato lassù con un sogno

Per mano

 

Ho ascoltato il silenzio

Diventando sorda

Disperatamente sorda

 

Appesantiscono la realtà altrui

I sadici impauriti con maschere feroci

 

Però compaiono ancora le mie ali

Perché volano alto i miei sogni

E le nuvole potrebbero ancora abbracciarmi

Domani 


Cuore di bimba

 

Cuore gentile che di bimbi ti curi

Un amore in sogno ora ti saluta

E tu bambina sola precipiti nel buio

 

Da sola hai paura e soffia il vento

Da sola tremi e cantano i grilli

Da sola piangi e nascono i fiori

 

Cuore di piccola bimba seduta

Che guardi in bianco e nero

L’immenso prato fiorito

Senza vederlo

 

Bambina seduta nell’erba

Nessuno vede i tuoi occhi

Quando una farfalla si posa su te

Lenta ti alzi e provi un sorriso

Fai pochi passi senza cadere

Guardi il sole e vedi i colori

 

Lasciando gli steli schiacciati dal tempo

Cammini sicura bella e felice

Ora piangi lacrime vive

 

Corri serena ballando da sola

Avvolta nei fiori verso il tuo mare

Col viso incantato l’attesa è finita

E ti senti anche tu parte del cielo


Buio

 

improvvisamente in salita

salita con ghiaccio

scivolo e ritorno al punto di partenza

non so a chi confidare la mia angoscia

sei solo dentro me

sono sola io con me

ero fragile prima

ora sono un puzzle tornato nella sua scatola

un bel raggio di sole caldo era venuto da me

e io ho chiuso le persiane


Grazia

 

Accolgo il richiamo della fantasia

Risvegliandomi in un prato di sogno

Tra fiori di campo libera cammino

E in un magico profumo ti sento

 

A spasso nel tuo cuore gentile

Sicura e al riparo riposo

In te semplice sono me stessa

E mi svelo in autentica luce

 

Il vuoto accompagna i miei passi

Incerti ed impauriti di giorno

Con te si trasformano adesso

In pace e naturalezza di notte

 

Ferita da troppi richiami

Scopro oggi la serenità del perdono

Io mendicante d’una carezza

Sto imparando a chiederti aiuto

 

E con stupore ripenso avvilita

Al mio forte desiderio di fuga

Consapevole ora e per sempre

D’esser degna d’esistere anch’io


Ramo secco

 

Freddo e solo

Era quell’inverno vuoto

 

Un improvviso sole di primavera

Mi ha risvegliata dal letargo

Impreparata

Al suono del campanello

Ancora in pigiama

Ho guardato dal buco della serratura

Senza sapere bene che fare

 

Hai aspettato, hai chiamato

Hai imbucato lettere per me

finché sei andato via

 

Senza sogni ti ricordo

In un nuovo inverno

Freddo e solo

In silenzio vado alla stazione

E aspetto il treno del sole

Senza capire però

Che quello lì è un binario morto


Oggi

 

Oggi è oggi

Sono felice ci sia stato un oggi

Oggi vive con me

Tutti i giorni è oggi


Luci nel buio

 

Fili di ragnatela su di me

Tutt’intorno polvere e macchie

Mi tengono al buio

Vetri trasparenti per finta

 

Cerco una via di fuga

E guardo per terra

Ma inciampo sul percorso

Ma incollo sulla soglia

 

Eppure ricordo una luce

Eppure ricordo il coraggio

 

Oltre la siepe viva

Verde di primavera

In un cortile sterrato

Polveroso e solo

L’amore mi ha raccolta e lasciata lì

Fra ragnatele e anime perse

Appiccicata al dolore

Nel dolore cerco quell’amore che mi ha lasciata lì

 

E aspetto che torni a riprendermi

Perché sento che lo farai

Perché la luce risplende anche nel buio


Buongiorno

 

Goccioline di rugiada al mio risveglio

Minuscoli arcobaleni su petali rosa

Api s’immergono in un dolce mondo

Come tutte le mattine

 

In un mondo artificiale noi vaghiamo

Alla ricerca di ciò che non vediamo

Al buio l’arcobaleno non c’è

 

Apro le persiane

Spengo le voci umane

E torna la forza

L’amore perduto

Che perso non è mai

E che paziente aspetta d’esser visto

 

Eterno come tutte le mattine


La fine di una fine

 

lo sguardo sulla parete

in una stanza chiusa al mondo

la mente vola all’indietro in un mondo che non c’è

 

volti lo sguardo annoiato di te

verso una scatola di foto confuse

vite confuse in un pianeta che non c’è

 

in silenzio siamo in ascolto di parole nuove

mentre le pareti si tingono della tua storia

e la tua anima muta custodisce i suoi segreti

 

mentre aspettiamo la sera

tante storie silenziose riempiono l’aria

tanta storia senza voce vaga fra le stanze

 

ora sono sola nel nulla della fine

il cielo si rasserena e piove

in cielo si apre una porta col tuo sorriso

e cade una rosa per me

 

un sorriso stanco

e in pace mi addormento.


Colori spenti

 

Scorre il tempo con cadenza regolare

In un tempo dal cuore fermo

Nel tempo dell’abbandono

Il mio tempo va via di fretta

 

In autunno l’arcobaleno si è stinto

La primavera sta già arrivando

Ma la mia coperta di fiori è volata via

Nell’arcobaleno s’intravvedono i petali perdersi

 

Affondo nella neve che si scioglie

E si sciolgono anche le mie lacrime

Mentre la mia coperta vola lontano

 

La guardo in silenzio nei suoi pallidi colori

Spero che il vento cambi

E che ritorni da me rifiorita

 

Chissà se sa quanto freddo fa senza di lei


Il silenzio dell’inganno  

 

Era dolce pensare a noi

In verità e pace

Il colore di noi era fresco

Il suo profumo era di vita

 

Voci sorrisi abbracci

Avrei voluto durasse di più

Ma va con la corrente

il tempo tuo irrequieto

incurante di me sulla riva

 

Nel tuo spazio vuoto

Parla il silenzio dell’inganno

Nel mio tempo lento

Apparirà presto un’altra strada per me