Pezzi d’Amore
Imprevedibili pezzi d’Amore
coprono spazi d’assenza,
s’incastrano fra noia e dolcezza,
di un presente assurdo.
Itinerari possibili e mete vicine
giocano gaie a sedurmi;
analogie risorte da un passato incerto
trovano a sera nuove dimore
Prospettive nuove
mi accompagnano a letto
nella infantile attesa
di un radioso mattino.
Le navi
Placide le navi partono
luminose, per mondi lontani.
Fiabe d’aurora vestono
i viaggiatori sul ponte.
Nella notte di cristallo,
brillano i desideri.
Volano in alto,
come lampioni leggeri
fra le stelle, splendenti,
su uno sfondo di velluto nero,
lasciano scie d’argento,
si ammantano di mistero
Poco più in la, la luna
sorride ai pescatori
ed ammiccante illumina
gli occhi dei sognatori.
Tinto d’azzurro
Tinto d’azzurro tenue
il fresco nostro mare
fra l’onde imprevedibili
che avvolgono il piacere
di membra disilluse
vogliose d’abbandono
troppo tirate e stanche
per giorni massacranti
di lotte senza fine
di colpi presi ai fianchi.
Possa l’immenso mare
concedermi l’oblìo
di una ragione fioca
dallo sbrilluccichìo
dell’acqua sciabordante
che culli l’abbandono
del dolce mio riposo,
del tardo mio perdono,
fra brezze di maestrale
e lo sparir del male.
Sento sospeso il tempo,
stanco mi lascio andare
al dolce movimento
del lieto naufragare.
Regalo
Una cosa che ho sentito mia,
venire da te, da un intimo pensiero,
dal caldo mistico del tuo mistero:
la tenerezza innocente
quella pallida e forte,
quella commossa di un pianto,
quella di un sospiro affranto
legato a una carezza
data senza inibizioni,
trasfusa a sopire la tristezza
di un uomo solo,
sconfitto,
deluso,
di un uomo che come un bambino sogna,
sogna l’amore e non si vergogna.
Tempo lento
Navigo su un tempo lento
nelle improvvise aperture della mente,
affannosamente cercando
vie d’uscita durevoli,
su strade nuove,
dal lungo cammino,
imponderabile,
ma gioioso di presente
vestito da straniero,
senza rimpianti,
verso orizzonti lontani.
Nostalgia di futuro
L’acre odore di brace incanta i sensi
ed il ricordo si abbandona lento,
al tempo dei falò, sulle imbrunite
spiagge dei sogni di rinnovamento.
Quando il puledro giovin rincorreva
l’immensa idea del giorno da venire
ed ebbro per l’età nel suo respiro,
fiero si conduceva a nuove mire.
Casta chimera ed imperioso affanno,
superba idea della novella via,
testarda vesti il sogno da tiranno,
ti mesci lieve all’ultima utopia.
I sogni
I sogni custoditi negli anfratti
delle caverne fredde della storia,
ripresi da un rigurgito d’amore
fremono ardenti, ai battiti del cuore.
Brividi languidi, sospiri di speranza,
fiamma mai spenta intrisa di memoria,
luce sovente fioca in poca gloria,
ma tenero il ricordo alla distanza.
Dolenti di rimpianto vivo gli anni,
sorrisi lievi, trepide incertezze,
gonfi, grondanti lacrime e speranze
i sogni mal celati dagli affanni.
A poco a poco sfonderò quel muro
ballando fiero la mia strana danza,
bagnar con l’acqua cerco con costanza,
l’argilla ancora molle del futuro.
Quando finirà l’attesa
Quando finirà
questa lunga attesa dell’esserci,
del vivere appieno i profumi,
i sapori, la musica
e del vento i rumori,
fra gli alberi e senza paura
il sibilo della tormenta,
il fragore tuonante del temporale,
della gente le parole,
dette per caso
o per discorsi importanti,
o per il gusto semplice
dell’empatia, del trasmettere
immagini di allegria, di tristezza,
di vibrazioni vissute
o da vivere.
Quando finirà questa lunga attesa
della gioia consapevole
percepita o prevista,
nel cammino prossimo
di un fanciullo mattino.
L’attesa è quasi vigilia,
ma la mente ed il corpo
fremono di desiderio
e la speranza continua
a tendere le mani
verso il grande giorno,
quasi a toccarlo.
Infiniti orizzonti
Infiniti orizzonti schiudono
porte ancora lontane,
apparentemente accessibili
da questo raro momento di pacata euforia
S’appoggia lo sguardo sul limite
di una vita incerta
ed un futuro a vapore
regala immagini confuse di scenari possibili,
abbozzati dal desiderio d’amore
e da sorrisi liberati da un inverno interiore
che invadono l’aria,
luminosi e coerenti
col sole d’estate,
con paesaggi imprevisti di lunghe passeggiate,
e con tramonti languidi di sicuro avvenire.
Futuro
Percorriamo di vario suolo
di varie stagioni il cammino
intravedendo per poco gli spazi,
tra cumuli ombrosi ed anfratti
e sporgenze e nugoli
di la da quelli, immaginando
cosciente un prosieguo
con passi pazienti
talvolta sicuri, talvolta sbilenchi,
per aride pietre non colte alla vista,
per sforzi roventi con piglio d’artista,
per colpi potenti da dare al destino.