Lorella Annovazzi - Poesie

Sorriso Amaro

 

Ancora non esplode la gemma.

Sorriso amaro 

di chi  dopo lunga attesa

resta deluso.

 

Ancora freddo è il vento.

Sorriso amaro 

per il fluire di sussurri 

che non sono attenzione.

 

Eppure se guardi bene:

Ripe piene di epatiche, tappeti d’azzurro…

trionfo di viole nei prati…

buone erbe si accendon di sole,

ravviva persino il verde dell’erba.

 

Vento freddo non fa paura al fiore,

ma a chi lo guarda tremare.

 

Nella luce di colori appena nati,  

nel tepore del sole  d’aprile

si perde dileguandosi un sorriso amaro.


 

Cristalli di vita

 

Cristalli di vita

tristi 

si perdono nel vento.

 

Emozioni lontane 

giungono forti

come antico richiamo


 

Emozioni e momenti

 

—————————– Sola,

———-in un immenso mare 

—–di nubi ho raccolto i miei pensieri

Ma è stato solo un momento.

 

In immensi spazi  dall’ampio orizzonte 

—————mi sono sentita parte dell’infinito e

——————–sola o nel silenzio dei miei compagni  

di questo ho gioito.

Ma sono stati solo momenti.

 

————————-Allegra, 

—-circondata da voci amiche,

—ho raccolto la fredda magia di una notte stellata.

Ma è stato solo un momento.

 

Circondata dal calore di un fuoco all’aperto 

—————e dall’abbraccio di musiche antiche 

———————-insieme con loro o sola con i miei pensieri

in questi attimi ho vissuto.

Ma sono stati solo momenti.

 

———————————–Amata,

—-su un masso di un fresco torrente 

–ho raccolto un abbraccio ed un sorriso.

Ed è stato più che un momento.

 

Circondata da una famiglia allargata,

—————abbracciata da un affetto comune 

———————-insieme con loro o sola con i miei pensieri

in questi attimi ho vissuto.

E sono stati più che momenti.

 

—————————–Applaudita,

—————–incitata da mille voci 

—–son salita sul proscenio della vita.

Ma è stato solo un momento.

 

Affascinata 

—————dalla folla e dalla solitudine 

———————-in pubbliche piazze o deserti di neve

ho ancora vissuto.

Ma sono stati solo momenti.

 

———————————-Sola, 

———rinchiusa in infiniti silenzi,

la magia di un’alba o un tramonto ho raccolto.

Ma è stato solo un momento.

 

Affascinata,

——-In fragranti boschi dalla visuale rinchiusa 

————-La voce degli amici ho sentito chiamare

Ma sono stati soltanto momenti.

 

—————————–Coccolata,

———–in fiumi di parole amiche 

—–mi sono rannicchiata.

 

E mi piace goderne il tepore.


 

Non temo il vento.

 

Brezza calda e leggera  inonda i miei pensieri

                     Profumi di mandorle si porta appresso.

                                         Diffonde affetto nel cuore.

Ma io non ti temo brezza leggera, 

scaldata, 

mi piego al dolce torpore.

 

Venticello fresco e impertinente mi scombina la mente.

                    Profuma di bosco e fragranze più note.

                                         Impazienza ed un pizzico di ardore.

Ma io non ti temo vento monello,

Rinfrescata,

mi assaporo il ricordo del sudore.

 

Vento impetuoso che vieni dal mare e penetri nel cuore

                    Salsi odori di canapa affumicata e stoppa.

                                                Irruenza, eccitanti sogni 

Ma io non ti temo vento che nell’impeto riporti il fragore dell’onda

Riposata,

Mi lascio sferzare e rilascio calore.

 

Vento freddo che porti la neve ed agli occhi infliggi dolore

                         Profumi immensi di stelle e di vuoto.

                          Ragione non può comandare al cuore.

Ma io non ti temo gelido vento.

Di caldo vestita,

Immota ti ammiro nel bianco candore.

 

Bufera di neve che il corpo vorresti disfare

                       Profumo pungente di un freddo glaciale

                                Mente, cuore, membra, sentimento, ragione e passione.

Ma io non ti temo bianca bufera.

Ben allenata,

mi piego, mi adeguo mi fletto e ti contrasto, solo alla fine ritornerà splendore.


 

Desideri impossibili

 

Vorrebbe il deserto che le parole scorressero come fiumi

ma solo qualche goccia può dissetare il cactus

       e si accontenta il viandante assetato e disperso

vorrebbe la neve essere sciolta dal calore di una candela

ma poche gocce di cera possono bruciare la pelle

       e si tormentano gli occhi arrossati 

vorrebbe il monte essere abbracciato dal  mare 

ma l’acqua evaporata lo ricopre di nubi

       e si perde il fiume in una grotta sotterranea

vorrebbero,—– vorrei

 —————-ma devo accontentarmi

    —————–posso tormentarmi

       —————–forse sono persa


 

Duro

 

Agghiacciante

l’urlo portato solo dal silenzio 

di chi non ha più voce per urlare

ma solo chi lo vede lo può sentire. 

 

Terrificante

il pianto amaro e silenzioso

di chi non ha più lacrime per piangere

ma solo chi ascolta attentamente lo può vedere.

 

Urla fatte di silenzio 

——e pianti di volti inariditi

————sono dolorosa compagnia.

 

Ma solo chi è presente 

ne può condividere il dramma.


 

Colori

 

Azzurro,

trasparente mare vede riflesso

l’azzurro del cielo.

Sorriso sorto dal tocco del sole,

serena visione dell’essere

in un attimo come sussurro del tempo.

Occhi ridenti su viso aperto

nell’immagine di un futuro non incerto

ride la mente di azzurro brillante.

Verde,

frondoso bosco di piena estate dona

riposo sicuro al caldo sole.

Ombra nata dalla luce più intensa,

inestimabile fruscio che ristora,

in una brezza come mormorio continuo.

Appagati i sensi nell’ombra leggera,

di profumi e carezze del vento,

riposa la mente nel verde più intenso. 

Rossa,

vellutata rosa chiede sopravvivenza

alla rabbia del freddo.

Lacrima nata per resistere all’ombra,

irrefrenabile passione per la vita 

in un bocciolo come goccia di sangue. 

Ad occhi chiusi, ferma nel tramonto

per aver troppo guardato il sole,

di ombre rosse  si colora la mente.

Marrone,

bruciata terra singhiozza l’esistenza

di vita passata.

Devastazione sorta per avida brama,

da insaziabile fame divorata,

in un campo come urlo di  vita.

Assopito nel  vento, amaro sorriso,

inaridito dal disilluso bisogno,

di marrone stanco si riempie il cuore.

Bianca,

rilucente neve a vestire il monte

di morbido candore.

Trina caduta  in un soffio di vento,

impalpabile umore legato al silenzio

in un  fiocco come essenza di gelo.

Ascoltando in silenzio, nell’immenso spazio,

nel crescere dell’assenza,

bianco, immoto rimane il pensiero.



Fata e mago argento

 

Una fata ed un mago d’argento,

come delfini emersi dalla luce del mare,

avvolti da luce azzurrata,

insieme compiono la più grande magia.

 

Uniti nei corpi e nelle menti,

turbinando immobili su pietra nera,

vorticando e bevendo primordiali flussi,

insieme compongono la danza delle ore.

 

Hanno fermato il tempo.

Hanno placato il vento.

Hanno riempito di stelle il cielo.

Hanno dato luce al giorno.

Ed ora donano

calore alla neve e dolcezza al  mare.

 

Hanno passato un arco di pietra 

fissato nel tempo

hanno vissuto ai confini del mondo 

ed ora sono persi nel loro turbinare

incantati dalla loro stessa danza

ubriacati dai flussi primordiale.

 

Stanno fermano il  tempo

Stanno vorticando nel vento

Riempiono di luce il giorno

Riempiono di sogni la notte

Hanno donato

morbida neve al  monte

e splendidi riflessi al mare.



Un sogno-intrappolata

 

Intrappolata in una piana di ghiaccio,

con il busto immoto ed emergente.

Urlo, ma intorno non si scompone il silenzio.

Un sogno freddo e crudele che sa di morte.

Ma quando mi sveglio spaventata,

mi accorgo invece che sa di vita.


 

Un brivido

 

Frammenti di freddo

dal vento tra le nuvole.

Inutili schegge di parole;

la decisione è già presa:

“Ti porto l’inverno.

Preparati se puoi.”

 

Ed il brivido si protrae al di là del tempo.