Leonardo Festino - Poesie

Pezzi d’Amore                                               

 

Imprevedibili pezzi d’Amore

coprono spazi d’assenza,

s’incastrano fra noia e dolcezza,

di un presente assurdo.

 

Itinerari possibili e mete vicine

giocano gaie a sedurmi;

analogie risorte da un passato incerto

trovano a sera nuove dimore

 

Prospettive nuove 

mi accompagnano a letto

nella infantile attesa 

di un radioso mattino.



Le navi             

 

Placide le navi partono

luminose, per mondi lontani.

Fiabe d’aurora vestono

i viaggiatori sul ponte.

 

Nella notte di cristallo,

brillano i desideri.

Volano in alto,

come lampioni leggeri

 

fra le stelle, splendenti,

su uno sfondo di velluto nero,

lasciano scie d’argento,

si ammantano di mistero

 

Poco più in la, la luna

sorride ai pescatori

ed ammiccante illumina 

gli occhi dei sognatori.



Tinto d’azzurro                                                     

 

Tinto d’azzurro tenue

il fresco nostro mare

fra l’onde imprevedibili

che avvolgono il piacere

 

di membra disilluse

vogliose d’abbandono

troppo tirate e stanche

per giorni massacranti

 

di lotte senza fine

di colpi presi ai fianchi.

Possa l’immenso mare

concedermi l’oblìo

 

di una ragione fioca

dallo sbrilluccichìo

dell’acqua sciabordante

che culli l’abbandono

 

del dolce mio riposo,

del tardo mio perdono,

fra brezze di maestrale

e lo sparir del male.

 

Sento sospeso il tempo,

stanco mi lascio andare

al dolce movimento

del lieto naufragare.



Regalo                                                            

 

Una cosa che ho sentito mia,

venire da te, da un intimo pensiero,

dal caldo mistico del tuo mistero:

la tenerezza innocente

 

quella pallida e forte,

quella commossa di un pianto,

quella di un sospiro affranto

legato a una carezza

 

data senza inibizioni,

trasfusa a sopire la tristezza

di un uomo solo,

sconfitto,

deluso,

di un uomo che come un bambino sogna,

sogna l’amore e non si vergogna.



Tempo lento

 

Navigo su un tempo lento

nelle improvvise aperture della mente,

affannosamente cercando

vie d’uscita durevoli,

su strade nuove,

dal lungo cammino,

imponderabile,

ma gioioso di presente

vestito da straniero,

senza rimpianti,

verso orizzonti lontani.


 

Nostalgia di futuro                                 

 

L’acre odore di brace incanta i sensi

ed il ricordo si abbandona lento,

al tempo dei falò, sulle imbrunite

spiagge dei sogni di rinnovamento.

 

Quando il puledro giovin rincorreva

l’immensa idea del giorno da venire

ed ebbro per l’età nel suo respiro,

fiero si conduceva a nuove mire.

 

Casta chimera ed imperioso affanno,

superba idea della novella via,

testarda vesti il sogno da tiranno,

ti mesci lieve all’ultima utopia.


 

I sogni

 

I sogni custoditi negli anfratti
delle caverne fredde della storia,
ripresi da un rigurgito d’amore
fremono ardenti, ai battiti del cuore.

Brividi languidi, sospiri di speranza,
fiamma mai spenta intrisa di memoria,
luce sovente fioca in poca gloria,
ma tenero il ricordo alla distanza.

Dolenti di rimpianto vivo gli anni,
sorrisi lievi, trepide incertezze,
gonfi, grondanti lacrime e speranze
i sogni mal celati dagli affanni.

A poco a poco sfonderò quel muro
ballando fiero la mia strana danza,
bagnar con l’acqua cerco con costanza,
l’argilla ancora molle del futuro.


 

Quando finirà l’attesa                            

 

Quando finirà 

questa lunga attesa dell’esserci,

del vivere appieno i profumi,

i sapori, la musica

e del vento i rumori,

fra gli alberi e senza paura

il sibilo della tormenta,

il fragore tuonante del temporale,

della gente le parole,

dette per caso

o per discorsi importanti,

o per il gusto semplice

dell’empatia, del trasmettere

immagini di allegria, di tristezza,

di vibrazioni vissute

o da vivere.

Quando finirà questa lunga attesa

della gioia consapevole

percepita o prevista,

nel cammino prossimo

di un fanciullo mattino.

L’attesa è quasi vigilia,

ma la mente ed il corpo

fremono di desiderio

e la speranza continua

a tendere le mani

verso il grande giorno,

quasi a toccarlo.



Infiniti orizzonti     

                                                

Infiniti orizzonti schiudono

porte ancora lontane,

apparentemente accessibili

da questo raro momento di pacata euforia

 

S’appoggia lo sguardo sul limite

di una vita incerta 

ed un futuro a vapore

regala immagini confuse di scenari possibili,

abbozzati dal desiderio d’amore

 

e da sorrisi liberati da un inverno interiore

che invadono l’aria, 

luminosi e coerenti 

col sole d’estate,

con paesaggi imprevisti di lunghe passeggiate,

e con tramonti languidi di sicuro avvenire.



Futuro          

 

Percorriamo di vario suolo

di varie stagioni il cammino

intravedendo per poco gli spazi,

tra cumuli ombrosi ed anfratti

 

e sporgenze e nugoli

di la da quelli, immaginando

cosciente un prosieguo

con passi pazienti

 

talvolta sicuri, talvolta sbilenchi,

per aride pietre non colte alla vista,

per sforzi roventi con piglio d’artista,

per colpi potenti da dare al destino.